Autore: |
De Fazi Stefano ![]() |
Artista: |
Derossi Gianpaolo ![]() Mearelli Giacomo ![]() |
Editore: |
dV Games (Da Vinci Giochi) ![]() |
Numero giocatori: | 8 - 20+ |
Durata media: | 45 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 8 anni |
Ambientazione: | Caccia in Redazione ai Direttori mannari |
Categoria: |
Party Games
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Meccanica: |
Riflessione
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Motore: |
Carte
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Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 7 |
Regolamento: | 6 |
Gradimento: | 7 |
Fortuna: | 2 |
Difficoltà: | 2 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 0 |
Votanti: | 0 |
Classifica: | N.D. |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
Nel 2001 venivano pubblicati quasi in contemporanea due Party Games molto simili: in Francia usciva “Les Loups-Garous de Thiercelieux” (edito da “Lui Meme”) ed in Italia, appunto, LUPUS IN TABULA della Da Vinci. Entrambi si ispiravano a “Werewolf” (noto anche come “Mafia”) uscito in Russia nel 1986, ma nessuna delle due ditte sapeva che l’altra aveva creato un gioco simile. Ad ogni modo entrambi usano una meccanica molto simile e proverò quindi ad illustrarla qui di seguito. LUPUS IN GIOCANDO è un adattamento in chiave umoristica del gioco di base
Per prima cosa bisogna nominare un capo-gioco (Master) e conoscere il numero esatto dei partecipanti (da 8 a 24) per distribuire le carte “ruolo”: ci saranno sempre un certo numero di “direttori mannari” (da 1 a 3), Beatrice la Veggente e dei redattori villici, ma con 9 o più si dovranno aggiungere altri ruoli (certamente Anna la Medium, poi altri speciali ed altri villici) mentre a partire da 16 si aggiungerà il terzo lupo mannaro. Ogni giocatore riceve una carta presa a caso dal mazzo e, senza farla vedere agli altri, scopre il suo ruolo: è importante che fino al termine della partita nessuno mostri la carta ricevuta.
Scopo del gioco è, per i Direttori, licenziare tutti i “redattori”, mentre gli altri devono cercare di scoprire e di cacciare dalla Redazione i Direttori mannari … quando sono nella loro forma umana. Il ritmo del gioco viene scandito dal Master con questa sequenza:
1 – Notte: i giocatori chiudono gli occhi ed abbassano la testa battendo una mano sul tavolo per fare rumore. Il Master chiama Anna la Veggente, la quale alza la testa e con un cenno indica un giocatore: se è un Mannaro il Master gli fa un segno positivo. La Veggente abbassa la testa ed il Master chiama i Direttori, i quali si riconoscono e decidono chi licenziare indicandolo con un cenno della testa o con gli occhi. Poi abbassano la testa.
2 – Mattino: i giocatori riaprono gli occhi ed il Master dice chi è stato licenziato (e quindi eliminato dal gioco) il quale potrà ascoltare e continuare a partecipare alle varie fasi, se vuole, ma senza mai parlare né fare cenni.
3 – La discussione: a questo punto tutti dovranno provare ad individuare i direttori mannari facendo ipotesi ed indicando i probabili colpevoli (a cui viene consegnata una carta "Moneta dei Goblin per ogni accusa ricevuta) ma alla fine i due che hanno accumulato più carte vengono accusati ufficialmente. Prima della “sentenza” essi e possono provare a discolparsi cercando in tutti i modi di dimostrare la loro innocenza. I giocatori votano infine per uno dei due candidati che verrà… cacciato e quindi eliminato dal gioco
Poi si ripete tutta la procedura fino al termine della partita, che si arresta in due modi:
Chiaramente LUPUS IN GIOCANDO, come il fratello maggiore, è un party game destinato a movimentare una serata con qualcosa di un po’ diverso e spiritoso ma che dia qualche brivido a tutti: non è bello infatti (ludicamente parlando) sentirsi accusare dagli amici, ma è sempre molto divertente sentire i sermoni che gli accusati imbastiscono per convincere gli altri di essere innocenti. Il tutto naturalmente richiede assoluta onestà da parte dei partecipanti che non devono mai aprire gli occhi di notte se non vogliono rovinare agli altri il piacere della partita.
Naturalmente i Direttori Mannari devono stare bene attenti a non “spingere” troppo le loro accuse, ed anzi il metodo migliore è quello di restare un po’ al margine della discussione appoggiando con convinzione qualche altro giocatore per convincerlo di essere dalla sua parte.
Tutti gli altri invece si guarderanno negli occhi e cercheranno di capire, da uno sguardo fuggente o da una difesa troppo esagerata, se i loro interlocutori sono sospettabili o meno: qui entra in gioco in parte anche la conoscenza personale fra i giocatori, il che non guasta davvero.
L’utilizzo di alcuni “personaggi speciali” permette inoltre di dare un po’ di sale al gioco, soprattutto per aiutare la folla “spaventata ed arrabbiata” ad indirizzare meglio le sue accuse:
E così via con tutti gli altri: si tratta come si vede di un gioco molto adatto per far passare una mezzoretta ad una grande comitiva di amici, magari al termine di una serata in pizzeria.