Autore: |
Everaert Vincent ![]() |
Artista: |
???
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Editore: |
Jactalea ![]() |
Numero giocatori: | 2 |
Durata media: | 45 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 12 anni |
Ambientazione: | Un gioco astratto dove si deve costruire il tabellone pezzo dopo pezzo |
Categoria: |
Astratto
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Meccanica: |
Posare tessere-pedine-ecc.
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Motore: |
Cattura pezzi
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Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 8 |
Regolamento: | 6 |
Gradimento: | 7 |
Fortuna: | 0 |
Difficoltà: | 4 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 6.85 |
Votanti: | 142 |
Classifica: | #10411 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | A |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
Il mondo dei giochi “astratti” continua ad essere un po’ a sé stante e difficilmente si vedono titoli del genere al club, perché nella maggior parte dei casi sono stati ideati per DUE giocatori e quindi si praticano quasi esclusivamente a casa, in famiglia o fra amici: EXXIT è uno di questi e si distingue da tanti altri in primo luogo per i suoi materiali (pelle e gommapiuma rigida) e poi per il tipo di gioco, con il tavoliere si forma man mano che si avanza nella partita.
Inizialmente vengono messe in tavola solo quattro delle 39 tessere esagonali (formate incollando e tagliando due strati di gomma piuma rigida: uno rosso ed uno nero), due per ogni colore. I giocatori scelgono un colore e prendono gli 8 dischetti relativi (anch’essi di gommapiuma rigida). Poi, a turno, li posano uno alla volta sul tabellone seguendo queste regole:
La partita finisce se tutte le tessere sono state posate sul tavolo, oppure se entrambi i giocatori non possono più muovere o aggiungere dischetti, o infine in caso di “mossa perpetua” (ripetizione illimitata della stessa mossa). Chi ha più tessere del suo colore vince.
EXXIT, nonostante la sua apparenza così “leggera” (per il tipo di materiali ed un regolamento molto breve) non è un gioco da prendere sottogamba e richiede una buona dose di applicazione cerebrale: si parte solitamente con una certa “sufficienza” (in fin dei conti si devono semplicemente posare un dischetto oppure spostare una pila) ma dopo pochi turni ci si accorge che bisogna davvero riflettere bene su ogni mossa.
Lo scopo finale è quello di avere più tessere del proprio colore, ma per aggiungerle al tabellone in formazione è necessario uscire per prima cosa dal “terreno di gioco” e poi trasformare i pezzi usciti in un nuovo esagono: ma per poter eseguire quest’ultima operazione non bisogna avere altre mosse obbligate sul tabellone ed è proprio qui il punto nevralgico: costringere l’avversario a giocare mosse “obbligate” in modo da tenerlo sotto controllo.
Un’altra cosa da evitare, se possibile, è quella di fare uscire una pila lasciandola adiacente ad UN SOLO lato di esagono: in questo modo non solo sarà impossibile trasformarla in un terreno del proprio colore, ma si rischia di vedersela portar via da un avversario accorto che sia in grado di creare un terreno adiacente, aggiungendo il secondo lato alla vostra pila e sostituendola immediatamente con una sua tessera.
Come dicevo all’inizio più si avanza nella partita e più le cose si fanno complesse obbligando i due avversari a riflettere bene su che mossa fare, in caso di scelta, e se e quante possibilità lasceremo disponibili. Un gioco veramente interessante