Autore: |
Delonge Franz Benno
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Artista: |
Vohwinkel Franz
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Editore: |
Zoch Verlag
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Numero giocatori: | 3 - 4 |
Durata media: | 60 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 10 anni |
Ambientazione: | Produzione e consumo Birra |
Categoria: |
Sviluppo-Ampliamento
Economia-Industria-Commercio |
Meccanica: |
Maggioranze
Posare tessere-pedine-ecc. |
Motore: |
Carte
Monete-Banconote |
Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 7 |
Regolamento: | 7 |
Gradimento: | 7 |
Fortuna: | 3 |
Difficoltà: | 4 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 6.41 |
Votanti: | 1.348 |
Classifica: | #3971 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
Il tabellone di GOLDBRAU ci fa subito venire in mente l’Oktober Fest” tedesco che ogni anno raduna migliaia di bevitori di birra: infatti sotto una griglia di 5x8 caselle quadrate è raffigurata una piazza con tavoli e panche di legno presi d’assalto dagli avventori. Attorno ci sono 6 birrerie (per servire la clientela ai tavoli), e quattro stabilimenti dove la birra viene prodotta.
La scatola include anche un mazzo di carte dove sono raffigurate (6 volte ciascuna) le birrerie e le fabbriche del tabellone, con l’aggiunta di alcune carte “cameriera” e “ubriacone”. Ogni giocatore ha a disposizione 6 pedine “padrone” (che rappresentano gli osti o i direttori delle fabbriche) e 18 cubetti (da utilizzare per indicare la partecipazione dei giocatori alle diverse imprese: birrerie e/o fabbriche).
Ad inizio partita ad ogni birreria viene assegnato un fornitore (tessera con il nome di una delle quattro fabbriche) ed ha un solo tavolo a disposizione (indicato da apposite barrette di legno). Vengono poi distribuite 6 carte a tutti i partecipanti (8 se si gioca solo in tre): ognuno ne sceglie due, da tenere coperte, e rivela le rimanenti. Tutti posano poi uno dei loro cubetti su ognuna delle imprese indicate dalle carte che hanno davanti (birrerie o fabbriche) e subito dopo, sempre a turno, due pedine “padrone” in altrettante imprese a propria scelta.
A questo punto si giocano 6 turni durante i quali tutti scelgono in contemporanea una delle seguenti azioni (utilizzando tre carte “azione” apposite):
Al termine del sesto turno la partita si arresta momentaneamente per calcolare i “ricavi” di ogni birreria (in base al numero di tavoli che sono stati inglobati allargando la recinzione): la metà dei soldi incassati deve essere messa sulla fabbrica (e sarà divisa fra i soci, cioè quelli che hanno almeno un cubetto in ogni fabbrica) mentre il resto del ricavo viene diviso in parti uguali fra i soci della birreria: eventuali “resti” sono assegnati al “padrone”. Poi si riparte come prima, con un nuovo “primo giocatore”.
La partita dura tre rounds (ognuno di sei turni) e vince chi alla fine ha accumulato la maggior quantità di denaro.
Nonostante all’inizio possa sembrare un gioco molto semplice di azioni e ricavi in realtà GOLDBRAU richiede una buona dose di programmazione e soprattutto costringe i partecipanti ad adattarsi continuamente alla situazione che si sta sviluppando sul tavolo, decidendo di volta in volta quale sia l’azione migliore per quel momento.
Inizialmente è consigliabile espandere le birrerie in cui si ha una partecipazione maggioritaria per raggiungere ed inglobare i 6 “ombrelloni” che occupano altrettante caselle del tabellone: infatti al momento di eseguire il conteggio “finanziario” ogni tavolo vale 4 talleri, mentre gli ombrelloni valgono il doppio, per cui più grande sarà lo spazio della birreria e maggiori saranno gli introiti.
Non dimenticate di guardare sempre attentamente quali carte sono disponibili perché qualcuna di esse potrebbe permettere di aggiungere un cubetto ad una impresa e quindi avere una maggiore distribuzione degli utili. Quando poi ci si accorge che in una postazione abbiamo più cubetti di tutti gli avversari è il momento di andarne a prenderne la proprietà con un segnalino “padrone”: è importante perché quasi sempre, durante la distribuzione degli “utili”, le divisioni non sono perfette ed i padroni, non scordiamolo, incassano i resti.
Due gettoni speciali, associati ad un certo numero di carte, servono a scombinare le cose: la cameriera infatti aggiunge 20 talleri alla birreria in cui lavora, mentre “l’ubriacone” toglie 12 talleri a quella in cui sta sbronzandosi. Per muovere questi gettoni si usano le carte relative, pescate all’inizio della partita o durante l’azione “acquistare carte”.
Da notare che al proprio turno (o subito prima del conteggio “settimanale” degli incassi) è possibile giocare anche una o più delle proprie carte di riserva (quelle coperte che abbiamo tenuto nascoste ad inizio partita o acquistato durante il gioco) e questo spesso è l’elemento “sorpresa” che permette di impossessarsi di una impresa senza che gli avversari possano impedirlo.
Per cambiare padrone ad una birreria o ad una fabbrica servono due requisiti: avere almeno un cubetto del proprio colore in quel locale ed avere più cubetti della somma di quelli avversari: se, per esempio, voglio prendere la birreria X che ha un cubetto giallo, uno blu ed uno verde ed il padrone è verde il blu, per diventarne il gestore, deve prima giocare due cubetti (per superare il totale di 2 degli avversari) e poi usare l’azione “padrone” per sostituire il vecchio proprietario con uno dei suoi.
Il gioco è piaciuto a tutti quelli che lo hanno provato, con il suo mix di strategia e di pianificazione al momento, ma non è adatto per i ragazzini o le partite in famiglia.