Tekhenu: Obelisk of the Sun (2020)
Giudizio complessivo:
Autore: Tascini Daniele
Turczi David
Artista: Fajtanowski Jakub
Umgelter Zbigniew
Zawada Aleksander
Editore: Board&Dice
Numero giocatori: 1 - 4
Durata media: 120 minuti
Tipologia giocatori: Da 14 anni
Ambientazione: Costruire Città e Templi agli Dei per lo sviluppo della popolazione
Categoria: Sviluppo-Ampliamento
Meccanica: Combinazioni-Allineamenti
Piazzamento lavoratori
Motore: Uso di risorse varie, segnalini, pezzi speciali
Dadi
Componenti: Visualizza la lista dei componenti
Grafica: 8
Regolamento: 8
Gradimento: 8
Fortuna: 1
Difficoltà: 5
Valutazione BGG
Voto: 7.68
Votanti: 6.180
Classifica: #406
Valutazione riviste
Ilsa: C
Plato: B
Spielbox: N.D.
Win Magazine: N.D.

Descrizione

L’ultimo nato dalla “fucina” di Daniele Tascini è TEKHENU: OBELISK OF THE SUN, un gioco ambientato nell’Antico Egitto per descrivere la costruzione del grande tempio di Karnak (vicino a Luxor), dedicato al Dio Amun Ra. Si tratta di un gioco per esperti della durata di un paio d’ore e con regole non troppo complicate, anche se poi non è così facile scegliere le azioni giuste ad ogni turno. 

Il tabellone mostra 6 diverse aree che circondano una zona centrale dove viene installato un grande obelisco di plastica beige (il tekhenu, appunto), incastrato su un disco girevole sul quale sono stampate quattro caselle: una bianca (sole pieno), due grigie più piccole (penombra) ed una scura (in ombra). Attorno al disco girevole ci sono 6 settori sui quali verranno messi dei dadi colorati da usare per eseguire le azioni: ogni settore è diviso in tre aree per considerare i dadi “puri”, “impuri” o “inaccessibili”.

I giocatori ricevono una plancia personale sulla quale verranno messi 10 edifici, 6 statue e quattro cubetti che indicano la variazione delle risorse possibili (papiro, pane, pietra e granito) da un minimo di 2 ad un massimo di 6 unità. Al loro turno i giocatori prelevano DUE dadi (uno a giro) dai settori dell’obelisco e possono usarli in due modi:

  1. – Per la produzione, con il valore del dado che indica il numero massimo di risorse da prelevare (sempre nei limiti definiti dalla posizione dei cubetti sulla propria plancia);
  2.  - Per eseguire un’azione in una delle sei aree attorno all’obelisco

Queste Aree sono dedicate agli antichi Dei Egizi, ognuna di esse è specializzata in un certo tipo di azione, ed ogni azione regala Punti Vittori (PV), risorse, carte o altri vantaggi:

  1. – Osiris permette di posare edifici in città e di aumentare la produzione;
  2. – Horus fa costruire statue da piazzare attorno all’obelisco, in città o al tempio;
  3. – Ra permette di innalzare delle colonne nel tempio;
  4. – Hathor consente la costruzione di edifici attorno al tempio e fa aumentare un apposito segnalino della popolazione;
  5. – Bastet fa avanzare invece un segnalino della felicità (che non può mai superare quello della popolazione);
  6. – Thoth infine consente di acquisire carte speciali: “Blessing” (mono uso, per ottenere dei bonus di vario tipo), “Technology” (uso permanente di certi vantaggi) e “Decree” (dei veri e propri Obiettivi da verificare a fine partita).

Dopo ogni turno l’obelisco gira di un settore e si caricano nuovi dadi nelle zone in penombra: i dadi vengono “riclassificati” in base alla loro posizione attorno all’obelisco (“puri”, “impuri” ed inaccessibili, cioè non disponibili in quel turno). Poi la partita riprende come al solito: ogni due turni si esegue una fase “Maat” in cui si verifica l’ordine di gioco in base al bilanciamento fra dadi puri ed impuri acquisiti dai partecipanti. Poi si riparte: alla fine del quarto turno si effettua un primo conteggio, ed alla fine dell’ottavo c’è il conteggio finale (tenendo conto anche degli obiettivi raggiunti) per arrivare a determinare il vincitore.

