Venice Connection (1995)
Giudizio complessivo:
Autore: Randolph Alex
Artista:
Editore: Venice Connection
Numero giocatori: 2
Durata media: 20 minuti
Tipologia giocatori: Da 10 anni
Ambientazione: Realizzare un circuito fatto di canali collegati
Categoria: Percorso
Meccanica: Posare tessere-pedine-ecc.
Motore: Tessere
Logica-Ragionamento
Componenti: Visualizza la lista dei componenti
Grafica: 6
Regolamento: 6
Gradimento: 5
Fortuna: 0
Difficoltà: 2
Valutazione BGG
Voto: 5.95
Votanti: 535
Classifica: #9181
Valutazione riviste
Ilsa: N.D.
Plato: N.D.
Spielbox: N.D.
Win Magazine: N.D.

Descrizione

THE VENICE CONNECTION è un gioco "minimalista" per due partecipanti creato dal “veterano” autore Alex Randolph quando lavorava nel suo studio di Venezia. Lo scopo è posare queste tessere in modo da realizzare un circuito chiuso: il giocatore che piazza la tessera finale del circuito vince la partita.

Le tessere sono tutte uguali e presentano un tratto "rettilineo" di canale veneziano su una faccia, mentre sull'altra il canale fa una curva ad angolo retto. Il giocatore di turno può piazzare sul tavolo 1-2-3 tessere con un'unica restrizione: devono essere messe sempre una accanto all'altra ed in rettilineo.

Questo è abbastanza semplice quando c’è una sola tessera, ma già con due le cose si complicano un po' perché non sempre conviene fare un canale intero; con tre diventa ancora più difficile decidere il piazzamento per non regalare la mossa all'avversario e spesso, quando si vuole davvero utilizzare questa opzione, si mettono allora i tratti di canale in "parallelo".

Essi in effetti non devono per forza formare una linea continua, però ogni nuova "posa" deve obbligatoriamente iniziare adiacente ad una tessera già in tavola. Può succedere che, terminata una mossa, l’avversario vi avverta che avete commesso un "errore fatale" e vi sfida a provare che il circuito può esser ancora chiuso.

Il giocatore di turno deve allora terminare la partita da solo e vince se dimostra che aveva ragione, altrimenti è sconfitto (e gli errori, credetemi, si commettono molto più facilmente d quanto i materiali possano far pensare). 

Commento

Non c'è molto da aggiungere per quanto riguarda THE VENICE CONNECTION: le regole infatti sono facilissime, come abbiamo visto, e la durata di una partita non supera normalmente i 10-15 minuti, per cui si può considerare un buon “filler” per ogni occasione.

Solo dopo un paio di prove ci si rende conto che alcune mosse sono sicuramente "perdenti" perché l'avversario sarà in grado di chiudere il circuito: se, per esempio, mettiamo due tessere ad "U" il nostro avversario farà la stessa cosa dall'altra parte e la partita verrà chiusa dopo 15-20 secondi ...

Ecco perché prima di posare qualcosa in tavola è bene ricordare che il nostro avversario può usare a sua volta da 1 a 3 tessere e quindi potrebbe eseguire una "certa" mossa che ci costringerebbe dopo a giocare male per bloccarlo.

Nessuno potrà mai dire che questo gioco sia un "capolavoro", ma è un eccellente mezzo per introdurre altri giocatori nel nostro piccolo mondo.   

Trovi una descrizione più approfondita su balenaludens.it

Venice Connection per ogni ludico chi ha più di 45 anni è un nome importante per almeno 2 ragioni diverse entrambe legate ad Alex Randolph, una figura quasi leggendaria nel pur ristretto olimpo degli autori di giochi. Americano, si trasferì a Venezia a metà degli anni ’70 dove diede la vita a parecchi giochi diventando anche un fenomenale propulsore per uno dei Think Tank ludici più importanti d’Europa che ancora oggi produce giochi e cultura ludica di altissimo livello. Da quel gruppo nacque anche Venice Connection, la casa editricedi cui potete recuperare informazioni in questa paginaVenice Connection è anche uno dei tanti giochi usciti dalla fervida mente di Alex Randolph che viene pubblicato in Italia per la prima volta nel 1995, ricevendo una buona accoglienza. Come spesso accade ai prodotti di qualità che non badano troppo alle mode del mercato, Venice Connection fu sepolto dalla sabbia del tempo. Ma la persona (Gianfranco Fioretta) che ne curò l’edizione italiana di allora per Unicopli, non ha mai perso la speranza di riportare alla luce Venice Connection. Così come, come un indomito Indiana Jones del nuovo millennio, è riuscito a scovare i diritti del gioco (pare da qualche parte in Corea) e ripubblicarlo (2018) per Oliphante.

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