Autore: |
Zemilio
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Artista: | |
Editore: |
Little Rocket Games
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Numero giocatori: | 2 |
Durata media: | 20 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 8 anni |
Ambientazione: | Creare lunghe "Catene" di pietre runiche |
Categoria: |
Carte Speciali
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Meccanica: |
Maggioranze
Posare tessere-pedine-ecc. |
Motore: |
Carte
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Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 7 |
Regolamento: | 6 |
Gradimento: | 6 |
Fortuna: | 3 |
Difficoltà: | 2 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 6.64 |
Votanti: | 408 |
Classifica: | #6820 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
Questo gioco non fa parte della mia collezione, ma è elencato in questo sito perché è stato comunque provato o citato in riviste e libri già inseriti
RUNE è un semplice gioco per due, dove ogni carta mostra una diversa combinazione di sei rune in tre diversi colori (3 azzurre, 2 beige e 1 rossa). Si posa una carta “iniziale” al centro del tavolo e se ne danno tre ad ogni giocatore (insieme a tre pedine), mettendo il resto del mazzo a portata di mano.
I due avversari si alternano posando una carta sul tavolo in modo che si sovrapponga ad una già presente in uno dei due modi seguenti:
Dopo aver posato una carta il giocatore deve decidere se mettere in campo una delle sue pedine o se preferisce invece pescare una carta dal mazzo e ristabilire la sua mano. Mettere una pedina in campo significa prendere il controllo di una certa “area” composta da più rune dello stesso colore fra loro adiacenti ortogonalmente.
La partita finisce quando tutte le pedine di entrambi i giocatori sono sul tavolo: a questo punto si conteggiano le aree controllate e si moltiplica il numero di rune adiacenti per il valore del colore: 3 Punti per le rosse, 2, per le beige e 1 per le azzurre. Chi ha il totale più alto vince.
Il meccanismo di RUNE è alquanto atipico: infatti se si decide di posare una pedina in campo non si pesca una nuova carta e quindi la mano del giocatore diminuisce per sempre: quindi chi posa la sua terza pedina resta senza carte e, di fatto, finisce la sua partita.
Ne consegue che se la prima pedina viene posata dopo poche mosse per assicurarsi un’area interessante, le altre due devono essere “risparmiate” fino a trovare una combinazione forte (per esempio di rune rosse) o abbastanza estesa (azzurre).
E’ dunque sconsigliato posare la seconda pedina se l’avversario non ha ancora piazzato neppure la prima: giocare con una sola carta contro tre infatti è un grosso rischio perché si resta con troppo poche scelte a disposizione e si è praticamente alla mercè dell’altro giocatore.
Solitamente si arriva alle ultime 3-4 carte del mazzo con una pedina ancora a disposizione (ed una sola, carta in mano) e ci si ingegna per trovare quella combinazione che ci faccia ottenere l’ultimo interessante gruzzolo di punti.
Rivista | Numero | Anno | Titolo articolo | Pagina | Autore | Tipo articolo |
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Io Gioco | 17 | 2020 | La sfida dei maestri delle rune | 83 | Ferrarini Mauro | Recensione breve |
Spielbox | 2020/5 | 2020 | At a glance | 60 | L.U.Dikus (Jochen Corts) | Recensione |