Autore: |
Gandon François
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Artista: |
Miramon Sabrina
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Editore: |
Days of Wonder
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Numero giocatori: | 2 - 4 |
Durata media: | 60 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 8 anni |
Ambientazione: | Costruzione di Città |
Categoria: |
Astratto
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Meccanica: |
Posare tessere-pedine-ecc.
Piazzamento lavoratori |
Motore: |
Uso di risorse varie, segnalini, pezzi speciali
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Espansioni: |
Quadropolis: Waterfront
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Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 7 |
Regolamento: | 7 |
Gradimento: | 5 |
Fortuna: | 4 |
Difficoltà: | 3 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 7.22 |
Votanti: | 13.125 |
Classifica: | #511 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
Scopo di QUADROPOLIS è collezionare Punti Vittoria (PV) in base agli edifici costruiti nella propria città (la plancia personale). Al centro del tavolo un tabellone d 5x5 caselle accoglie 25 nuove tessere a turno, estratte casualmente da un sacchetto.
I giocatori, a turno, usano uno dei loro quattro architetti per prelevare una tessera dal tabellone, sostituendola con la pedina dell'Urbanista. Gli architetti hanno un valore da "1" a "4" e devono essere piazzati di fronte a una riga o una colonna del tabellone: a questo punto il giocatore preleva la 1a, 2a, 3a o 4a tessera di quella fila (o colonna) e la posa sulla sua plancia in una casella vuota della riga che ha lo stesso numero dell'architetto usato oppure di una colonna, sempre con quel numero.
Alcuni edifici possono essere impilati su più piani. Non è possibile prelevare tessere se nella riga o nella colonna che si vorrebbero usare c'è l'Urbanista. Appena posata una tessera sulla propria plancia si incassano le risorse indicate (abitanti, energia o PV) oppure si diventa "Primo Giocatore".
Durante la partita poi si usano le risorse per "attivare" gli edifici della propria plancia (con abitanti e/o energia) in modo che alla fine essi diano PV. Per ogni tipo di edificio si esegue un calcolo diverso per determinare i suoi PV: numero dei piani, numero di abitanti presenti su quella tessera, numero di tessere di quel tipo adiacenti, ecc.
Chi ha più PV vince. Nella modalità EXPERT si invertono tutte le tessere Architetto sul lato grigio e si aggiungono le quattro di valore "5" a formare una riserva comune da cui i giocatori possono liberamente prelevare. Inoltre vengono introdotti gli Uffici ed i Monumenti. Infine esiste una variante per sostituire alcuni Parchi con dei Parchi Giochi.
QUADROPOLIS è in partica di un gioco "astratto" decorato in modo da essere più "appetitoso" al grande pubblico: un prodotto comunque di "classe", con ottimi componenti, come ormai ci ha abituato Days of Wonder, facile da spiegare o da imparare e con una buona rigiocabilità, visto che il piazzamento delle 25 tessere di ogni turno è sempre aleatorio.
Ovviamente i primi a giocare hanno un piccolo vantaggio, non solo perché hanno il tabellone libero, ma anche perché l'Urbanista entra in gioco solo dopo aver tolto la prima tessera, bloccando di fatto una riga ed una colonna.
Ecco perché è sempre bene veder dove e di quale tipo è la tessera che permette di essere primi (ne esiste una sola per turno) e, compatibilmente con la propria strategia, non è per nulla sbagliato cercare di acquisirla.
È difficile poter vincere cercando di fare punti con tutti i tipi di tessere: meglio sceglierne alcuni e cercare di massimizzarne la potenzialità: per esempio se scegliamo i CONDOMINI poi dovremo fare di tutto per arrivare al quarto piano (10 PV contro 1 PV per un solo piano); oppure, scegliendo i PORTI, si dovrà far di tutto per metterne 4 adiacenti (12 PV, mentre uno solo vale 0 PV); ecc.
A volte si può acquisire una tessera che non ha una utilità esagerata per il proprio gioco, ma con la quale è possibile bloccare gli avversari. Un turno infatti si arresta quando, per mancanza di Architetti col numero giusto o perché bloccati dall'Urbanista, non si è più in grado di prelevare una tessera dal tabellone.
Un gioco per tutti che però, personalmente, non mi ha impressionato più di tanto. Meccanica ben oliata e partite sempre competitive, ma senza ... entusiasmo, anche se ovviamente supera ampiamente la sufficienza.
Tra il 2007 e il 2011, lo statunitense Gary Hustwit ha realizzato un’interessantissima trilogia di documentari, incentrata sul design in senso lato: il primo film, “Helvetica”, ricostruisce la storia della tipografia moderna, focalizzandosi sul font che più di tutti ha segnato il mondo del design (l’helveticadel titolo, appunto); il secondo, “Objectified”, sposta l’attenzione sugli oggetti che fanno parte della nostra quotidianità e, in particolare, sulle loro forme; il terzo ed ultimo è “Urbanized” ed è forse il più originale dei tre, perché mostra diverse soluzioni d’avanguardia (quantomeno ai tempi in cui è stato girato) di “urban design” in giro per il mondo.
Continua a leggere su balenaludens.itRivista | Numero | Anno | Titolo articolo | Pagina | Autore | Tipo articolo |
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WIN The Game Journal | 494 | 2016 | Square city planning | 16 | De Cassan Dagmar | Recensione dettagliata |
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