CATAN: DICE GAME è ambientato ovviamente nel mondo di Catan ma il suo utilizzo è molto diverso da quello del gioco da tavolo che tutti ormai conosciamo: qui infatti tutti i giocatori hanno un fogliettino che riproduce una “mini-isola” (solo 7 esagoni) dove sono già stati pre-stampati sia il percorso da seguire, sia le colonie e le città da costruire: all’interno di ogni esagono non ci sono numeri del dado ma dei simboli e dei “cavalieri”.

A turno i giocatori lanciano i 6 dadi “D6 speciali” forniti nella scatolina e mettono da parte quelli che ritengono utili per il loro gioco: i restanti dadi possono essere rilanciati per una seconda e una terza volta, ma a questo punto il giocatore deve spendere le risorse messe da parte per costruire qualcosa.

Ogni dadi infatti ha sei simboli diversi, uno per ogni faccia: legno, argilla, grano, roccia, pecora e oro. L’oro viene utilizzato come “Jolly” (con 2 oro si può avere una merce qualsiasi) mentre per gli altri valgono le regole di Catan: così con 1 legno e 1 argilla si costruisce una strada (cerchiando un tratto sul foglietto ed incassando 1 PV); con 1 Legno, 1 Argilla, 1 Grano e 1 Pecora si costruisce una colonia (se la strada fino ad essa è già stata costruita) e si incassa un numero crescente di PV (da 3 a 11); con 3 Rocce e 2 Grano si costruisce una città (da 7 a 30 PV), ecc.

Ogni partita dura 15 turni e in ogni turno si devono segnare i PV fatti: se non si riesce a costruire nulla a causa di lanci molto sfortunati con i dadi (cosa che capita davvero raramente) allora per quel turno si perdono 2 PV. Al termine dell’ultimo turno si sommano tutti i PV realizzati e chi ha il totale più alto vince.

Potremmo certamente considerare CATAN: DICE GAME come un… derivato del classico YATZEE, visto che utilizza la stessa meccanica (6 dadi e tre lanci), ma il fatto che sia ambientato nel mondo dei Coloni di Catan lo rende certamente più divertente: inoltre è possibile fare qualche scelta del percorso sulla mini-mappa in base agli obiettivi che si cercano (Colonie? Città?) e questo aggiunge un minimo di strategia al gioco.

Ci sono poi i Cavalieri: ognuno di essi (se raggiunti da una strada) assegna da 1 a 6 PV, ma soprattutto “sblocca” una risorsa (legno, argilla, roccia, grano o pecora) che può essere utilizzata “una tantum” per coprire un “buco” nel lancio dei dadi e costruire qualcosa di importante: ovviamente conviene tenersi questi “bonus” per usarne magari più d’uno nello stesso momento e raggiungere un “grosso” obiettivo (per esempio le città di più alto valore).

Le regole indicano che le costruzioni devono essere eseguite “in ordine progressivo”, da quella di valore più basso in poi: questo un po’ limita le scelte dei giocatori ma nello stesso tempo indica loro la… strada da seguire quando si scelgono i dadi. Giochino divertente e veloce da usare come “filler” in attesa di qualcosa di più impegnativo.