Autore: |
Acerbi Enrico
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Artista: |
Acerbi Enrico
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Editore: |
Valgame Club Valdagno
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Serie: | Vive la France: Empire |
Numero giocatori: | 2 |
Durata media: | N.D. |
Tipologia giocatori: | Wargamers |
Ambientazione: | Napoleone : Battaglie della Prima Coalizione (Battaglia di Caldiero : 12 Novembre 1796) |
Categoria: |
Wargame
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Meccanica: |
Wargame a turni alternati
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Scala conflitto: | Operazionale |
Eserciti: | Francesi
Austriaci |
Periodo storico: | Napoleone |
Motore: |
Combattimenti con lancio dado
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Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Tratto dalla rivista: |
No Turkeys
Numero: 01 Edita da: Valgame Club Valdagno |
Grafica: | 8 |
Regolamento: | 7 |
Gradimento: | 7 |
Fortuna: | 3 |
Difficoltà: | 4 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 6.26 |
Votanti: | 22 |
Classifica: | N.D. |
Il numero 1 di “No Turkey” (la fanzine del Valgame Club dedicata alla storia militare, con particolare attenzione a quella italiana, ed ai giochi di simulazione storica) conteneva il wargame CALDIERO 1796, dedicato ad una battaglia poco nota che segnò anche la prima vera sconfitta di Napoleone Bonaparte. In realtà questa battaglia era già stata pubblicata nel 2008 sulla rivista “No Turkey”, ma la nuova edizione è naturalmente molto migliorata dal punto di vista grafico ed il regolamento è stato rivisto e corretto, ove necessario.
Caldiero è una piccola cittadina in provincia di Verona, nel Veneto, sulla linea ferroviaria che collega Torino a Trieste, ed il suo nome deriva dal latino Calidarium visto che era una nota stazione termale fin dall’epoca dei Romani. Proprio per la sua posizione fu scelta, suo malgrado, ben quattro volte come campo di battaglia fra Francesi ed Austriaci nell’ambito delle guerre napoleoniche.
Il 12 novembre 1796 a vincere furono le truppe del generale austriaco Alvinczy nell’ambito della Campagna d’Italia (1796-1797), grazie anche al cattivo tempo, ma il giovane generale Bonaparte si prese la rivincita, con gli interessi, qualche giorno dopo ad Arcole (e non è un caso se il vino prodotto ancor oggi a Caldiero si chiama proprio “Arcole”).
Il gioco comincia alle 8.30 del mattino con gli austriaci già schierati in piccoli distaccamenti nei principali villaggi della zona (Caldiero, Colognola, Gombion, ecc.), mentre i francesi si stanno concentrando poco più a nord, vicino a Vago, agli ordini dei generali Massena ed Augereau. Il tempo è brutto, con pesanti nuvoloni ed una temperatura troppo bassa per il periodo, e giocherà un ruolo fondamentale sia nella realtà che nella simulazione.
L’iniziativa ed il peso dell’offensiva più in generale sono sulle spalle (ma sarebbe meglio dire sulle “gambe”) dei francesi, i quali per vincere devono conquistare almeno i due esagoni di Colognola (3 Punti Vittoria (PV) ciascuno) e i due di Caldiero (2 PV ciascuno) per un totale di 10 PV, ai quali si sottrarranno i 6 PV rimasti agli austriaci per ottenere un totale di +4 che è il minimo per garantirsi una vittoria Tattica.
Tutte le formazioni in campo sono soggette agli “ordini” dei loro superiori ed ogni “ordine” ha delle conseguenze sul comportamento delle truppe:
Per cambiare questi ordini occorre essere sotto il comando dei Generali in Capo (Napoleone e Alvinczy, non presenti in campo all’inizio della battaglia) o provare a sfruttare la propria iniziativa.
Il movimento è quello classico, in base ai Punti Movimento (PM) delle unità, al terreno ed alle condizioni atmosferiche: marciare in Colonna fa raddoppiare la velocità sulla strada principale (molto importante per arrivare il prima possibile sulla linea del fronte) ma le unità non possono impilarsi. L’artiglieria può muovere (si gira l’unità sul retro fino al turno successivo) ma non sparare, oppure stare ferma per bombardare il nemico, utilizzando un’apposita “Tabella di Bombardamento”.
I combattimenti seguono invece una procedura un po’ diversa:
Il tempo meteorologico, come premesso, ha una grande importanza e dopo il primo turno (tempo nuvoloso) pian piano si deteriora (sulla base del lancio di un dado e di un’apposita tabella) passando al nubifragio (con riduzione del movimento e della potenza di fuoco di artiglieria e fanteria) per poi diventare una nevicata (costi di movimento raddoppiati, artiglierie ridotte al silenzio) e trasformarsi infine in tempesta di ghiaccio (che praticamente immobilizza tutto il fronte, salvo sporadici aggiustamenti se i comandanti riescono a prendere l’iniziativa e cambiare gli ordini, divenuti tutti di “Difesa”).
