Autore: |
Schliemann Jens Peter
|
Artista: |
Bruel François
Casasola Merkle Marcel-André |
Editore: |
Asmodée
|
Numero giocatori: | 2 - 6 |
Durata media: | 30 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 8 anni |
Ambientazione: | Non fate cadere Pedro in acqua, ci sono i piranha |
Categoria: |
Percorso
|
Meccanica: |
Posare tessere-pedine-ecc.
|
Motore: |
Carte
|
Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 7 |
Regolamento: | 7 |
Gradimento: | 6 |
Fortuna: | N.D. |
Difficoltà: | 3 |
Valutazione BGG | |
---|---|
Voto: | 6.28 |
Votanti: | 902 |
Classifica: | #5271 |
Valutazione riviste | |
---|---|
Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
Prima di iniziare a giocare a PIRANHA PEDRO bisogna creare sul tavolo una zona quadrata di circa 45 cm di lato: al centro si piazza l’isolotto di partenza (con 8 caselle) e su di essa va posato il “povero” Pedro, la cui unica preoccupazione sarà quella di non finire in acqua, annegando, e di evitare i pesci piranha o i cannibali che lo divorerebbero in pochi minuti. All’esterno dei quattro lati della zona si piazzano quattro isolotti dalla vegetazione diversa, che serviranno per indicare a Pedro la direzione da prendere, mentre all’interno saranno posizionati 7 dischi “piranha” (da considerare come ostacoli).
Ogni giocatore (fino a sei) inizia la partita con un mazzo di 12 carte, tre per ogni isolotto esterno (di valore 1-2-3) oltre a quattro grossi sassi che dovranno servire da appoggio provvisorio a Pedro in caso di necessità. Tutti i giocatori scelgono una delle loro carte e la posano (coperta) sul tavolo: il “Primo giocatore” gira la sua e sposta Pedro di una, due o tre caselle verso l’isolotto raffigurato.
Se sul suo percorso Pedro dovesse finire in acqua il giocatore che lo sta muovendo deve giocare una tessera “pietra” in modo da mantenerlo… all’asciutto. Se un giocatore finisce le pietre e non può salvare Pedro la partita si arresta ed il “colpevole” deve raccogliere un dischetto Piranha dal tavolo (attenzione, con 2 dischetti si è eliminati). Se Pedro arriva su uno dei quattro isolotti esterni muore ucciso dai cannibali, mentre se una tessera “pietra” tocca un dischetto Piranha questi “simpatici” pesciolini lo divorano vivo: in entrambi i casi il giocatore che lo doveva muovere prende un dischetto.
Se Pedro muore il gioco si ferma per qualche istante e tutti mostrano le carte rimaste in mano, facendo la somma degli spostamenti risparmiati e prendendo un pari numero di tessere “pietra” dalla riserva. Poi tutti riprendono in mano le loro carte, il Primo giocatore diventa chi era a sinistra del vecchio e si riparte da capo. La partita finisce non appena un giocatore raccoglie il suo secondo dischetto “piranha” e subirà allora la penitenza decisa ad inizio partita.
Nonostante le regole di PIRANHA PEDRO siano davvero pochissime e facili da imparare, tuttavia per i ragazzi più giovani (8 anni, come indicato sulla scatola) non è così agevole calcolare a mente dove potrebbe finire Pedro durante i suoi spostamenti, soprattutto quando si hanno davanti troppi avversari: dunque bisogna essere pronti ad evitargli un “tuffo” in acqua, magari il più lontano possibile dall’isola centrale e dalle pietre già giocate, in modo che i giocatori che seguono si trovino ancor più in difficoltà.
Ovviamente chi è primo di mano sa quasi sempre come spostare Pedro senza pericolo, visto che non ha avversari davanti che possano modificare la situazione, e quindi dovrà fare il possibile per costringere all’errore chi lo segue. Come si vede dietro una facciata allegra e dei disegni quasi da cartone animato si cela un gioco piuttosto “cattivo”: altro motivo per considerarlo poco adatto ai bambini più piccoli, salvo modificare un po’ le regole: per esempio permettendo di giocare una sola pietra ALLA FINE dello spostamento e non una per casella di mare.
Naturalmente se qualcuno è in grado di memorizzare gran parte delle carte giocate dagli avversari poi potrà costringerli a mosse quasi obbligate che porteranno di nuovo il povero Pedro in bocca ai piranha o ai cannibali degli isolotti periferici.
Per giocatori abbastanza scafati e soprattutto per giocare fra “veri” amici e darsi legnate sui denti ad ogni turno.
Rivista | Numero | Anno | Titolo articolo | Pagina | Autore | Tipo articolo |
---|---|---|---|---|---|---|
Plato | 07 | 2006 | Pedro, il a des cailloux sous le chapeau | 15 | Christen Benoit | Recensione dettagliata |