Autore: |
Barbieri Alberto
Garavaglia Marco Martensen (Mario Sacchi, Marco Garavaglio e Matteo Panara) |
Artista: |
Murgia Simone
Gioria Sara |
Editore: |
Post Scriptum
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Numero giocatori: | 1 - 5 |
Durata media: | 60 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 8 anni |
Ambientazione: | Le Cinque giornate di Milano (18-22 Marzo 1848) |
Categoria: |
Cooperazione
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Meccanica: |
Controllo Aree
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Motore: |
Carte
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Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 7 |
Regolamento: | 7 |
Gradimento: | 8 |
Fortuna: | 2 |
Difficoltà: | 3 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 7 |
Votanti: | 1 |
Classifica: | N.D. |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | A |
RADETZKY è un gioco cooperativo per 1-5 persone (proprio così, si può giocare anche da soli ... il che è abbastanza inusuale per un cooperativo!) e prende spunto dai fatti storici del 18-22 Marzo 1848 quando i patrioti italiani si sollevarono a Milano scacciando, seppure per poco, le truppe austriache comandate dal generale Radetzky.
Il tabellone mostra la città di Milano divisa in 16 zone (più un'area per il castello sforzesco) sulle quali, ad inizio partita, si piazzeranno le truppe di occupazione austriaca (cubetti neri) ed il generale Radetzky. I giocatori rappresentano le diverse fazioni di patrioti e devono cercare di "liberare" almeno 5 zone di Milano prima che lo facciano gli austriaci con la forza.
Ognuno riceve 4 carte "Italia" che rappresentano la "vitalità" del gruppo, ed un segnalino di legno colorato da piazzare all'inizio in una delle poche aree libere della città. Ogni carta è caratterizzata da uno dei seguenti simboli: spade, palla di cannone e mappa, Esse verranno utilizzate con il classico sistema di carta-sasso-forbice.
Durante il turno i giocatori hanno a disposizione 3 azioni (anche ripetute) da scegliere fra:
(a) - Muovere da un'area ad un'altra adiacente;
(b) - Liberare una zona, se è disponibile (vedi sotto) e se non è occupata da unità austriache;
(c) - Attaccare unità nemiche: in questo caso si gira una carta "Austria" ed il giocatore deve neutralizzarla con una delle sue (mappa batte palla, palla batte spada, spada batte mappa) per eliminare uno dei cubetti presenti nell'area e creare quindi le basi per liberarla completamente in seguito. Se nella stessa zona ci sono più segnalini tutti i giocatori presenti possono contribuire al combattimento con le loro carte.
(d) - Combattere contro Radetzky: si procede come sopra, ma ora l'austriaco gira tre carte e dovranno essere battute tutte per scacciare il generale in un'altra area (sempre scelta girando una delle carte "zona" ancora disponibili). È chiaro che per sconfiggere Radetzky è quasi indispensabile avere nell'area almeno un altro patriota, in modo da disporre di più carte, e questo è uno dei motivi per cui i giocatori devono mettersi bene d'accordo prima di iniziare ogni nuovo turno.
(e) - Pescare carte per ripristinare la propria mano (a quattro). Non è una mossa indispensabile (all'inizio di ogni nuovo turno infatti TUTTI ripristinano la loro mano automaticamente) ma può servire, per esempio, per combattere, ripristinare e combattere di nuovo (3 azioni).
I giocatori, in generale, devono quindi accordarsi innanzitutto sul come dividere le loro forze per eliminare il maggior numero di soldati austriaci e liberare successivamente le zone cittadine ormai "ripulite".
Al termine del loro turno scatta però la controffensiva austriaca (con una meccanica originale e molto interessante):
(1) - per prima cosa tutti i soldati eventualmente presenti nel Castello vengono "seminati" nelle aree cittadine che contengono già altre unità (partendo dalla zona numero 1 e procedendo in ordine numerico crescente), poi si verifica se una o più zone hanno una maggioranza di quattro o più pezzi austriaci, ed in tal caso esse vengono assegnate per sempre all'Austria (attenzione: non bastano quattro soldati se ci sono dei patrioti nella stessa zona perché si essi si detraggono dal totale).
(2) - Successivamente arrivano in città nuove truppe austriache (il numero di cubetti dipende da quello dei giocatori al tavolo) da "seminare" nuovamente nelle zone cittadine già occupate (una per zona) lasciando nel castello l'eccesso.
(3) - Infine si pesca una carta "aree cittadine" e si muove Radetzky in quella zona (che diventa però “disponibile” per i patrioti) insieme ad un soldato, mettendo anche un altro cubetto in ogni zona adiacente senza bandiere di occupazione.
