Autore: |
Tascini Daniele ![]() Turczi David ![]() |
Artista: |
Fajtanowski Jakub ![]() Umgelter Zbigniew ![]() Zawada Aleksander ![]() |
Editore: |
Board&Dice ![]() |
Numero giocatori: | 1 - 4 |
Durata media: | 120 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 14 anni |
Ambientazione: | Costruire Città e Templi agli Dei per lo sviluppo della popolazione |
Categoria: |
Sviluppo-Ampliamento
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Meccanica: |
Combinazioni-Allineamenti
Piazzamento lavoratori |
Motore: |
Uso di risorse varie, segnalini, pezzi speciali
Dadi |
Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 8 |
Regolamento: | 8 |
Gradimento: | 8 |
Fortuna: | 1 |
Difficoltà: | 5 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 7.68 |
Votanti: | 6.180 |
Classifica: | #406 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | C |
Plato: | B |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
L’ultimo nato dalla “fucina” di Daniele Tascini è TEKHENU: OBELISK OF THE SUN, un gioco ambientato nell’Antico Egitto per descrivere la costruzione del grande tempio di Karnak (vicino a Luxor), dedicato al Dio Amun Ra. Si tratta di un gioco per esperti della durata di un paio d’ore e con regole non troppo complicate, anche se poi non è così facile scegliere le azioni giuste ad ogni turno.
Il tabellone mostra 6 diverse aree che circondano una zona centrale dove viene installato un grande obelisco di plastica beige (il tekhenu, appunto), incastrato su un disco girevole sul quale sono stampate quattro caselle: una bianca (sole pieno), due grigie più piccole (penombra) ed una scura (in ombra). Attorno al disco girevole ci sono 6 settori sui quali verranno messi dei dadi colorati da usare per eseguire le azioni: ogni settore è diviso in tre aree per considerare i dadi “puri”, “impuri” o “inaccessibili”.
I giocatori ricevono una plancia personale sulla quale verranno messi 10 edifici, 6 statue e quattro cubetti che indicano la variazione delle risorse possibili (papiro, pane, pietra e granito) da un minimo di 2 ad un massimo di 6 unità. Al loro turno i giocatori prelevano DUE dadi (uno a giro) dai settori dell’obelisco e possono usarli in due modi:
Queste Aree sono dedicate agli antichi Dei Egizi, ognuna di esse è specializzata in un certo tipo di azione, ed ogni azione regala Punti Vittori (PV), risorse, carte o altri vantaggi:
Dopo ogni turno l’obelisco gira di un settore e si caricano nuovi dadi nelle zone in penombra: i dadi vengono “riclassificati” in base alla loro posizione attorno all’obelisco (“puri”, “impuri” ed inaccessibili, cioè non disponibili in quel turno). Poi la partita riprende come al solito: ogni due turni si esegue una fase “Maat” in cui si verifica l’ordine di gioco in base al bilanciamento fra dadi puri ed impuri acquisiti dai partecipanti. Poi si riparte: alla fine del quarto turno si effettua un primo conteggio, ed alla fine dell’ottavo c’è il conteggio finale (tenendo conto anche degli obiettivi raggiunti) per arrivare a determinare il vincitore.
Quando si affronta per la prima volta TEKHENU: OBELISK OF THE SUN bisogna partire da un semplice concetto: la prima partita serve quasi esclusivamente ad imparare le regole; la seconda a fare un po’ di prove, tentando diverse strategie e finalmente, dalla terza in poi, si può giocare competitivamente. Questo non perché si tratti di un’opera particolarmente complessa, ma perché sono possibili diverse strade e cercare di seguirle tutte contemporaneamente porterebbe inevitabilmente alla sconfitta.
Dunque è bene utilizzare come “base” per la vostra partita l’obiettivo iniziale che vi viene consegnato, cercando di soddisfare quanto da esso richiesto prima di passare ad altre alternative: consiglio di limitarvi comunque ad un massimo di 2-3 percorsi diversi, senza cercare di strafare. Così, per esempio, Osiride è certamente in contrasto con Horus perché entrambi richiedono risorse ed impegno, ma assicurano PV extra o bonus se gli avversari eseguono certe azioni; Ra ed Hathor invece sono complementari e si basano sulle costruzioni al tempio; Bastet è utile se si vogliono fare molti PV con la felicità, ecc.
Un Dio che tutti dovranno adorare prima o poi è certamente è Thoth: grazie a lui sarà possibile procurarsi carte utilissime per ricevere risorse extra ma anche e soprattutto per aumentare il numero degli obiettivi per la fine del gioco: c’è stata qualche polemica in rete su queste carte “Decree” perché alcune sono apparentemente più forti di altre, al punto che la soluzione consigliata è quella di limitare a 20 PV il vantaggio massimo di ogni carta.
Rivolgersi agli Dei significa anche procurarsi risorse di tipo e quantità ben diverse: Osiride si paga con una riduzione della “felicità”, Horus richiede molto “granito” per costruire le statue, per andare da Ra servono “pietre e granito”, gli edifici del tempio si costruiscono usando il “pane”, Bastet è un divoratore di tessere “Scriba” mentre Thoth ha bisogno di “papiri”. Ne consegue che prima di andare da un certo Dio bisogna procurarsi quello che ci richiederà, e per ottenere quelle risorse bisognerà produrle o riceverle con altre azioni da eseguire presso altri Dei … insomma, avete capito.
Si tratta ovviamente di un titolo per giocatori abituali o esperti che non hanno paura di investire un paio di orette a partita ed un certo impegno mentale. Consigliato.
Daniele Tascini, con o senza la collaborazione di altri autori, ha preso l’abitudine di offrirci dei giochi che ci portano indietro nel tempo, in terre lontane e con popoli antichi: con Tekhenu: Obelisco del Sole (edito dalla ditta polacca Board & Dice e distribuito in Italia da Giochix.it) facciamo un bel salto temporale e ci ritroviamo nell’Antico Egitto dei Faraoni.
I giocatori (da 1 a 4 di età uguale o superiore ai 14 anni) vestono i panni di Nobili egiziani impegnati nella costruzione di un grande tempio dedicato al Dio Amun-Ra in quello che oggi è il sito di Karnak, vicino alla città di Luxor. Il tempio, iniziato 1900 anni prima della nascita di Cristo, fu interrotto e ripreso varie volte e possiamo considerare che sia stato completato solo nel IV secolo AC. Svettano al suo interno i due obelischi (“tekhenu” in egiziano antico) di Thutmose I° e di Hastshepsut. E proprio questi obelischi hanno ispirato la meccanica di piazzamento lavoratori… pardon… di piazzamento dadi utilizzata in questo gioco.
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