Autore: |
Knizia Reiner
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Artista: |
Madden Alvin
|
Editore: |
Uberplay
University Games Studio Supernova |
Numero giocatori: | 3 - 5 |
Durata media: | 45 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 10 anni |
Ambientazione: | Aste di Oggetti di lusso |
Categoria: |
Carte Speciali
|
Meccanica: |
Giochi di presa
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Motore: |
Carte
|
Nomi alternativi: |
Animalement votre
Alta società |
Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 6 |
Regolamento: | 7 |
Gradimento: | 7 |
Fortuna: | 2 |
Difficoltà: | 3 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 7.17 |
Votanti: | 14.205 |
Classifica: | #530 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | B |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
HIGH SOCIETY è un gioco di aste che, con pochi materiali, riesce a creare un’atmosfera tesa e competitiva fra i partecipanti (da 3 a 5).
Ad ognuno viene assegnato un pacchetto di 11 carte “Denaro” del valore di 1-2-3-4-6-8-10-12-15-20-25 milioni di dollari con le quali dovranno essere acquistate delle grandi tessere che rappresentano oggetti di lusso ed il cui valore varia da 1 (maxi schermo TV) a 10 (grande residenza in un’isola di proprietà).
Per incentivare un po’ la partita si aggiungono al mazzo tre tessere che a fine partita raddoppiano il valore dei beni di lusso acquistati e che quindi, durante l’asta saranno considerate “prede” irrinunciabili.
Infine per complicare la vita a tutti sono incluse nel mazzo altre tre tessere “penalità” che, se acquisite, riducono di fatto le chances di vittoria dei giocatori. Tutte queste tessere vengono mescolate a lungo prima di formare una pila coperta al centro del tavolo.
Il giocatore di turno scopre la prima tessera ed inizia l’asta giocando davanti a sé una o più carte “denaro”: in senso orario gli avversari hanno la possibilità di “passare” (ritirandosi di fatto da quell’asta) oppure di rilanciare.
Quando il primo “giro” è finito si continua a rilanciare (aggiungendo carte denaro all’offerta precedente per superare il valore attuale dell’offerta) o passare (riprendendo in mano tutti soldi precedentemente offerti) finché non resta che un solo giocatore, il quale dovrà scartare i soldi puntati ma si aggiudicherà la tessera.
La partita continua in questo modo finché non viene scoperta la quarta carta bordata di “rosso” (i tre “raddoppi” e la penalità che dimezza le vincite): a questo punto il gioco si arresta immediatamente.
Prima ancora di iniziare il conteggio dei Punti Vittoria (PV), i giocatori devono però mostrare le carte denaro che hanno ancora in mano e chi ha il valore più basso viene immediatamente escluso dalla competizione, indipendentemente da quanti PV aveva collezionato.
Fatto questo si sommano i PV delle tessere raccolte, si tolgono le penalità e si aggiungono i bonus e chi ha il totale più alto si aggiudica la partita.
Come si è capito dalla breve descrizione HIGH SOCIETY è un gioco “cattivo”, semplice da spiegare ma non facile da giocare perché non interviene solo una ben oliata “meccanica”, ma occorrono anche un minimo di memoria ed un po’ di “psicologia”.
Conoscere bene i propri avversari infatti può aiutare moltissimo al momento della decisione sul tipo di offerta fare per alcune tessere e, verso fine partita, sapere che gli altri non possono rilanciare più di tanto aiuta a decidere il “valore” della carta denaro da giocare.
La possibilità di ritirare la propria offerta (dopo il primo giro) permette a volte di “forzare” un po’ il gioco (soprattutto se si è primi o secondi di mano) costringendo gli altri ad alzare la posta per poi riprendersi in mano le preziose carte denaro (passando) da reinvestire in merci più preziose (sperando che escano prima dell’arresto della partita).
Uno dei compiti meno facili è quello di evitare di prendere le tessere penalità: infatti qui l’asta di “inverte” ed i giocatori sanno che tutti i soldi puntati verranno comunque scartati e la carta verrà quindi assegnata al primo giocatore che passa, il quale però recupera tutte le sue carte “denaro”.
Naturalmente la decisione se passare o meno dipende sia dall’ammontare di denaro posseduto che dal tipo di penalità, per cui diamo un’occhiata a queste tessere:
Il buon vecchio Knizia “old style” non sbaglia un colpo. Il gioco è stato ristampato varie volte e nonostante l’età è ancora attualissimo, per cui non dovrebbe mancare nella ludoteca di nessuno.
Una delle prima cose che saltano all’occhio di High Society è la sua ambientazione: immaginiamo di essere dei personaggi francesi dei primi del ‘900 con un sacco di soldi, nobili di nascita o diventati ricchi da poco che, per dimostrare di poter far parte dell’alta società, siano disposti a spendere i loro averi in gioielli, pasti raffinati e in tutto ciò che permetta loro di ostentare la propria ricchezza stando al passo con il trend del momento.
Ma come il manuale del gioco riporta: “la moda è passeggera, mentre lo stile è per sempre”. Quindi per quanto questi personaggi cerchino di guadagnare prestigio tra le sfarzosità e il voler mostrare quanto entusiasmante sia la loro vita, devono anche fare i conti con quel che gli rimane nel portafoglio: il rischio di restare al verde è sempre dietro l’angolo, e quell’alta società a cui aspiravano non ci penserà due volte a sbatterli fuori.
Un’ambientazione molto particolare per un gioco da tavolo, ma molto efficace per ciò che andremo a raccontare oggi.
High Society è un titolo da 3 a 5 giocatori, con una durata indicativa di 15-20 minuti a partita, basato sulla meccanica delle aste.
L’edizione in nostro possesso è l’ultima pubblicata (nel momento in cui stiamo scrivendo), fresca fresca del 2018, ad opera della Osprey Games.
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