SharkPark (2005)
Giudizio complessivo:
Autore: Cioni Piero
Artista: Savini Demis
Editore: Tenkigames
Numero giocatori: 2 - 4
Durata media: 45 minuti
Tipologia giocatori: Da 8 anni
Ambientazione: Dei pescecani spaventano e mangiano pesciolini
Categoria: Riflessione
Meccanica: Posare tessere-pedine-ecc.
Motore: Cattura pezzi
Tessere
Componenti: Visualizza la lista dei componenti
Grafica: 8
Regolamento: 6
Gradimento: 6
Fortuna: 0
Difficoltà: 2
Valutazione BGG
Voto: 4.94
Votanti: 94
Classifica: N.D.
Valutazione riviste
Ilsa: N.D.
Plato: N.D.
Spielbox: N.D.
Win Magazine: N.D.

Descrizione

SHARKPARK è un gioco per tutta la famiglia dove i partecipanti si mettono nei panni di uno squalo e cercano di mangiare il maggior numero di pesciolini: tuttavia nessun pescecane può inghiottire direttamente i pesciolini (ed è qui l’originalità del gioco) ma possono solo spaventarli cercando di farli finire… proprio dentro la bocca di un loro “collega”.

Ad inizio partita le 36 tessere dei pesciolini (di valore variabile da “2” a “4”) vengono disposte sul tabellone nelle rispettive caselle: poi i giocatori piazzano uno dei loro squali su ogni lato della scacchiera e, partendo dal primo, ad ogni turno spingono di tre caselle uno dei pescecani (di qualsiasi colore) verso il centro del tabellone, facendo scappare i pesci (cioè facendo slittare le tessere) verso il bordo opposto, dove solitamente si trova uno dei propri squali che si mangia i pesciolini spostati.

Se un giocatore non riesce a far mangiare almeno un pesce alle sue “bestiole” deve spostare il marcatore di un livello nel tracciato della “fame”: non fa punti, in quel turno, ma le sue azioni diventano più potenti nel seguente, e certamente riuscirà a banchettare più facilmente. In ogni caso, dopo aver “mangiato” (o tentato di farlo) i giocatori possono spostare di 2 caselle uno squalo (o di una casella due squali) in modo da prepararsi meglio alla mossa successiva.

La partita finisce quando i quattro pesciolini di valore “4” sono stati mangiati: chi ha accumulato più punti vince.

Commento

Sotto le vesti di un giochino per bambini, visto anche il tipo di illustrazioni, SHARKPARK è in realtà un gioco “astratto” di cattura e spostamento tessere. Lo scopo dei giocatori è duplice: da un lato devono cercare di mangiare il maggior numero di pesciolini, ma dall’altro, con la loro mossa, devono anche impedire agli avversari di catturare troppo facilmente altri pesci.

Durante il piazzamento iniziale i giocatori, conoscendo l’ordine di turno, faranno il possibile per piazzare un loro squalo di fronte ad uno avversario, in modo da usare la sua “spinta” per ingoiare tre pesciolini con il proprio pescecane. Durante la fase di movimento invece faranno il possibile per spostare le proprie tessere in modo da ridurre le possibilità di spinta agli altri.

Man mano che i pesci calano le difficoltà di “approvvigionamento” calano a loro volta e il livello di fame cresce: al primo livello i giocatori potranno usare fino a quattro spostamenti (Anziché i soliti due), mentre al secondo potranno usarne sei e faranno scappare anche eventuali squali avversari. Divertente per partite con i bambini, affascinati dai disegni di quei dentoni scoperti in un macabro sorriso, ma non troppo interessante fra esperti. 

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