Autore: |
Parlett David
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Artista: |
Vohwinkel Franz
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Editore: |
Abacusspiele
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Numero giocatori: | 2 - 6 |
Durata media: | 60 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 8 anni |
Ambientazione: | Gara di corsa ad ostacoli fra leprotti e carote |
Categoria: |
Percorso
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Meccanica: |
Combinazioni-Allineamenti
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Motore: |
Carte
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Nomi alternativi: |
Hase und Igel
Lepre e Tartaruga |
Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 7 |
Regolamento: | 5 |
Gradimento: | 6 |
Fortuna: | 5 |
Difficoltà: | 5 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 6.62 |
Votanti: | 4.812 |
Classifica: | #1862 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
La favola della corsa fra “Lepre e Tartaruga” viene ripresa in HASE UND IGEL (che tradotto in italiano però significa “Lepre e Riccio” in questa versione tedesca) ma in realtà si traduce in una corsa fra sole “lepri” che useranno come “carburante” delle carote: queste potranno essere raccolte durante il percorso con un ingegnoso meccanismo, messo a punto dall’autore David Parlett (un famoso autore britannico di giochi, ma al contempo scrittore di articoli e di libri ad argomento prevalentemente ludico).
Dopo aver messo il tabellone al centro del tavolo le carte “Carota” devono essere divise per tipo (in base al loro valore: 1-3-5-10-15-30 e 60) e posate nelle rispettive caselle, insieme al mazzetto della “lattuga”. Tutti i giocatori prelevano 3 lattughe e 65 carote, in tagli vari, poi mettono il loro segnalino “lepre” sulla casella di partenza. A turno essi potranno eseguire una delle seguenti azioni:
In ogni caso avanzare su una casella può generare delle azioni aggiuntive:
Quando una lepre taglia per prima il traguardo vince la corsa, ma solo se non ha più carte lattuga e se ha 10 o meno carote in mano; chi arriva secondo deve avere 20 carote o meno, il terzo 30 o meno.
Chi pensa che HASE UND IGEL sia un gioco semplice per bambini si sbaglia di grosso: i bambini infatti sono probabilmente gli unici a non poterlo praticare. Non solo perché servono parecchi calcoli per stimare i movimenti della propria lepre (ma fortunatamente una tabella aiuta a farli in maniera semplice), ma anche e soprattutto perché le strategie da utilizzare spesso necessitano di mosse “ingegnose” che non solo favoriscano la propria lepre, ma che danneggino al contempo anche quelle degli avversari.
A volte, per esempio, conviene indietreggiare su una casella “riccio”, anche se si guadagnano poche carote, per cercare di bloccare un avversario che si è spinto troppo avanti (consumando parecchie carote) e che ora avrebbe bisogno di recuperarne un po’ ma non può più farlo perché il riccio più vicino è stato appena occupato (ricordate, non si possono saltare i ricci quando si retrocede).
Spesso i giocatori più esperti mantengono per metà gara un basso profilo, restando nelle retrovie e retrocedendo spesso per accumulare molte più carote di quelle che spendono: poi, all’improvviso, giocano una lunga serie di carte ed effettuano uno spostamento in avanti del tutto inaspettato, e magari con quel “balzo” superano pure il traguardo battendo gli avversari sul filo di lana.
Altri giocatori preferiscono invece restare nelle prime file, cercando di entrare nelle caselle lepre e sperando di ottenere dei vantaggi dato che, come abbiamo già anticipato, in queste caselle si tenta la fortuna: si lancia infatti un dado che potrebbe dare risultati positivi (avanzare fino alla prossima casella “carote”, avanzare di una posizione scavalcando il giocatore davanti, mangiare una lattuga, riprendersi le carote appena spese per lo spostamento, ecc.) o negativi (fermo un turno, torna alla casella “carote” più indietro, retrocedi di una posizione, ecc.).
Ma soprattutto è fondamentale ricordarsi di… mangiare il prima possibile le carte “lattuga” e di consumare la maggior parte delle carote prima di tagliare il traguardo, pena l’annullamento della mossa e facendo così sfumare la possibilità di vittoria. Un gioco adatto ad accese sfide in famiglia o per occupare competitivamente una buona mezzora al club.
Rivista | Numero | Anno | Titolo articolo | Pagina | Autore | Tipo articolo |
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Plato | 05 | 2006 | Rien ne sert de courir, il faut manger à temps | 23 | Goetynck Etienne | Recensione dettagliata |