Autore: |
Albertarelli Spartaco ![]() Mirti Stefano ![]() |
Artista: |
Piombo Silvia ![]() Neri Claudia ![]() Stagnoli Elisa ![]() |
Editore: |
Kaleidos Games ![]() |
Numero giocatori: | 4 - 7 |
Durata media: | 90 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 14 anni |
Ambientazione: | Utilizzare le carte per esprimere dei concetti |
Categoria: |
Party Games
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Meccanica: |
Parlare-Discutere-Inventare
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Motore: |
Carte
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Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 6 |
Regolamento: | 7 |
Gradimento: | 7 |
Fortuna: | 0 |
Difficoltà: | 2 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 6.67 |
Votanti: | 9 |
Classifica: | N.D. |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
In MOODBOARD i giocatori si mettono dapprima nei panni di un cliente alla ricerca di un’agenzia che sappia mettere in evidenza una sua idea o una sua richiesta commerciale, poi però, finito il suo turno, ognuno diventa il responsabile di una di quelle agenzie e cercherà di offrire concetti o idee nuove al successivo cliente. Ogni giocatore riceve sei carte “Like” (valore 1-2-3-5-7-10) e sul tavolo vengono posizionate X carte (in base al numero dei partecipanti) con dei disegni e/o delle fotografie.
La persona di turno (il Cliente) esprime una richiesta ad alta voce (es: “vorrei creare una nuova linea di lavatrici e cerco un’idea per valorizzarle al massimo”) e gli altri giocatori (le Agenzie) devono raccogliere da 4 a 8 carte dal tavolo (precipitandosi tutti insieme a scegliere quelle che preferiscono… e, ovviamente, chi tardi arriva male alloggia) con le quali dovranno poi spiegare al cliente quale sarà la loro proposta: naturalmente ogni carta dovrà essere poi presentata e commentata dall’agenzia in modo che tutte siano in linea (più o meno) con la richiesta del cliente.
Terminate le spiegazioni il “cliente” prende le sue carte “Like” e ne assegna una (coperta) ad ogni agenzia secondo un ordine di merito per sonale che si basa sia sulla effettiva corrispondenza delle risposte ricevute alla questione posata, sia sul modo di raccontare delle singole “agenzie”. Poi il ruolo di “cliente” passa al giocatore successivo e si ripete l’intera procedura. Quando tutti i partecipanti hanno ottenuto quel ruolo la partita termina e si possono finalmente scoprire le carte “like” ricevute: chi ottiene il totale più alto vince.
MOODBOARD fa parte a pieno diritto della famiglia dei “party games”, titoli appositamente inventati e realizzati per essere giocati in tanti senza regole complicate o lunghe da spiegare: il tutto per farsi qualche risata ascoltando, per esempio, come i vari “agenti” spesso sono costretti ad arrampicarsi sugli specchi per giustificare l’uso di certe carte.
Il “cliente” naturalmente ha un ruolo importante: innanzitutto perché è suo il compito di decidere che “servizio” domandare alle agenzie, e poi perché è proprio lui a dover votare le risposte, giudicandone la rispondenza e l’esposizione. A volte non è facile decidere a chi assegnare i voti più alti, perché spesso i giocatori espongono anche le idee più astruse con convincimento e con vera maestria istrionica.
Il regolamento fornisce già, per i più pigri, 99 possibili richieste, ma il gioco diventa molto più divertente se il “cliente” (conoscendo i suoi amici) fa delle richieste che coinvolgono l’intera compagnia e che sicuramente faranno saltar fuori delle descrizioni divertenti, delle prese in giro dei vari membri e magari anche qualche piccolo… segreto.
La sua durata (circa un’ora, ma che si può ridurre a 45 minuti se si accelerano un po’ le operazioni di scelta delle carte dal tavolo) è un po’ più lunga della media dei party-games, ma il tempo in realtà passa molto veloce e l’atmosfera resta sempre molto allegra: più che pensare alla vittoria finale, tutti i partecipanti si divertono infatti a prendere in giro i loro amici quando capiscono che stanno “forzando” una spiegazione per giustificare una carta praticamente inutile. Salvo poi smettere di ridere quando … l’infortunio capita a loro!!!
Una delle categorie che non… tramonterà mai nelle preferenze dei giocatori è quella dei “Party-games”, ovvero titoli che si imparano facilmente in pochi minuti (e spesso è proprio l’ospite che studia le regole per spiegarle rapidamente ai suoi invitati) ma che permettono a tutti di partecipare con un minimo impegno. All’interno di questa famiglia ci sono poi i giochi nei quali occorre dare un significato a delle immagini (spesso oniriche come in Dixit) ed è proprio a questo gruppo che appartiene Moodboard, edito da Oliphante e ideato per Kaleidos da Stefano Mirti e Spartaco Albertarelli (uno dei “mostri sacri” del panorama ludico italiano). Esso prevede da 4 a 7 giocatori (dai 12 anni in su).
Come viene chiaramente spiegato nella prefazione alle regole, in Moodboard sono stati utilizzati molti termini inglesi (con grande rammarico di chi scrive, che avendo girato tutto il mondo per oltre 20 anni usando diverse lingue, è diventato alla fine un convinto “italianista”, ma che ha dovuto arrendersi all’evidenza) perché sono di uso comune nel campo della progettazione (fashion, grafica, architettura d’interni, stilisti, ecc.): per fortuna nelle ultime pagine gli autori hanno aggiunto una lista dei nomi “stranieri” usati e la loro traduzione nella lingua di Dante.
La parola “mood” si potrebbe tradurre letteralmente come “stato d’animo” e questo significa che nel gioco noi useremo delle immagini per mostrare a chi ce lo ha chiesto il nostro “umore” e le nostre “sensazioni” riguardo al progetto proposto, sperando che colpiscano la sua sensibilità.
Continua a leggere su balenaludens.itRivista | Numero | Anno | Titolo articolo | Pagina | Autore | Tipo articolo |
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Balena Ludens | 2022-07/09 | 2022 | Un gioco per esprimere la vostra creatività | 09-7 | Cremona Pietro (Leggi) | Recensione dettagliata |