Autore: |
Roudy Ludovic ![]() Sautter Bruno ![]() |
Artista: | |
Editore: |
Repos Production ![]() |
Numero giocatori: | 3 - 7 |
Durata media: | 20 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 8 anni |
Ambientazione: | Party Game dove si devono indovinare delle parole |
Categoria: |
Party Games
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Meccanica: |
Parlare-Discutere-Inventare
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Motore: |
Carte
Logica-Ragionamento |
Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 6 |
Regolamento: | 7 |
Gradimento: | 6 |
Fortuna: | 1 |
Difficoltà: | 1 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 7.6 |
Votanti: | 30.159 |
Classifica: | #152 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | A |
Spielbox: | C |
Win Magazine: | N.D. |
Spesso quando si parla di “Giochi di Società” si tende a confondere il concetto di gioco da tavola con quello dei “giochi di partecipazione” con cui tante persone agiscono insieme per arrivare ad un obiettivo. Oggi la parola più usata per questa ultima categoria è diventata “Party Game” e JUST ONE (vincitore dello Spiele des Jahres 2019) è uno di loro.
Possono partecipare fino a 7 giocatori ed ognuno riceve un “leggio” di plastica bianca ed un pennarello (lavabile) colorato: si estraggono quindi a caso dal mazzo 13 delle 110 carte fornite e si pongono (coperte) al centro del tavolo. In questo gioco tutti i partecipanti devono cooperare fra loro per cercare di vincere la partita (o per lo meno per arrivare ad un punteggio accettabile): non né un “cooperativo” classico, ma senza l’aiuto di tutti le cose si fanno molto difficili.
Un giocatore prende dunque la prima carta e la posa alla rovescio sul suo leggio, senza guardarla, in modo che solo gli altri possano vederla. Ogni carta contiene cinque parole ed il giocatore di turno deve quindi indicare un numero da 1 a 5 per individuare la parola “chiave” che dovrà indovinare con l’aiuto degli indizi che gli daranno i compagni.
Gli altri giocatori devono ora scrivere col pennarello, sul retro del loro leggio, una sola parola che abbia un’attinenza con quella “chiave”. Quando tutti hanno finito, il giocatore di turno deve chiudere gli occhi mentre gli altri guardano tutte le parole scelte ed eliminano quelle uguali: così se la parola chiave era “Pesce”, per esempio, tutti i giocatori che hanno scritto “mare” devono cancellare questa parola.
Fatto ciò il giocatore di turno può riaprire gli occhi e leggere le parole “indizio” rimaste sul tavolo: per associazione di idee deve cercare di capire quale parola è stata descritta ed ha allora due possibilità:
Finite le 13 carte si verifica quante ne sono state indovinate e si valuta la performance della squadra, con una valutazione che va da “Riprovate ancora, ancora e ancora” (0-3 carte) a “Punteggio perfetto” (13 su 13), ma dubito che qualcuno sia mai arrivato a questo valore … senza barare.
Come quasi tutti i ”Party Games” anche JUST ONE è stato creato per passare una mezzoretta in allegria con amici o familiari, quindi conta relativamente sapere quanti PV abbia fatto il gruppo a fine partita: l’importante è stare insieme, cercare di aiutare il giocatore che deve indovinare la parola usando dei termini che non siano troppo comuni (gli altri potrebbero averli scelti a loro volta causandone l’eliminazione) ma soprattutto che indirizzino l’intuizione dell’amico verso la giusta direzione.
È chiaro fin da subito che non conviene usare parole troppo legate a quella “chiave” nel linguaggio corrente perché il rischio di eliminazione è troppo alto: bisogna dunque spremersi bene le meningi alla ricerca di qualcosa che il giocatore di turno conosce e che può associare facilmente alla parola da indovinare.
Spesso la conoscenza della persona che “sta sotto” è indispensabile per scovare nella memoria qualcosa di personale legato indissolubilmente a quella parola: se, per esempio, la parola da indovinare è “Bicicletta” e sappiamo che il nostro amico si è rotto una gamba quando la usava, andando a sbattere contro un pilastro di cemento, potremo provare a scrivere “ingessatura” o “pilastro”. Le due parole saranno difficilmente scelte da un altro giocatore ma susciteranno dei ricordi nel nostro amico.
Una cosa è certa: più i giocatori sono fantasiosi (ma sempre con parole davvero attinenti al soggetto) e più facile sarà trovare quella “chiave”: per contro più parole vengono eliminate (se sono uguali) e più complicata renderemo la vita a chi deve indovinare.
Conoscete il gioco We Are The Word? E’ stato pubblicato nel 2017 da Fun Consortium, una piccola startup francese che un paio d’anni prima aveva raggiunto una discreta notorietà grazie a un altro gioco tanto semplice quanto originale, ovvero Power Tattoo: un simpatico sistema di tatuaggi temporanei in bustina, con annesso un regolamento molto veloce che rielaborava il classico “sasso-forbice-carta”. Tornando al nostro We Are The Word, a parte il titolo accattivante (che parafrasava il noto brano dell’iniziativa benefica USA for Africa), non ebbe un grande successo commerciale, complici i materiali tutt’altro che irresistibili e una distribuzione estremamente limitata.
Il gioco arriva sui tavoli della belga Repos Production, partner del colosso Asmodee, dove si accorgono del suo grande potenziale e, dopo aver migliorato i materiali rimpiazzando delle semplici vignette bianche con una serie di ben più ergonomici sostegni cancellabili, gli cambiano anche titolo… Nasce così Just One, il party game da 3 a 7 giocatori, pubblicato in Italia dalla sopraccitata Asmodee, che nel 2019 si è aggiudicato il prestigioso Spiel Des Jahres, l’Oscar dei giochi da tavolo: vediamo insieme come funziona!
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