Autore: |
Rosenberg Uwe
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Artista: |
Pertoft Bjorn
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Editore: |
Amigo Spiel
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Serie: | Bohnanza |
Numero giocatori: | 1 - 7 |
Durata media: | 60 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 12 anni |
Ambientazione: | Un gioco "derivato" da Bohnanza |
Categoria: | |
Meccanica: | |
Motore: | |
Nomi alternativi: |
Bohnanza : Bohn to be Wild
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Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | N.D. |
Regolamento: | N.D. |
Gradimento: | N.D. |
Fortuna: | N.D. |
Difficoltà: | N.D. |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 6.63 |
Votanti: | 442 |
Classifica: | #5845 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
BOHN TO BE WILD è un divertente gioco di carte derivato da BOHNANZA e si può praticare con 1-7 giocatori. Si tratta di un gioco a sé stante e non una espansione, ma chi conosce il “papà” non avrà problemi ad imparare rapidamente le regole.
La prima e più evidente differenza è data dal numero di Talleri che le nuove carte assegnano, superiore al vecchio gioco: inoltre si parte con due campi solo nella versione per 6-7 giocatori (sono tre con 4-5 e addirittura quattro in 3).
Tutti i giocatori ricevono inizialmente una mano di 5 carte, ma attenzione: esse devono essere tenute in mano nello stesso ordine con cui sono state distribuite. In altre parole non si può cambiare la disposizione delle carte nella propria mano e l'unico modo per sbarazzarsi di carte inutili è quello di smerciarle in seguito ai concorrenti.
Al suo turno ogni giocatore deve:
(1) piantare almeno un tipo di seme (in pratica posare una o più carte dello stesso tipo davanti a sé in una delle due possibili colonne, chiamate "campi");
(2) pescare TRE carte dal mazzo e posarle sul tavolo in modo che tutti le possano vedere;
(3) cercare di commerciare con gli altri giocatori le carte sul tavolo per ottenere carte adatte al proprio gioco: è in questa fase che si possono scambiare o donare anche le carte che si hanno in mano, indipendentemente dalla loro posizione;
(4) piantare le carte scambiate durante la fase precedente: tutti giocatori che hanno ricevuto nuove carte devono giocarle nei "campi" davanti a loro e se entrambi sono già occupati devono vendere tutte le carte di uno o entrambi per fare posto ai nuovi semi;
(5) pescare una carta dal mazzo per aggiungerla alla mano, rispettando come sempre l'ordine con cui è stata ricevuta.
Lo scopo del gioco è fare combinazioni di carte dello stesso tipo per poi "venderle" e ricavare monete d'oro. Un campo viene venduto scartando tutti i semi ed incassando le monete indicate in basso su quelle carte: per esempio le "Helm Beans" (presenti in 9 esemplari nel mazzo) assegnano 1 moneta scartandone due, 3 monete con 4 scarti, 5 monete con 6 scarti.
Quando il mazzo si esaurisce si rimescolano gli scarti e si continua il gioco. Esaurito il primo mazzo finisce una partita a 3, al secondo una a 4-5 ed al terzo una a 6-7. Chi ha più monete vince.
È evidente che le parti più divertenti di BOHN TO BE WILD sono quelle del commercio e le carte “Wild”. Nel primo caso i giocatori dovranno essere un po' istrioni e, con blandizie, minacce o promesse di favori futuri, devono cercare di convincere gli avversari a scambiare le carte scoperte con altre da piantare subito: e se nessun altro metodo ha funzionato le carte si possono anche regalare per evitare di doverle piantare per forza e rovinare una combinazione già in costruzione.
Così se un giocatore ha bisogno di carte rare dovrà essere disposto a fare grandi concessioni durante il commercio pur di ottenerle.
Ogni tipo di "seme" è presente nel mazzo con un diverso numero di carte: le Horse Beans, per esempio, sono ben 19, mentre le Chili Beans sono 15 e le Helm Beans solo 9. Ovviamente anche il ricavo è diverso: così, continuando il nostro esempio, per ottenere CINQUE monete bastano solo 6 Helm, contro le 9 delle Chili e le 10 delle Horse.
Quando vengono piantate le carte “Wild” (cioè quelle che hanno un “riquadro” con una icona disegnata) le cose cambiano perché il giocator può usare l’azione speciale indicata sulla carta: piantare diversi tipi di fagioli in quel campo, raddoppiare il valore della carta nel conteggio per i talleri, piantare 1-2 carte dalla mano indipendentemente dalla loro posizione, ecc.
Un campo può essere venduto quando si vuole, anche subito prima di piantare un nuovo seme: tutte le carte vengono scartate salvo quelle dell’incasso (si usa il retro delle carte per indicare le monete).
In questo modo dopo il primo mazzo resteranno la metà circa delle carte e dopo il secondo la fine della partita sarà piuttosto veloce.
In generale conviene cercare di collezionare soprattutto le carte di valore intermedio perché sono in numero sufficiente e necessitano di quantità basse già per ottenere 1-2 monete.
È però importante guardare anche il gioco degli avversari ed evitare di farsi concorrenza in semi rari: già sono pochi, e chi le girerà durante la fase di commercio se ne potrà approfittare facendo iniziare una vera e propria asta al rialzo. Consigliato per le compagnie numerose e con tanta voglia di farsi i dispetti.
Il libretto include regole speciali per giocare solo in DUE o per il gioco in solitario.
Questo titolo fu pubblicato per festeggiare i primi 15 anni di vita di Bohnanza e, come suggerisce il titolo (nato per vivere in terre selvagge), da una certa libertà di azione ai giocatori. La scatola (che ha uno spessore più grosso delle “sorelle”) contiene 161 carte con 11 nuovi tipi di fagioli: alcune di queste carte hanno una particolare icona e vengono chiamate “wild”. Il gioco non cambia finché queste carte restano in mano o sono scambiate, ma nel momento in cui vengono “piantate” l’azione descritta dal disegno entra in funzione: piantare due tipi di fagioli nello stesso campo, aumentare il valore del campo quando si esegue il raccolto, saltare certe fasi del turno, commerciare fuori turno, ecc. Apposite schede sommario sono state aggiunte alla confezione per ricordare tutti questi effetti. La scatola contiene anche le regole per giocare in solitario.
Continua a leggere su balenaludens.itRivista | Numero | Anno | Titolo articolo | Pagina | Autore | Tipo articolo |
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WIN The Game Journal | 445 | 2012 | Played for you | 19 | Recensione breve |