Autore: |
Pfister Alexander
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Artista: | |
Editore: |
Eggertspiele
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Numero giocatori: | 1 - 4 |
Durata media: | 120 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 14 anni |
Ambientazione: | Rispristinare la rete elettrica di Hong Kong dopo un grave blackout |
Categoria: |
Sviluppo-Ampliamento
Percorso |
Meccanica: |
Combinazioni-Allineamenti
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Motore: |
Carte
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Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 7 |
Regolamento: | 7 |
Gradimento: | 8 |
Fortuna: | 2 |
Difficoltà: | 5 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 7.42 |
Votanti: | 6.107 |
Classifica: | #594 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | B |
Spielbox: | B |
Win Magazine: | B |
BLACKOUT: HONG KONG è ambientato nella grande città cinese al momento in cui un gigantesco black-out fa saltare la corrente elettrica (e l’illuminazione) lasciando tutti al buio: una squadra di esperti, aiutata da dei volontari, corre sul posto per cercare di ripristinare il buon funzionamento delle apparecchiature.
Il tabellone, di un inquietante colore nero, ci mostra tutti i “nodi” della rete elettrica cittadina (identificati da dei cerchietti colorati di giallo, rosso, blu e viola) e la sala operativa della Protezione Civile (un grande cerchio diviso in sei settori, ognuno identificato da un’icona: riso, attrezzi, carburante, acqua, libro e pronto soccorso).
I giocatori ricevono una plancia personale che ha spazio per 3 carte esperto/volontario ed una carta obiettivo ma contiene anche il riassunto della sequenza di gioco: la prima carta ed il primo obiettivo sono distribuiti ad inizio partita insieme ad una manciata di cubetti colorati. A turno i giocatori piazzano sul tabellone uno di questi cubetti ad indicare la posizione di partenza della loro squadra di soccorso: il “dove” metterla viene normalmente “suggerito” dalla carta obiettivo.
Tutti ricevono anche 12 carte: due di esse vengono messe in “ospedale” (lato destro della plancia) e dovranno essere “guarite” per ritornare operative; altre tre vengono messi nella zona operativa (lato in basso della plancia); le sette restanti costituiscono la mano di partenza di ogni giocatore.
Tutti eseguono a turno le azioni indicate dalla sequenza:
La partita finisce quando si esaurisce il mazzo delle carte obiettivo: tutti fanno il loro ultimo turno, poi le risorse si convertono in soldi e questi in PV (5 soldi = 1 PV). Si aggiungono ora i PV di tutte le carte che si hanno in mano e nelle aree operative e chi ha il punteggio più alto vince.
Le carte di BLACKOUT: HONG KONG sono ovviamente il cuore del gioco e sono essenzialmente di tre tipi:
Oltre alle 12 carte ricevute inizialmente se ne possono acquistare altre nuove dalla griglia 3x3 sempre presente a fianco del tabellone: la prima carta di ogni colonna costa 4 monete, ma il prezzo scende a 3 monete se la colonna è formata da due sole carte ed a 2 monete se resta una sola carta. Alle fine del turno si elimina una carta da ogni colonna e se si sono create delle colonne vuote vengono subito riempite prendendo nuove carte dal mazzo della riserva (ricordiamo che se esso si esaurisce a partita finisce).
Le carte acquisite vengono messe nei tre spazi al centro della plancia personale (se ce ne sono uno o più liberi) e potranno essere poi acquistate ed aggiunte alla propria mano pagando le risorse indicate
Ogni plancia, come abbiamo visto, ha una zona operativa dove si posano le tre carte (coperte) scelte per il turno in corso: esiste anche una quarta postazione che può essere attivata facendo una “combinazione” di due carte viola e due gialle in una colonna operativa e pagando 10 monete. In questo modo si ottiene ancora più flessibilità per i turni successivi.
I giocatori, sulla base delle icone uscite sui tre dadi (che devono essere SEMPRE diverse) programmano in segreto il tipo di carte da mettere in ogni colonna operativa per ottenere il maggior numero delle risorse necessarie a soddisfare gli obiettivi di quel turno.
Il giocatore che necessita di una o più risorse che purtroppo non sono uscite dopo il lancio dei dadi può sempre spendere una o più tessere “furgone” (o 1 o più PV) per spostare i suoi cubetti da un settore all’interno della sala operativa: in questo modo è sempre possibile eseguire qualche azione ad ogni turno.
Blackout Hong Kong è una “creatura” dell’autore austriaco Alexander Pfister, a cui dobbiamo giochi piuttosto interessanti, come Broom Service, Great Western Trail, Handler der Karibik, Isle of Skye, Mombasa, Oh My Goods, Port Royal, Tybor the Builder, ecc. Come si vede si tratta di un autore giovane ma eclettico, che passa dai giochi di carte puri e semplici ai “Germans” più duri ottenendo sempre un buon successo di pubblico e critica.
Questa sua ultima opera è parzialmente ispirata a Mombasa, come meccanica, ma l’ambientazione è completamente diversa: ci troviamo infatti ad Hong Kong e quando, per ragioni ignote, tutta la città si trova improvvisamente al buio per mancanza di energia elettrica le squadre di tecnici e di volontari devono mettersi all’opera per cercare di ripristinare la corrente nei vari quartieri della città. I giocatori rappresentano i responsabili di queste squadre.
Il gioco, uscito inizialmente in inglese ed ora con una seconda versione edita in Italia da Cranio Creations, può essere praticato in tre diversi modi: partite singole per 2-4 partecipanti, gioco in solitario e gioco campagna con 5 scenari concatenati. È indirizzato a giocatori di 14 anni o più ed ha una durata di circa 150 minuti, che però si riducono a 120 se tutti i partecipanti hanno già fatto almeno un paio di partite.
Continua a leggere su balenaludens.itRivista | Numero | Anno | Titolo articolo | Pagina | Autore | Tipo articolo |
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