Autore: |
Phillips Shem
MacDonald Sean |
Artista: | |
Editore: |
Garphill Games
Fever Games |
Serie: | West Kingdom Trilogy |
Numero giocatori: | 1 - 4 |
Durata media: | 120 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 12 anni |
Ambientazione: | Costruire fortificazioni e difendere il Regno Occidentale dagli invasori |
Categoria: |
Sviluppo-Ampliamento
|
Meccanica: |
Piazzamento lavoratori
Combinazioni-Allineamenti |
Motore: |
Carte
Monete-Banconote |
Nomi alternativi: |
Paladini del Regno Occidentale
|
Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 7 |
Regolamento: | 7 |
Gradimento: | 7 |
Fortuna: | 1 |
Difficoltà: | 4 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 7.98 |
Votanti: | 18.264 |
Classifica: | #72 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | A |
Win Magazine: | N.D. |
Dopo gli Architetti ecco che nel nostro Regno Occidentale arrivano anche i Cavalieri: PALADINS OF THE WESTERN KINGDOM si può infatti considerare il seguito ideale del fortunato gioco “Architects of the Western Kingdom” uscito nel 2018, e di quel titolo conserva ovviamente la grafica e molte delle caratteristiche di base.
Tuttavia le differenze sono tante e permettono di differenziare nettamente questa seconda “opera” dalla precedente. La più eclatante è la mancanza di un vero e proprio tabellone (resta solo una plancia lunga e stretta per la posa delle carte disponibili) sostituito dalle plance personali di ogni giocatore: resta invece il meccanismo del piazzamento dei lavoratori (da usare singolarmente o… in gruppo, soprattutto in colori assortiti) che però saranno impiegati solo sulla plancia. Si perde il discorso della cattura dei lavoratori e della prigione, ma in compenso dovremo difenderci dalle invasioni di un nemico invidioso della prosperità delle nostre città.
Dopo aver piazzato la plancia centrale sul tavolo la si correda con 5 carte “Cittadino” su un lato, e 6 carte sull’altro: poi si completa il set-up con le carte Favore ed Ordine del Re (che scandiscono i turni ed una serie di bonus), le “Mura”, la “Taverna” ed i “Sospetti”. Come nel predecessore alcune monete vengono posate a fianco della plancia per scandire il ritmo dei “debiti” (e della Santa Inquisizione).
Ogni giocatore riceve 12 carte “Paladino”, 3 monete ed una tessera “provvista“ (a forma di sacchetto) poi riempie con dei segnalini le caselle della sua plancia: 8 “officine”, 7 “monaci”, 7 “avamposti”, 7 “giare” e 3 segnalini “caratteristica” (che hanno la stessa funzione vista in Architetti). Tutti mescolano le carte Paladino e ne prendono tre, scegliendone una e mettendo le altre due sopra e sotto il mazzo della propria riserva: la carta scelta indica di che colore sono i due “lavoratori” che riceverà il giocatore, di quanto aumentano “provvisoriamente” le caratteristiche (rossa=forza, nera= fede e blu=influenza) e quale vantaggio specifico garantisce il paladino per quel turno.
In seguito si girano le carte “Taverna” (ne sono sempre disponibili una in più dei partecipanti) ed ognuno ne sceglie una per ricevere gli altri quattro lavoratori indicati: se uno o più sono di colore “viola” (Jolly) il giocatore deve prendere una o più carte “sospetto”, incassando eventualmente 0-2 monete. Infine si gira una nuova carta del Re: le prime tre indicano degli obiettivi da raggiungere entro fine partita per ottenere dei PV extra, mentre le altre aggiungono delle azioni più “potenti” a quelle della propria plancia.
Piazzando sulla loro plancia i lavoratori ricevuti (singolarmente o in combinazione fra loro) i giocatori eseguono le azioni corrispondenti (descritte più avanti) cercando di ottenere altri PV ed avere quindi al termine della partita (dopo il settimo turno) il totale più alto per aggiudicarsi la “tenzone”
Come ho già detto sopra PALADINS OF THE WESTERN KINGDOM si gioca essenzialmente sulla propria plancia personale e la parte di “interazione” riguarda solo l’acquisizione delle carte esposte al centro del tavolo. Vediamo dunque più in dettaglio quali sono le azioni possibili:
Come si vede da quanto indicato stiamo parlando di un gioco impegnativo che costringerà tutti i partecipanti a sfruttare al massimo i propri neuroni per programmare al meglio la partita. Consigliato quindi solo a giocatori abituali ed esperti.
Avendo giocato ed apprezzato “Architetti del Regno Occidentale” eravamo davvero ansiosi di provare la nuova fatica di Shem Phillips e Sam Macdonald ed il loro Paladini del Regno Occidentale ci ha convinti, al punto che ci sembra addirittura migliore del predecessore anche se, giocando soprattutto su delle plance personali, si è persa una parte della interattività diretta fra i giocatori.
Il gioco è distribuito in Italia, completamente tradotto nella nostra lingua, da Fever Games ed è consigliato per 1-4 giocatori di età superiore o uguale a 12 anni e per una durata di circa due ore (conoscendo le regole).
Fin dal primo sguardo alla scatola ed ai componenti si capisce che anche l’artista che ha eseguito le illustrazioni è lo stesso del volume precedente: in effetti il macedone Mihajlo Dimitrievski è lo stesso che ha curato la parte artistica di Architetti del Regno Occidentale e della saga North Sea (Raiders ed Explorers) e lo si riconosce dallo stile usato, una via di mezzo fra il realistico ed il cartoon.
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