Commento

Quando si affronta per la prima volta TEKHENU: OBELISK OF THE SUN bisogna partire da un semplice concetto: la prima partita serve quasi esclusivamente ad imparare le regole; la seconda a fare un po’ di prove, tentando diverse strategie e finalmente, dalla terza in poi, si può giocare competitivamente. Questo non perché si tratti di un’opera particolarmente complessa, ma perché sono possibili diverse strade e cercare di seguirle tutte contemporaneamente porterebbe inevitabilmente alla sconfitta.

Dunque è bene utilizzare come “base” per la vostra partita l’obiettivo iniziale che vi viene consegnato, cercando di soddisfare quanto da esso richiesto prima di passare ad altre alternative: consiglio di limitarvi comunque ad un massimo di 2-3 percorsi diversi, senza cercare di strafare. Così, per esempio, Osiride è certamente in contrasto con Horus perché entrambi richiedono risorse ed impegno, ma assicurano PV extra o bonus se gli avversari eseguono certe azioni; Ra ed Hathor invece sono complementari e si basano sulle costruzioni al tempio; Bastet è utile se si vogliono fare molti PV con la felicità, ecc.

Un Dio che tutti dovranno adorare prima o poi è certamente è Thoth: grazie a lui sarà possibile procurarsi carte utilissime per ricevere risorse extra ma anche e soprattutto per aumentare il numero degli obiettivi per la fine del gioco: c’è stata qualche polemica in rete su queste carte “Decree” perché alcune sono apparentemente più forti di altre, al punto che la soluzione consigliata è quella di limitare a 20 PV il vantaggio massimo di ogni carta.

Rivolgersi agli Dei significa anche procurarsi risorse di tipo e quantità ben diverse: Osiride si paga con una riduzione della “felicità”, Horus richiede molto “granito” per costruire le statue, per andare da Ra servono “pietre e granito”, gli edifici del tempio si costruiscono usando il “pane”, Bastet è un divoratore di tessere “Scriba” mentre Thoth ha bisogno di “papiri”. Ne consegue che prima di andare da un certo Dio bisogna procurarsi quello che ci richiederà, e per ottenere quelle risorse bisognerà produrle o riceverle con altre azioni da eseguire presso altri Dei … insomma, avete capito. 

Si tratta ovviamente di un titolo per giocatori abituali o esperti che non hanno paura di investire un paio di orette a partita ed un certo impegno mentale. Consigliato.

Trovi una descrizione più approfondita su balenaludens.it

Daniele Tascini, con o senza la collaborazione di altri autori, ha preso l’abitudine di offrirci dei giochi che ci portano indietro nel tempo, in terre lontane e con popoli antichi: con Tekhenu: Obelisco del Sole (edito dalla ditta polacca Board & Dice e distribuito in Italia da Giochix.it) facciamo un bel salto temporale e ci ritroviamo nell’Antico Egitto dei Faraoni.

I giocatori (da 1 a 4 di età uguale o superiore ai 14 anni) vestono i panni di Nobili egiziani impegnati nella costruzione di un grande tempio dedicato al Dio Amun-Ra in quello che oggi è il sito di Karnak, vicino alla città di Luxor. Il tempio, iniziato 1900 anni prima della nascita di Cristo, fu interrotto e ripreso varie volte e possiamo considerare che sia stato completato solo nel IV secolo AC. Svettano al suo interno i due obelischi (“tekhenu” in egiziano antico) di Thutmose I° e di Hastshepsut. E proprio questi obelischi hanno ispirato la meccanica di piazzamento lavoratori… pardon… di piazzamento dadi utilizzata in questo gioco.

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