Pubblicato per la prima volta nel 1986 dalla Ravensburger LABYRINTH (“Labirinto Magico” nella versione italiana) è diventato ormai un classico su tutti gli scaffali privati o commerciali. La sua semplicità di apprendimento è accompagnata da una buona dose di colpo d’occhio, necessario per trovare il percorso più veloce, unita ad un minimo di “tattica”, e questo permette di far giocare insieme tutta la famiglia.

Il tabellone (quadrato) ha come particolarità il fatto che sono già state incollate 16 grandi tessere “percorso” in una griglia di 7x7 caselle: esso viene posto al centro del tavolo e poi si riempiono tutte le “caselle” (virtuali) con le altre tessere, prese e posizionate a caso. Ne resta fuori una che servirà a spingere file o colonne durante il gioco. Ogni giocatore mette il suo segnalino su un angolo del tabellone, poi vengono mescolate tutte le carte “obiettivo” da distribuire equamente fra i partecipanti che le terranno in mazzetti coperti.

Il primo giocatore prende la carta più alta del suo mazzetto, la guarda ed identifica la posizione sul tabellone dell’oggetto (o dell’essere) indicato: poi prende la tessera extra e la infila nel tabellone spingendo tutta la fila (o la colonna) scelta. in questo modo si cerca di creare un percorso abbastanza lungo da far percorrere immediatamente alla pedina, la quale può avanzare di quante caselle vuole, purché il cammino sia ininterrotto.

Se con questo movimento raggiunge l’obiettivo deve mostrare la carta a tutti e poi scartarla: all’inizio del suo prossimo turno ne prenderà un’altra e la procedura si ripete di nuovo, e così di seguito fino a che uno dei partecipanti non si libera della sua ultima carta, e riporta il più rapidamente possibile il suo segnalino alla casella di partenza vincendo la partita. 

Per i più piccoli si può adottare anche una variante, lasciando loro la possibilità di “scegliere” ogni volta la carta obiettivo da attivare, anziché prenderla a caso.

Bastano 5 minuti appena per spiegare a tutti come funziona LABYRINTH ed iniziare immediatamente il gioco, visto che le regole, ridotte all’osso, sono praticamente due: (a) - spostare una fila di tessere per creare un percorso senza ostacoli davanti alla propria pedina e (b) – spostare la propria pedina verso l’obiettivo indicato sulla carta.

Poi però le cose non sono così semplici perché ci sono i “concorrenti” che potrebbero non essere contenti della strada che avete preparato e cercheranno dunque di aggiustarla… scombinando parzialmente i vostri piani. Una cosa comunque è certa: una volta preparata una pista potrete subito farla percorrere alla vostra pedina e quindi raggiungere (o avvicinarvi il più possibile) all’obiettivo.

A volte la fortuna può dare una mano ai giocatori, con una successione di obiettivi molto vicini l’uno all’altro, ma in generale non è così facile che succeda. Inoltre ci sono due regole che bisogna tenere a mente:

1. – Non si può ri-spostare indietro una fila (o una colonna) appena mossa, ma è consentito muoverla ancora nella stessa direzione, se necessario;
2.  - Se una pedina si trova su una tessera che viene spinta fuori dal tabellone deve essere immediatamente spostato dalla parte opposta della fila (o colonna) in cui si trovava. Questo permette agli avversari di ostacolare molto qualcuno che si trova molto vicino alla vittoria.

Un gioco sempre piacevole da proporre in famiglia.