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Quando nel 2018 fu annunciata la campagna Kickstarter di Cthulhu: Death May Die, probabilmente ci si aspettava il solito gioco ispirato ai Miti di Cthulhu in cui un manipolo di investigatori viene chiamato in causa per scongiurare l’ingresso nel mondo di un Grande Antico, rovinando i piani ai cultisti di turno. Il tutto condito da eccezionali miniature, come la CMON ci sta abituando da qualche anno a questa parte. Ma stavolta ciò che cerchiamo di evitare dai tempi di Arkham Horror è purtroppo avvenuto: un rituale è in fase di completamento e il grande Antico sta per entrare nel nostro mondo. Quello che possiamo fare, però, è cercare di distruggerlo appena si manifesterà, fintanto che manterrà una forma mortale, al prezzo di una follia ormai inevitabile che però ci renderà sempre più consci delle nostre possibilità.
Questa introduzione al titolo potrebbe avervi fatto storcere un po’ il naso: trovarsi di fronte a un Grande Antico solitamente non consente nessuna via di scampo anche al più impavido degli investigatori, dal momento che la sola visione di una tale essere porterebbe probabilmente alla pazzia, stando alla mitologia lovecraftiana. Noi vi invitiamo comunque a proseguire nella lettura della recensione perché trovarsi nella situazione di “sparare in faccia a Cthulhu” può risultare particolarmente divertente.
Andiamo dunque a scoprire insieme questo cooperativo a scenari per 1-5 giocatori, con una durata indicativa di 90-120 minuti, e con meccaniche di movimento su mappa, poteri variabili, tiro e gestione di dadi.
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