Autore: |
Millàn Germàn
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Artista: |
Valls Edu
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Editore: |
Devir Games
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Numero giocatori: | 1 - 4 |
Durata media: | 120 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 12 anni |
Ambientazione: | Fare ascendere il proprio spirito alla ricerca della saggezza |
Categoria: |
Sviluppo-Ampliamento
|
Meccanica: |
Combinazioni-Allineamenti
Piazzamento lavoratori Posare tessere-pedine-ecc. Controllo Aree |
Motore: |
Carte
Dadi Uso di risorse varie, segnalini, pezzi speciali |
Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 8 |
Regolamento: | 6 |
Gradimento: | 8 |
Fortuna: | 1 |
Difficoltà: | 4 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 7.82 |
Votanti: | 6.478 |
Classifica: | #296 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | C |
Spielbox: | C |
Win Magazine: | N.D. |
BITOKU è un gioco in puro stile “German” in cui si fanno Punti Vittoria (PV) in diversi modi utilizzando carte e dadi (che qui hanno però una funzione da “Lavoratore”) per raccogliere tessere e muovere pedine sul tabellone. Quest’ultimo è stampato su entrambi i lati: Lato A per giocare in 3-4 e Lato “B” per il gioco a due o in solitario. Ad inizio partita occorre inserire alcune plancette nelle apposite feritoie del tabellone (che è formato da un doppio strato di cartone) e poi “caricare” tutte le caselle con le carte (Bitoku, Yokai e Vision) ed i vari tipi di tessere: edifici, cristalli, spiriti Mitama, Dragonfly, ecc.
I giocatori ricevono una plancia individuale sulla quale devono posizionare i loro 11 “pellegrini” (pedine di legno da spostare sul tabellone, sul sentiero delle rocce e/o sulle carte Bitoku), 6 edifici, 3 dadi “lavoratore” (che mostrano le facce 1-2-3) e un segnalino per il futuro sentiero Bitoku. Prima di iniziare ognuno riceve anche due risorse (legno e giada), una carta “Vision” (obiettivo) e 5 carte Yokai di base (i set sono tutti uguali).
Ci sono quattro turni di gioco ed ognuno è diviso in quattro fasi:
Al termine del quarto turno la partita finisce e si aggiungono a quelli già realizzati i PV finali dovuti al numero di carte Bitoku diverse collezionate, ai punti fatti sui vari tracciati del tabellone, alle tessere acquisite, ecc. Chi raggiunge il totale più alto vince.
Il problema più grosso di BITOKU è riuscire a districarsi inizialmente con il Regolamento, che è scritto in maniera abbastanza insolita (con decine di riferimenti ad altre pagine) ed utilizza troppi nomi in giapponese che si fa fatica a memorizzare. Preparatevi dunque ad una prima partita ad uso esclusivo di apprendimento: poi, una volta compresi i meccanismi, tutto diventa molto più semplice e raramente sarà necessario ricorrere al regolamento.
Ricordate di acquisire regolarmente qualche tessera “Amuleto” perché esse permettono di aumentare il valore dei dadi e più il valore è alto più sarà interessante l’azione da compiere: non dimenticate che attraversando il fiume i dadi perdono un punto (esclusi quelli con il “6” che vengono ridotti a “3”) quindi bisogna pomparli di nuovo nel turno successivo.
Le carte Bitoku si possono ottenere attraversando il fiume per prendere quelle esposte oppure eseguendo azioni che permettono di pescarne una direttamente dal mazzo: esse vengono stese a fianco della plancia personale a costituire una nuova “pista”, e ad ogni avanzamento del segnalino si ricevono i loro bonus.
Sfruttate bene il tracciato della “Saggezza” (una doppia pista sulla parte alta del tabellone) sul quale si muoveranno le pedine “pellegrino” fino a raggiungere le “porte della saggezza” dove il loro viaggio avrà termine e dove riceveranno altri bonus (oltre a realizzare gli obiettivi “Vision”).
Infine non bisogna trascurare le “Piste del lago” (legate ognuna ad un’area della foresta), sulle quali si faranno avanzare altrettanti segnalini Kodami: a fine partita i primi tre classificati di ogni pista riceveranno dei PV extra che non sono trascurabili, quindi è bene impegnarsi a muovere 1-2 Kodami ogni turno.
L’iniziale impressione negativa del gioco (se avete dovuto impararlo da soli) viene rapidamente cancellata durante la partita, perché si tratta di un titolo ben fatto che tiene tutti i partecipanti sempre impegnati a pensare quale sia l’azione migliore del giro successivo ed a approfittare di ogni opportunità.
Quando si prende in mano un gioco del “peso” (anche fisico) di Bitoku viene subito voglia di staccare i pezzi dalle fustelle ed iniziare immediatamente una partita. Frenato il primo impulso si passa all’esame del regolamento (32 pagine nel nostro caso) e si comincia a riflettere meglio sul come affrontare il gioco. Bitoku, edito da Devir e dedicato a 1-4 giocatori esperti (da 14 anni in su), è ambientato in un mondo di… spiriti della Terra ed invita i giocatori ad evolversi sulla via della saggezza, utilizzando un mix di meccaniche ormai abituali (piazzamento lavoratori, ricerca ed utilizzo di risorse, ecc.).
Il risultato finale è davvero buono e una volta che i giocatori hanno imparato a riconoscere le decine di “icone” disseminate sui componenti, in poco meno di 2 ore si può completare una partita a quattro. Preparatevi però ad uno studio delle regole abbastanza impegnativo, non tanto per la loro difficoltà intrinseca, ma per il modo con cui sono state redatte, visto l’utilizzo generalizzato di nomi… esotici (yokai, kodama, bitoku, mitama, ecc.) e per i numerosi rimandi nel testo ad altri paragrafi.
Tenete duro, non spaventatevi ed utilizzate la prima partita esclusivamente come “esercizio” di apprendimento: una volta superato questo ostacolo non avrete praticamente più bisogno di ritornare al regolamento (anche perché un pieghevole inserito nella scatola vi darà il sommario di tutte le fasi e la lista delle icone utilizzate) e il vostro impegno verrà ampiamente ripagato.
Chi poi fosse interessato potrà trovare qui un sommario in italiano un po’ più dettagliato di quello della scatola e (soprattutto) la lista di tutte le risorse in gioco con i diversi modi per ottenerle (carte, tessere, caselle sul tabellone, ecc.): potrebbe esservi utile per le prime partite.
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