BRAINBOX: WORLD fa parte di una serie di giochi basati sullo stesso principio: osservare attentamente la scena raffigurata sul lato di una grande tessera di cartone e rispondere ad una domanda presa a caso (con l’aiuto di un dado) sul retro. La scatola del gioco (e di tutti gli altri della serie) è un “cubo” di 120 mm di lato con una chiusura magnetica: al suo interno troviamo 55 grandi tessere di cartone robusto (85x85 mm), una clessidra da 10 secondi ed un dado D8 di plastica blu traslucida.

Al suo turno il giocatore deve:

1. – prendere una tessera all’interno della scatola;
2. – girare la clessidra e imprimersi nella mente, nei 10 secondi consentiti dalla clessidra, la scena illustrata sulla tessera;
3. – passare la tessera ad un altro, lanciare un dado “D8 e rispondere alla domanda corrispondente al numero uscito;

Se la risposta è giusta il giocatore trattiene la tessera (che equivale a 1 Punto Vittoria), ma se è sbagliata la tessera viene rimessa dentro al mazzo ed è la volta del giocatore successivo, ripetendo la sequenza. Al termine del tempo stabilito (o del numero di domande previsto) chi ha più punti vince.

A volte ci capita di guardare alla televisione qualche scorcio di telequiz e di parteggiare per un concorrente o per l’altro, spesso brontolando per una domanda molto più difficile dell’altra e dando così dei “partigiani” agli autori, senza però tener conto né del fatto che i quiz scelti vengono sorteggiati e neppure del livello di cultura generale dei concorrenti (selezionati con molta cura prima di apparire in TV).

E la stessa cosa mi sento di dire anche per le tessere di BRAINBOX:WORLD: qualcuna di quelle lette in qualche partita ci è sembrata estremamente facile ed altre decisamente più complicate, ma a differenza della maggior parte dei quiz televisivi qui le risposte sono direttamente collegate all’immagine sul fronte della tessera, per cui spesso persone meno preparate (i bambini, per esempio) sono in grado di dare la risposta giusta anche su argomenti che neppure conoscono, ma che il loro spirito di osservazione aveva fatto ben memorizzare.

In ogni caso il gioco è davvero adatto a tutti … meno a chi non ha la minima capacità mnemonica: in effetti su ogni tessera ci sono una decina di “cose” da ricordare e con un po’ di allenamento riusciremo tutti a fare una “fotografia” nel nostro cervello che ne metta a fuoco almeno 5-6, ma se poi la domanda ci chiede di che colore è un oggetto posto di fianco a quello che avevamo considerato così importante?

Ed allora non ci resta che prendere il gioco per quello che è in realtà: un party game divertente per intrattenere una combriccola di amici e far passare a tutti qualche minuto di allegria (beh, magari un po’ meno a chi “sta sotto” e che, sentendosi così osservato, sbrocca un po’ e si dimentica persino le cose più facili!). Da maneggiare con poca parsimonia e servire caldo e senza dosaggio ad ogni occasione!