Autore: |
Tordi Veronica
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Artista: |
Rossi Agnese (AGRO)
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Editore: |
Demoela Giochi
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Numero giocatori: | 2 - 6 |
Durata media: | 60 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 8 anni |
Ambientazione: | Un "Monopoli" con qualche variazione, ambientato in Romagna |
Categoria: |
Economia-Industria-Commercio
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Meccanica: |
Lanciare Dadi e Muovere
Controllo Aree |
Motore: |
Dadi
Monete-Banconote |
Nomi alternativi: |
Sona ch'a balem!
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Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 7 |
Regolamento: | 6 |
Gradimento: | 5 |
Fortuna: | 6 |
Difficoltà: | 2 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 0 |
Votanti: | 0 |
Classifica: | N.D. |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
LA MI RUMAGNA è uno dei tantissimi … derivati del Monopoli, da cui mutua quasi tutto, con l’aggiunta di due regole nuove sugli “investimenti” e sulle “scorciatoie” nel percorso. Le sue particolarità principali sono però l’uso del dialetto romagnolo in molte funzioni ed i luoghi descritti, così noti non solo a chi vive in Romagna, ma anche a chi ci viene a passare le vacanze estive.
Il tabellone ha 40 caselle che partono dal “Via” (“chesa mia”, cioè casa mia) ed attraversano agglomerati urbani della Romagna (Forlì, Cesena, Rimini, Ravenna, Cesenatico, Cervia, San Leo, ecc.) divisi in gruppi di tre caselle colorate: l’unica eccezione sono le caselle blu (Riccione) che, come nel Monopoli, sono solo due e, naturalmente, le più costose.
Ad inizio partita vengono dati a tutti da 3.500 a 1.500 french (la parola dialettale che significa “soldi”, a memoria dell’occupazione francese nell’800), insieme ad un numero di carte, anch’esso variabile (da 2 a 6) in base a quello dei partecipanti. I giocatori lanciano due dadi e spostano il loro segnalino di altrettanti “passi” sul percorso per terminare su una casella dove possono succedere due cose:
Se un giocatore riesce ad ottenere tutti i luoghi dello stesso colore può iniziare ad investire su di essi: ogni carta ha un’apposita colonna su cui sono indicati dei costi da pagare per posare da 1 a 5 cubetti “investimento sulle appropriate caselle. Da quel momento chi si ferma su quel luogo pagherà cifre sempre più alte: è un meccanismo chiaramente ispirato alle case e agli alberghi del Monopoli ma che mi sembra molto interessante.
Se un giocatore non può pagare un affitto deve vendere le sue proprietà alla banca e se neppure in questo modo riesce a raggranellare la somma necessaria deve dichiarare bancarotta. Vince chi resta in gioco per ultimo. Si può anche giocare “a tempo” ed in tal caso a vincere sarà il più ricco allo scadere.
Che dire de LA MIA RUMAGNA? Come romagnolo mi è sembrato divertente ripercorrere sul tabellone le località che conosco così bene fin da bambino, ma come giocatore sono rimasto deluso ed il voto sarebbe stato ancora più basso se non ci fosse stata la regola degli “investimenti” che ha portato un minimo di novità.
Non ne ho parlato nella descrizione ma non mancano neppure le famose carte “Imprevisti” e ”Probabilità” che qui sono state chiamate “E’ po’ esar” (può essere) e “A n m l’aspitiva” (non me l’aspettavo) ma il cui compito è come quello del Monopoli, spostare i pedoni in qualche località (con tanti auguri …) o far perdere e guadagnare soldi.
Manca la “Prigione” che è stata sostituita dalla Cattedrale di Santa Croce (il Duomo di Forlì) che, essendo un luogo sacro non poteva che essere positivo: qui infatti si raccolgono le… offerte che i giocatori sono costretti a pagare se finiscono nella casella 20 (Mosaici di Ravenna) o 30 (Arco di Augusto).
Infine ci sono due “scorciatoie”: chi si ferma sulla casella 19 (Fontana del Masini a Cesena) può pagare 10 french e nel turno successivo ripartirà dalla casella 28 (Rocca di san Leo) o viceversa. In maniera simile si comportano le caselle 3 (ponte di Tiberio a Rimini) e 13 (Pineta di Cervia).
Se volete un gioco più … competitivo vi consiglio di utilizzare la “home rule” da noi adottata (fin da una vita fa) per il Monopoli: chi tira i dadi decide se vuole usarne uno solo (a sua scelta) o entrambi, ma chi fa il “doppio” invece non ha questa scelta: con questa variante il gioco si può allungare un po’ (i giocatori possono ora elaborare qualche strategia) ma la fortuna sarà molto più limitata.
Ogni tanto capita di rimanere sorpresi e così è stato quest’anno quando, sotto l’albero di Natale, ho trovato una scatola con delle scritte in dialetto romagnolo: ”La Mi Rumagna: Sona ch’a Balem“ (la mia Romagna, suona che balliamo) è il titolo di questo gioco, creato da Veronica Tordi (edito da Demoela e dedicato a 2-6 giocatori di 8 anni o più) basato sui luoghi a me tanto cari della Romagna, ovvero di quella regione che parte dalla città di Imola e termina a Cattolica, comprendendo al suo interno le province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna. Insomma chi non ha mai sentito parlare della “Riviera” romagnola?
Diciamo subito che si tratta di una variazione del classico “Monopoli”, con i nomi delle strade modificati per includere paesi e posti caratteristici della Romagna, dalle discoteche di Riccione alle saline di Cervia, dall’autodromo di Imola al porto-canale di Cesenatico, passando dalla fontana del Masini a Cesena, dal duomo di Forlì, dai mosaici di Ravenna, ecc.
Sulle regole e sulle carte veniamo attirati anche da altre parole in dialetto romagnolo che costituiscono una caratteristica specifica di questo gioco.
Continua a leggere su balenaludens.itRivista | Numero | Anno | Titolo articolo | Pagina | Autore | Tipo articolo |
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Balena Ludens | 2022-01/03 | 2022 | Un altro derivato del "Monopoli" ma con un'anima romagnola | 02-11 | Cremona Pietro (Leggi) | Recensione dettagliata |