Durante le restrizioni dovute al COVID 19 ho avuto la possibilità di riprovare tantissimi giochi “per due” della mia collezione e fra le altre “riesumazioni” è saltato fuori anche questo ZIG ZAG, un titolo semplice ma non stupido, che richiede un po’ di fortuna e, procedendo con i turni, un minimo di capacità deduttiva: fatto sta che è piaciuto subito a tutti, ed in particolare alle signore, quindi ha avuto qui a casa alcuni giorni di nuova gloria (dopo decenni nello scaffale), con numerose ed “accanite” sfide.

I materiali sono davvero “minimalisti”: un piccolo tabellone di cartone con 25 caselle colorate (gialle, verdi, rosse e blu) collegate fra loro, 48 gettoni di cartone (12 per colore) e due serie di 7 pedoni di plastica (7 bianchi e 7 neri) da piazzare inizialmente sulle 7 caselle (quadrate) del proprio lato del tabellone.

Con i gettoni si fanno quattro pile separate e coperte (ognuna con 3 gettoni per colore, mischiati a caso) e si mettono a fianco del tabellone, lasciando spazio a sufficienza per poterli pian piano depositare uno accanto all’altro: a turno i giocatori scelgono una pila e scoprono il gettone più in alto, muovendo, se possibile, uno dei propri pedoni in una casella del colore scoperto.  A volte, specie verso la fine, questo movimento non è possibile ed il giocatore deve “passare”. Se un pedone si sposta in una casella occupata dall’avversario gli elimina il pedone e ne prende il posto.  

La partita procede in questo modo fino a che non si arresta per uno dei seguenti motivi:

1. – Nessuno dei due giocatori può muovere i suoi ultimi pedoni:
2. – Sono stati utilizzati tutti i gettoni colorati;
3. – Uno dei due giocatori ha mangiato tutte le pedine dell’avversario

A parte il caso (3) la vittoria viene assegnata a chi è riuscito a portare più pedine nei settori iniziali (quadrati) dell’avversario.

Come ho detto nella descrizione ZIG ZAG è un gioco molto semplice che può essere spiegato in 5 minuti e giocato in 15-20 al massimo: nelle prime fasi la pesca “casuale” dei gettoni costringe i giocatori a fare scelte poco “ragionate”, cercando però di lasciare ogni volta il maggior numero di spazi a disposizione per non favorire troppo gli attacchi dell’avversario.

Poi, man mano che i gettoni vengono usati e restano in bella vista sul tabellone, è possibile fare qualche ragionamento, cercando di andare a pescare il prossimo nelle file dove vi sono più probabilità che esca il colore che cerchiamo: così se la seconda pila, per esempio, mostra che i tre gettoni di un certo colore sono già stati estratti è inutile andare lì per cercare proprio quel colore, ma è meglio andare a caccia in una pila dove siamo certi che ce ne siano ancora.

Andare velocemente in avanti con almeno un paio di pedoni li espone certamente al rischio di essere mangiati, ma con un pizzico di fortuna si può sperare di usarli proprio noi per mangiare quelli avversarie ed entrare nell’area di partenza (caselle quadrate) dell’altro giocatore.

Non dimentichiamoci infatti che si vince avendo più pedine nelle sette caselle iniziali dell’avversario (e rimanendo naturalmente ancora vivi con qualche pedone).