Ci sono in totale 5 obiettivi: Colognola (due esagoni del valore di 3 PV ciascuno), Caldiero (3 esagoni, inclusa la “rocca”, di valore 2 PV), Gombion (2PV), monte San Mattia (1 PV) e monte Zovo (1 PV). Ogni fazione somma i PV accumulati e poi si fa la differenza fra i due totali: se questa differenza è di 14 PV o più si tratta di una vittoria “decisiva” (ma è praticamente impossibile); con 8-13 PV la vittoria diventa “marginale”, con 4-7 PV scende a “Tattica” e con 3 si tratta di un pareggio.
In CALDIERO 1796 non ci sono molte alternative per il giocatore francese: con il brutto tempo in arrivo (ed arriverà sicuramente, se non al secondo certamente dal terzo turno in poi) le due formazioni di Massena et Augereau devono puntare direttamente sul nemico e cercare di conquistare al più presto Caldiero e Colognola.
Compito tutt’altro che facile perché muovendo in colonna nel primo turno non riusciranno ad entrare in contatto con il nemico, che avrà quindi l’opportunità di sistemarsi un po’ meglio a difesa degli obiettivi. Inoltre, e per rispettare anche la situazione storica, le unità di Massena non possono oltrepassare la strada che collega Vago a Stra (e poi prosegue verso Villabella) perché il loro obiettivo primario è l’occupazione di Colognola. Una volta preso almeno un esagono di quella cittadina potranno muoversi liberamente … insomma, si fa per dire, neve e ghiaccio permettendo.
Nel secondo turno Massena arriverà sicuramente nei dintorni di Colognola e potrà predisporsi all’attacco per il turno successivo, quasi certamente senza poter usare appieno la sua artiglieria a causa del maltempo: nelle nostre partite il generale francese è sempre riuscito a prendere entrambi gli esagoni di Colognola ed a difendersi poi con successo dai contrattacchi austriaci, il che significa ottenere 6 dei 16 PV in palio.
Nel frattempo Augereau si sarà portato all’attacco di Caldiero e qui la presenza di una forte artiglieria austriaca potrà causare parecchie perdite, ma non essendo supportate da un adeguato numero di unità di fanteria le batterie saranno costrette a ripiegare (muovendo innanzitutto nella Rocca di Caldiero, dal valore difensivo importante) per non rischiare l’eliminazione immediata. A questo punto i francesi dovrebbero essere arrivati a 10 PV contro i 6 rimasti in mano agli austriaci e, potendo contare sui rinforzi in arrivo ad ogni turno, potranno mettersi in “difesa” con Augereau, mentre Massena cercherà di proteggere la zona dai rinforzi austriaci.
Il generale Alvinczy inizialmente non ha molte possibilità di manovra, dato che le sue unità sono sparse in tutta la mappa e sono più deboli di quelle nemiche: si metterà quindi in difesa a Gombion (praticamente inattaccabile se Augereau si è dedicato, come dovrebbe, a Caldiero) e cercherà di causare il maggior numero di perdite ai francesi difendendo Caldiero e Colognola, pur sapendo che molto difficilmente riuscirà a salvarle di fronte ad un comandante francese ben determinato.
Naturalmente resta la possibilità di un contrattacco su entrambi i villaggi non appena saranno arrivati i rinforzi (e sono tanti), cosa che ridarà un notevole vantaggio numerico agli austriaci, anche se i francesi ormai si saranno ben sistemati in difesa e non sarà facile sloggiarli. Il brutto tempo inizialmente sarà il suo alleato perché gli permetterà di fare avanzare in colonna e sulla strada principale i suoi rinforzi, schierandoli poi in due robuste formazioni: la più forte dovrà dirigersi su Colognola, con un distaccamento a taglia la strada della ritirata ai francesi, mentre l’altra punterà su Caldiero. Dal turno 7 in poi il tempo migliorerà e gli austriaci potranno contrattaccare con sempre più unità, cercando di sloggiare in primo luogo il nemico da almeno uno o due degli esagoni sopra citati (anche perché, nel frattempo, solitamente anche la Rocca di Caldiero sarà caduta in mani francesi), in modo da riportare la partita sul nulla di fatto e poi cercare di vincerla nell’ultimo turno con un attacco generale.
Il gioco è impegnativo, perché ogni attacco va ponderato bene per avere buone possibilità di riuscita, ed è anche abbastanza diverso dai soliti standard da valere davvero la pena di provarlo: i giocatori dovranno però essere “preparati” ad una serie di forti limitazioni alla loro libertà di azione a causa del maltempo: ha dato fastidio a noi, figuriamoci quei poveretti che la battaglia l’hanno combattuta davvero… mezzi congelati.
Rivista | Numero | Anno | Titolo articolo | Pagina | Autore | Tipo articolo |
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Vae Victis (CE) | 138 | 2018 | Nouveautés Hexagones | 4 | Bey Frédéric | Recensione breve |