Fossilis (2020)
Giudizio complessivo:
Autore: Diaz David Alberto
Artista:
Editore: Kids Table BG
Numero giocatori: 2 - 5
Durata media: 60 minuti
Tipologia giocatori: Da 8 anni
Ambientazione: Ricerca archeologica di reperti fossili di dinosauri
Categoria: Astratto
Esplorazione
Meccanica: Caricare e Portare
Scambio risorse
Motore: Carte
Uso di risorse varie, segnalini, pezzi speciali
Grafica: 7
Regolamento: 6
Gradimento: 5
Fortuna: 2
Difficoltà: 3
Valutazione BGG
Voto: 7
Votanti: 1.443
Classifica: #2644
Valutazione riviste
Ilsa: N.D.
Plato: B
Spielbox: N.D.
Win Magazine: N.D.

Questo gioco non fa parte della mia collezione, ma è elencato in questo sito perché è stato comunque provato o citato in riviste e libri già inseriti

Descrizione

Aprendo la scatola di FOSSILIS si rimane piacevolmente sorpresi nel vedere i componenti: un’area di scavo in 3D con una griglia di 5x5 “fosse” all’interno delle quali ad inizio partita vengono “seminati” (totalmente a caso”) dei piccoli segnalini di plastica color avorio che rappresentano delle piccozze da archeologo ed i resti di antichi dinosauri: ossa, teschi, costole, unghie, ecc.

A completare la dotazione ci sono delle tessere di plastica pesante (il terreno da scavare: sabbia, argilla e pietra) sulle quali sono stati stampati delle icone; delle grandi carte “Dinosauro” (di cui cerchiamo, appunto, le ossa, per ricostruirne gli scheletri nel nostro museo); due mazzi di carte (speciali o attrezzature) e piccoli segnalini “gesso” di plastica bianca (nella realtà il gesso serve a riprodurre eventuali cavità generate da resti decomposti, ma che nel gioco servono a pagare il lavoro per l’acquisizione delle ossa).

I giocatori hanno tutti un segnalino “archeologo” a disposizione, da collocare inizialmente in uno degli angoli dell’area di scavo: al suo turno ognuno riceve 4 Punti Azioni (PA) da spendere come preferisce: con 1 PA ci si può spostare di due tessere sull’area di scavo; con 1 PA si può spingere una tessera “sabbia” che, se cade fuori dall’area, viene acquisita ed utilizzata in seguito per acquistare carte (grazie ai simboli stampati sopra); con 2 PA si spinge una tessera “argilla”, con 3 PA se ne spinge una di “pietra”, con 1 PA si può rimettere una tessera sull’area di scavo (prelevandola da quelle già usate); con 1 PA si può prendere un segnalino “gesso”; ecc.

Dopo aver usato tutti i PA a disposizione il giocatore può spendere le tessere che ha raccolto per procurarsi una carta “speciale” o una “attrezzatura”: le prime sono d’aiuto per avere ossa o gesso extra (e magari anche qualche punto vittoria) mentre le seconde sono molto utili nella zona di scavo (permettendo di spingere “gratis” alcune tessere, regalando PA extra, ecc.).

Infine il giocatore può chiudere il suo turno prendendo una carta Dinosauro fra le quattro esposte, purché soddisfi i seguenti criteri: (a)-non deve avere altri dinosauri in “costruzione” e (b)-deve possedere già almeno uno degli ossi indicati sulla carta. Nel momento in cui il giocatore raccoglie TUTTE le ossa indicate sulla carta Dinosauro ne incassa immediatamente il valore in Punti Vittoria (PV) ed aggiorna il segnapunti. Vince la partita chi, alla fine dell’ottavo turno, ha più PV.

Commento

Come è logico, in una partita a FOSSILIS la maggior parte dei PV di guadagna ricostruendo i Dinosauri più grossi (che solitamente richiedono la raccolta di 3 diversi tipi d’ossa). Per trovare le ossa giuste bisogna però prima scoprire in quale fossa sono nascoste e poi avere un sufficiente numero di segnalini “gesso”: essi rappresentano infatti la moneta con cui pagare i reperti recuperati (si va da un minimo di 2 gessi per un’unghia e si può arrivare ad un massimo di 7 gessi per un teschio).

Di conseguenza è necessario salire sull’area di scavo e spingere via (cioè scavare) sabbia, argilla e pietre per scoprire in fretta le fosse più interessanti e… depredarle prima che arrivino gli avversari. Con le sole 4 azioni disponibili in ogni turno è praticamente impossibile riuscire a svolgere sempre operazioni importanti ma, come abbiamo visto, le tessere raccolte durante i nostri scavi possono essere utilizzate per acquistare delle carte che ci daranno un bonus “una tantum”: segnalini gesso, ossa, azioni gratuite, scavi extra, ecc.

Collezionando queste carte ed utilizzandole al momento giusto si possono ottenere delle interessanti “combo” che ci premetteranno di prendere più ossa e quindi di completare i Dinosauri di maggior valore. Senza dimenticare che molte di queste carte regalano anche dei PV (da 2 a 5): a fine partita questi punti si aggiungono a quello ottenuti con i dinosauri e con un’altra serie di bonus:

  • Ogni osso acquisito e non usato assegna da 2 a 7 PV;
  • Ogni dinosauro ha tre icone caratteristiche della sua specie. A fine partita ogni “tris” diverso di tali icone assegna ai giocatori dei PV extra;
  • Chi ha la maggioranza in ognuna di queste caratteristiche (sono nove in totale) riceve 3 PV extra;
  • Alcune tessere “bonus” (che si ottengono quando si raccoglie una piccozza) danno PV extra;
  • Ecc.

Il gioco è esteticamente molto bello, anche se le ossa sono davvero molto piccole (ma è stata aggiunta una speciale pinzetta proprio per prelevarle dalle fosse), ma sinceramente non offre nulla di nuovo e dopo qualche turno le azioni diventano abbastanza ripetitive, quindi il gioco si fa un po’ noioso: muovo tessere, recupero gesso, pesco ossa, e prendo carte.

L’interazione con gli altri giocatori è abbastanza ridotta e non sono previsti grossi “colpi gobbi”: infatti non possiamo posare il nostro esploratore dove c’è quello di un avversario, ma possiamo rubargli un osso solo arrivando prima di lui in uno scavo oppure possiamo spingerlo già dall’area di scavo insieme alla tessera su cui si trova. Dopo una partita dunque non tutti i giocatori hanno una gran voglia di rigiocarlo, ed è un peccato, proprio per quei componenti così interessanti.

Articoli su riviste:

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