Vince il "gruppo" se riesce a liberare ameno 5 zone cittadine, altrimenti prevale l'Austria, non solo se arriva per prima ad avere 5 zone sotto il suo controllo ma anche n caso di "pareggio" (se entrambe le fazioni hanno il controllo dello stesso numero di zone, con un minimo di cinque).
Il problema più grosso che i giocatori devono affrontare all'inizio di una partita a RADETZKY è la "disponibilità" delle aree cittadine da liberare. Per essere "disponibile" infatti un'area deve essere già stata utilizzata per spostare Radetzky (prendendo la prima carta coperta dal mazzo) e deve quindi trovarsi, visibile, sul tavolo, La zona inoltre non deve contenere unità nemiche (generale o soldati).
A questo punto basta portare lì un patriota e fargli utilizzare l'azione "liberazione", evidenziando l’operazione con la posa di con una tessera "bandiera italiana": da quel momento l'area non può più essere rimessa in discussione e vale come 1 Punto Vittoria.
Il vero problema è che ogni volta che Radetzky si muove semina nuove unità nell'area di arrivo ed in quelle adiacenti, per cui limitarsi a eliminare tutti i soldati da una zona disponibile potrebbe non bastare perché a fine turno arrivano un sacco di rinforzi austriaci dal castello e dalle truppe esterne.
I giocatori devono dunque scegliere sempre le zone più "strategiche" per intervenire rapidamente nelle aree "disponibili" e liberarle prima che nuovi soldati austriaci le rioccupino: un compito non proibitivo ma nemmeno troppo facile, segno che il gioco è stato testato a lungo prima della produzione.
Nella fase finale della partita, quando ci sono alcune aree a rischio perché occupate in forze dagli austriaci, basta infatti un errore per comprometterne l'esito: capita infatti di non avere abbastanza “azioni” per ridurre i soldati in una zona e poi “liberarla”, oppure di trovarsi “di una sola area più lontani” dalla zona pronta per essere liberata, o anche di scoprire all’arrivo dei rinforzi che si è lasciata proliferare troppo un'area nemica e non si ha più il tempo di riportare le truppe sotto la soglia del rischio, ecc.
Le partite sono sempre molto tese ma diventano ancora più interessanti se si adottano le regole avanzate, le quali da una parte assegnano alcuni bonus speciali agli italiani che rendono le loro mosse più efficaci, ma dall’altra rendono più difficile la disponibilità delle aree da liberare, costringendo i giocatori ad effettuare molti più attacchi ai soldati nemici.
Davvero un gioco coinvolgente.
Radetzky: Milano 1848 si basa sui fatti storici che videro sollevarsi la città di Milano contro l’occupazione austriaca durante i moti insurrezionali del 1848. Già da alcuni anni Milano, che allora era la capitale del Regno Lombardo-Veneto assoggettato all’Austria, era percorsa da una forte tensione che sfociò in aperte provocazioni: gli austriaci caricarono la folla a Piazza Fontana, uccidendo un milanese; i milanesi smisero di fumare per non pagare le tasse agli austriaci e questi ultimi girarono per la città con il sigaro in bocca costringendo tutti i passanti a fumare con loro; insomma, provocazioni reciproche sempre più pungenti.
All’inizio del 1848 in tutta Italia iniziarono i primi moti rivoluzionari (da questi fatti nasce il detto “succede un ’48“, utilizzato ancora oggi per indicare uno stato di caos) e quando a Milano arrivarono le notizie che alcuni Stati avevano concesso la “Costituzione” gli animi si infiammarono ancora di più, finché non arrivò la notizia che anche a Vienna, a seguito delle manifestazioni di piazza, Ferdinando aveva firmato la Costituzione. Era l’occasione che aspettavano i rivoluzionari ed il 18 Marzo una grande manifestazione pacifica finì per trasformarsi in un attacco armato, con le truppe dell’ottantaduenne generale Radetzky costrette a rifugiarsi nel castello sforzesco. Ebbero così inizio le cosiddette “5 giornate di Milano“.
Ed è proprio a questo punto che inizia Radetzky: Milano 1848, un gioco tutto “italiano” edito da Post Scriptum, per 1-5 giocatori di età da 8 anni in su e della durata di 45-90 minuti. Attenzione però: non si tratta di una “simulazione storica” ma di un interessante gioco cooperativo che modella molto astrattamente i fatti storici e che può addirittura essere giocato in solitario, mettendo in ogni caso duramente alla prova le capacità organizzative dei partecipanti (soprattutto con le regole “avanzate”).
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