Si tratta di un gioco di destrezza studiato prevalentemente per i ragazzini, i quali hanno però uno spirito di osservazione spesso più rapido degli adulti, quindi genitori fate bene attenzione! FANTASCATTI (o Geistesblitz nella sua versione originale) richiede un colpo d’occhio rapido ed un’altrettanta rapidità nello scattare a prendere l’oggetto necessario.

Ad inizio partita si piazzano al centro del tavolo, ad uguale distanza da tutti i partecipanti (l’ideale dunque sarebbe un tavolo tondo), le cinque miniature di legno che sono la base del gioco: un fantasma (bianco), un topo (grigio), una poltrona (rossa), un libro (blu) ed una bottiglia (verde). Poi si mischia il mazzo delle carte e si mette da un lato.

Il capo-gioco scopre una carta e la posa in mezzo sul tavolo: ognuna di esse mostra due delle miniature con accoppiamenti e colori diversi ed i giocatori devono:

1. – Acchiappare per primi la miniatura indicata con il suo colore naturale (se c’è);
2. – Acchiappare la miniatura non rappresentata ed il cui colore originale non appare sulla carta se entrambe le figure sono di colore diverso da quello naturale.

Così se nella carta vediamo, per esempio, una POLTRONA VERDE ed un TOPO ROSSO dobbiamo scartare poltrona e topo (perché non sono del loro colore originale) ed i colori rosso e verde: resta solo il BLU e quindi dovremo prendere il LIBRO.

Chi indovina e prende per primo la miniatura giusta riceve in premio la carta appena svelata, ma se un giocatore prende la figura sbagliata deve restituire una delle sue carte (se ne ha). La partita finisce quando si esaurisce il mazzo delle carte e vince chi ne ha raccolte di più.

FANTASCATTI è, apparentemente, un gioco semplicissimo (basta prendere una miniatura per primi) ma che in realtà necessita di riflessi molto pronti e di un vivissimo spirito di osservazione: il nostro cervello infatti deve elaborare in pochi attimi due tipi di informazione, e cioè la forma dei due oggetti sulla carta ed il loro colore, e compararli a quelli originali al centro del tavolo.

E, credetemi, una volta capito il meccanismo i bambini sono bravissimi in questo compito e noi genitori, che inizialmente facevamo i “magnanimi” per farli vincere e vederli sorridere soddisfatti, dopo qualche partita dovremo sperare nella “loro” magnanimità perché riusciremo solo raramente ad aggiudicarci qualche carta.