Autore: |
Fuhler Arve ![]() |
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Artista: |
Lohausen Dennis ![]() |
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Editore: |
DLP Games ![]() Matagot ![]() |
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Numero giocatori: | 2 - 4 | ||||||
Durata media: | 120 minuti | ||||||
Tipologia giocatori: | Da 12 anni | ||||||
Ambientazione: | Inviare Novizi nei vari monasteri e costruire grazie a loro le vetrate della Cattedrale | ||||||
Categoria: |
Sviluppo-Ampliamento
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Meccanica: |
Piazzamento lavoratori
Scambio risorse |
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Motore: |
Dadi
Uso di risorse varie, segnalini, pezzi speciali |
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Componenti: | Visualizza la lista dei componenti | ||||||
Materiale Utile |
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Grafica: | 7 |
Regolamento: | 8 |
Gradimento: | 8 |
Fortuna: | 1 |
Difficoltà: | 4 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 7.36 |
Votanti: | 1.119 |
Classifica: | #2430 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | B |
Plato: | A |
Spielbox: | C |
Win Magazine: | N.D. |
La prima volta che si prepara un tavolo di MONASTERIUM, con tutti quei “monaci” sulle plance individuali, si pensa subito ad un classico gioco di Piazzamento Lavoratori, ma la presenza dei dadi ci fa sospettare che la risposta non sia così lineare: il meccanismo di base è quello, indubbiamente, ma ci sono parecchi risvolti di cui tenere conto, ed infatti mi sento di consigliarlo ai giocatori più scafati o esperti e che non hanno paura di investire due ore del loro tempo per mandare dei Novizi nei vari conventi stampati sulla mappa.
Ad inizio partita tutti ricevono un dado del loro colore, uno o più “dadi bianchi”, alcune risorse e una plancia personale sulla quale sono stampate 5 “Azioni Base” e 20 “Secondarie” (coperte da un meeple “monaco” ciascuna) che diventeranno operative soltanto se liberate mandando i Novizi nei conventi e liberando: si tratta quindi di programmare al meglio le proprie azioni presenti e future in base ai dadi che si raccoglieranno ed alle caselle liberate. Ogni Round si compone di 2-4 Turni (secondo il numero dei partecipanti) in modo che tutti siano “primi” di mano una volta.
I turni cominciano con l’assegnazione dei dadi: il giocatore di turno lancia i suoi, sceglie un numero fra quelli usciti e mette tutti i dadi con quel valore sul tabellone, nella corrispondente casella: si continua poi in questo modo finché tutti i dadi non sono stati assegnati. In seguito, e sempre a turno, si prelevano 1-3 dadi con lo stesso numero e si posano sulla propria plancia: quelli con valore “1” permettono di spostare novizi nei monasteri, i “2” fanno prendere gettoni “zuppa”, con i “3” si prendono gettoni “influenza”, con i “4” si ottengono gettoni “rosario” e con i “5” si sposta un carrettino lungo la strada che passa davanti ai monasteri illustrati sul Tabellone. I “6” sono Jolly, ma se ne può prendeer uno solo alla volta, usandolo per un’azione a piacere.
Lo scopo è quello di piazzare il maggior numero di monaci nelle Cappelle, nelle diverse stanze e nel chiostro dei cinque monasteri, raccogliendo vetri di diverso colore e fattura con cui costruire la grande vetrata della Basilica (ovvero una griglia di 3x3 quadrati sulla destra di ogni plancia giocatore). Durante la partita i Novizi spostati nei monasteri liberano delle caselle “alternative” a quelle di base che possono essere poi occupate dai dadi per eseguire azioni diverse e molto spesso più potenti.
La partita termina alla fine del terzo round: si contano allora i Punti Vittoria (PV) guadagnati con delle maggioranze nei monasteri e nelle Cappelle e per avere ottemperato alle richieste di sei carte obiettivo (ognuna della quali indica dove bisognerebbe mettere i monaci per fare quei PV): chi ha il totale più alto vince.
Come ho scritto nella descrizione MONASTERIUM è un gioco per esperti perché dietro una “facciata” semplice e lineare in realtà nasconde profonde esigenze di programmazione ed una buona capacità di sapersi adattare alla disponibilità di dadi nel proprio turno: è chiaro che il primo giocatore ha la possibilità di scegliere una “corposa” combinazione di dadi mentre all’ultimo restano molte meno scelte: con questo si intende prendere 1-3 dadi da una sola casella del tabellone e spostarli sulla propria plancia, spendo che i “6” sono dei Jolly( ma se ne può prendere solo uno a “giro”) e che se in una casella ci sono dadi del proprio colore devono essere presi per primi. Un turno dura dunque fino a che non viene prelevato l’ultimo dado.
Tutti partono con 1 dado del loro colore e X dadi bianchi, ma spostando il carretto sulla strada si possono recuperare altri due dadi colorati che saranno davvero molto utili verso la fine della partita. La scelta del “dove” posizionare i dadi raccolte è inizialmente molto semplice perché nel primo turno ci sono solo le cinque caselle “Base” da riempire, ma pian piano si dovranno scegliere con oculatezza quelle da “svuotare” (mandando i novizi al monastero) per avere a disposizione nuove azioni, quasi sempre più potenti, o la possibilità di aggiungere vetrate (e dunque prendere bonus) alla cattedrale.
In generale si possono piazzare novizi solo nei monasteri collegati con una stradina al proprio carretto, ma dopo aver mandato dei monaci nelle cappelle questo “obbligo” non dovrà più essere rispettato, quindi nella prima parte della partita sarà senz’altro importante riempire tutte le cappelle, dando la precedenza ovviamente a quelle indicate anche negli obiettivi.
Nel secondo e nel terzo round tutti gli sforzi dovranno essere orientati a soddisfare le altre richieste degli obiettivi o comunque a raggiungere delle maggioranze nei vari monasteri. Un gioco che “prende” sempre più man mano che si procede e che alla fine soddisfa pienamente chi ha investito un paio d’ore per provarlo.