Autore: |
Kniffen James
|
Artista: |
Vari Artisti
|
Editore: |
Fantasy Flight Games (FFG)
Asmodée |
Numero giocatori: | 1 - 8 |
Durata media: | 120 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 14 anni |
Ambientazione: | Conquistiamo pianeti e risorse nello spazio |
Categoria: |
Roll and Write
Sviluppo-Ampliamento |
Meccanica: |
Scambio risorse
Controllo Aree |
Motore: |
Logica-Ragionamento
Scrittura-Disegno |
Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 7 |
Regolamento: | 7 |
Gradimento: | 6 |
Fortuna: | 2 |
Difficoltà: | 4 |
Valutazione BGG | |
---|---|
Voto: | 7.48 |
Votanti: | 4.107 |
Classifica: | #754 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | A |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
Non sono un grande estimatore dei giochi “Roll & Write” e TWILIGHT INSCRIPTION è proprio uno di questi: tuttavia, dopo aver letto il regolamento, mi sono reso conto che avevo davanti qualcosa di diverso e di piuttosto complesso, dove il lancio dei dadi non è mai così decisivo come in antri titoli di questa gamma, per cui ho deciso di metterlo subito messo alla prova. Già il fatto che ogni giocatore ha davanti a sé quattro plance in formato A4 fa capire che non si tratta soltanto di cancellare delle caselle, in base ai dadi, per fare più punti.
Infatti ecco subito una grande “differenza”: un pacchetto di carte “Evento” detta le condizioni per il turno in corso e dà indicazioni su quale plancia si giocherà. “Navigazione” ci farà dunque scoprire i pianeti del sistema stellare in cui ci troviamo; “Espansione” ci permetterà di scendere a conquistare un certo numero di pianeti; “Industria” ci permetterà di aggiungere conoscenza, attrezzature e dadi speciali alle nostre astronavi; “Guerra” infine ci costringerà a combattere con i nostri vicini (alla nostra destra e a sinistra) per guadagnare bonus (in caso di vittoria) o perdere Punti Vittoria (PV) se sconfitti.
Tutte le plance sono coperte da una patinatura lucida sulla quale è possibile scrivere con dei pennarelli cancellabili (di colore arancione) in modo da evidenziare i nuovi percorsi delle nostre astronavi e di cerchiare i pianeti esplorati (Navigazione) o i bonus in essi contenuti; stesso discorso sulla plancia Espansione, dove marcheremo col pennarello tutte le risorse pagate per completare righe e colonne (all’interno di ogni pianeta) ed ottenere bonus più importanti.
Su “Industria” si parte tutti da una casella pre-fissata e ci si può espandere in quelle adiacenti per “rottamarle” (Cancellandole) in modo da avere accesso ad altri spazi, o per “Reclamarle” (cerchiandole) se sono adiacenti a zone precedentemente rottamate. In “Guerra” infine dovremo spendere risorse pe costruire delle astronavi da combattimento o creare battaglioni di truppe spaziali: quando la carta evento mostrerà la guerra (una volta per Era) dovremo verificare con i vicini chi ha il maggior numero di Potenza di fuoco, così il vincente guadagnerà nuovi bonus ed il perdente dovrà cancellare dei PV.
Quando si esaurisce il mazzo delle carte “Evento” parte l’ultimo turno del gioco: poi i giocatori sommeranno i PV cerchiati sulle varie plance, quelli degli eventuali obiettivi raggiunti (carte prese a caso da un mazzo apposito ad inizio partita), arrotondando poi con eventuali merci rimaste. Chi ottiene il totale più alto vince.
Ho già premesso che TWILIGHT INSCRIPTION è un gioco “tosto” e lo confermo anche nel mio commento: ovviamente è ispirato a quel Twilight Imperium che tutti i giocatori esperti hanno provato almeno una volta, ed infatti la grafica utilizzata corrisponde a quelle del “padre”, con gli stessi popoli e le stesse illustrazioni. Anche qui dovremo metterci alla guida di uno di questi Popoli ed avremo delle caratteristiche e dei bonus specifici della razza scelta che ci guideranno per lo meno nelle prime fasi della partita.
Poi si tratta di scegliere una strategia di base e cercare di attenervisi sempre perché andare in tutte le direzioni diventa controproducente e rischia di tagliarvi fuori dalla corsa alla vittoria: tutto parte ovviamente da Navigazione per muoversi sulle rotte galattiche e raggiungere il più in fretta possibile i pianeti che ci daranno i bonus da investire poi sulle altre plance. Sul pannello Espansione troviamo dei bonus più importanti, se avremo giocato bene ed ottenuto gli “asset” necessari a sbloccarli.
Su Industria sono disponibili le risorse di base con le quali si potranno costruire nuove tecnologie e/o conoscenze che ci permetteranno di ottenere voti importanti nel Consiglio (quando l’Evento lo richiederà) e, di conseguenza, nuovi asset da utilizzare negli altri pannelli. Su “Guerra” infine di solito si tende ad investire molto meno, soprattutto all’inizio, perché le sconfitte non causano danni gravi: poi però ci si rende conto che perdere ci taglia fuori da asset importanti, impedendoci magari di utilizzare i dadi speciali, quindi dopo la terza Era molti giocatori si buttano anche su questo pannello a caccia di asset per il rush finale.
Bisogna fare molta attenzione, non solo alla strategia da adottare, con tutto ciò che questo implica a livello di programmazione ed acquisizione (e spesa) delle risorse, ma anche a non sbagliarsi a segnare nel modo giusto ogni operazione con il pennarello: infatti non si devono solo cerchiare o sbarrare (con una “X”) le varie caselle, ma si devono anche “marcare” quelle utilizzate in un’altra operazione ad indicare che sono state usate. Preparatevi ad una lunga partita di prova (durerà più o meno 3 ore) per imparare a giocare, ma in seguito il tempo scenderà a 90-120 minuti ed il vostro livello di implicazione aumenterà di molto.
Avendo giocato più volte Twilight Imperium, quando ci è arrivata la scatola di Twilight Inscription (nella versione italiana di Asmodée Italia, per 1-8 giocatori) abbiamo avuto un “sussulto” nel vedere sulla copertina immagini ben note, ma… quei sei dadi in basso e la scritta “un’epica esperienza roll & write” ci hanno messo un po’ in agitazione, non essendo grandi amanti di quel genere (anche se siamo consci che ormai va molto di moda).
Così abbiamo tolto il coperchio per dare un’occhiata ai materiali e, pur non sapendo neppure lontanamente come funzionasse il tutto, abbiamo cominciato a ricrederci ammirando le plance “spaziali”: poi non abbiamo trovato alcuna traccia dei famigerati foglietti da scarabocchiare e l’entusiasmo ha continuato a salire. Inoltre l’età consigliata sulla scatola (14 anni o più, indicazione che dopo i nostri test condividiamo in pieno) ci ha fatto pensare ad un’opera per giocatori esperti e così, rotto ogni ulteriore indugio, abbiamo iniziato a leggere le regole per farci un’idea del funzionamento.
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