Autore: |
Randolph Alex ![]() |
Artista: |
Wilinski Klaus
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Editore: |
Ravensburger Spieleverlag GmbH ![]() |
Numero giocatori: | 2 - 4 |
Durata media: | 45 minuti |
Tipologia giocatori: | Da 10 anni |
Ambientazione: | Speculazione edilizia per impossessarsi dei migliori lotti cittadini |
Categoria: |
Economia-Industria-Commercio
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Meccanica: |
Maggioranze
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Motore: |
Uso di risorse varie, segnalini, pezzi speciali
Dadi |
Componenti: | Visualizza la lista dei componenti |
Grafica: | 7 |
Regolamento: | 7 |
Gradimento: | 6 |
Fortuna: | 2 |
Difficoltà: | 3 |
Valutazione BGG | |
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Voto: | 6.89 |
Votanti: | 989 |
Classifica: | #3427 |
Valutazione riviste | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
Questo BIG SHOT, inventato da Alex Randolph e pubblicato da Ravensburger è stato forse uno dei titoli più di successo di quell’autore, tant’è vero che una nuova edizione è stata poi realizzata nel 2018
Il tabellone mostra la pianta (stilizzata) di una cittadina americana in stile “Liberty” divisa in 13 quartieri: 11 residenziali (di valore variabile da 9 a 21 punti) e due parchi, situati ai vertici opposti della città ed evidenziati da un “x2”.
Sui quattro bordi del tabellone sono stati stampati 16 cerchietti con il simbolo del “dollaro”, entro i quali verranno posati dei cubetti nei colori dei giocatori (giallo, rosso, bianco e nero): su ogni cerchietto vanno posati quattro cubetti, presi a caso dalla riserva ma col divieto di averli tutti dello stesso colore.
Un segnalino arancione (il Broker) viene messo su uno di questi cerchietti, poi si determina chi sarà il primo giocatore e gli viene dato un dado D6. Il dado viene lanciato ed il broker mosso di tanti cerchi quanti sono i punti del dado: i cubetti della casella in cui si ferma vengono messi all’asta, con il giocatore alla sinistra di chi ha lanciato il dado che fa per primo la sua offerta.
Tutti i partecipanti iniziano il gioco con 10 milioni di dollari e questo denaro serve per aggiudicarsi i cubetti messi all’asta: se la cifra rimasta in mano non è sufficiente per rialzare la posta i giocatori possono chiedere un prestito “oneroso”. Questo significa che la banca pagherà al giocatore, per il primo prestito, 9 milioni (ma ne rivorrà indietro 10 a fine partita) mentre i prestiti successivi, pur richiedendo tutti un rimborso di 10 milioni, concederanno 8-7-6-5- ecc. milioni cadauno. (Le banche di Big City, si sa, prestano molto denaro a chi ha molti soldi ma agli altri chiedono rimborsi piuttosto forti).
I cubetti vinti all’asta devono essere subito distribuiti nei vari quartieri della città, e tocca al vincitore decidere come e dove posare ogni singolo cubo. Poiché i quartieri hanno un “valore” che parte da un minimo di 9 milioni ed arriva ad un massimo di 21 ognuno cercherà di piazzare i suoi cubetti nei quartieri più forti lasciando agli avversari quelli di minor valore. I due giardini non danno Punti direttamente, ma chi ne ottiene la maggioranza poi raddoppia il valore dei quartieri adiacenti da lui conquistati.
Quando il numero dei cubetti in un quartiere arriva a SETTE si verifica chi ha il maggior numero di cubetti ed a lui viene assegnato un cartello SOLD (sul quale resta uno dei suoi cubetti, mentre tutti gli altri sono scartati) che servirà poi a fine partita per verificare chi controlla cosa ed a calcolare i Punti Vittoria (PV). Attenzione però, in caso di parità i giocatori perderanno tutti i loro cubetti ed il quartiere sarà assegnato al giocatore che segue in classifica
La partita termina quando il diciottesimo ed ultimo cerchietto è stato messo all’asta, con la relativa distribuzione dei cubetti: si sommano il valore dei quartieri controllati da ogni giocatore al denaro rimasto in mano e si sottraggono i prestiti. Chi resta con più punti vince la partita.
Quando si inizia una partita a BIG SHOT il primo dilemma è sempre quello di come spendere i propri soldi durante le aste: ovvio che se ci sono almeno un paio di cubetti del proprio colore si è disposti a spendere un po’ di più, ma questo lo sanno anche gli avversari che faranno di tutto per obbligare il giocatore interessato ad alzare la posta ed eventualmente a chiedere de prestiti per vincere l’asta oppure a rassegnarsi e perdere l’opportunità.
Man mano che i turni passano le cose si fanno più chiare sul campo e bisogna prestare davvero molta attenzione a come posare i cubetti, soprattutto ricordando sempre la regola dei pareggi=eliminazione: se, per fare un esempio, in un quartiere ci sono tre cubetti rossi, tre bianchi ed uno giallo sarà proprio quest’ultimo a vincere scartando di fatto ben sei cubetti degli avversari ormai diventati “inutili”.
Verso la fine l’andrenalina sale sempre più e gli ultimi turni sono in effetti quelli più lenti: i giocatori non osano più posare un cubetto a caso, ma fanno di tutto per salvare i quartieri in cui hanno la maggioranza mettendo i cubetti nemici in aree di poco valore e comunque in concorrenza diretta.
Sarebbe importante assicurarsi uno dei due parchi ed almeno uno dei quartieri adiacenti (che valgono 9-10-11 punti) facendo raddoppiare il suo valore: ma naturalmente l’impresa non è così semplice perché gli avversari cercheranno di impedirlo con ogni mezzo.
Si potrebbe anche pensare di puntare a 3-4 quartieri e mettere in ognuno 4 cubetti (che evitano matematicamente l’eliminazione) ma ogni giocatore ne ha in totale solo 18 e molti di essi verranno messi in tavola dagli avversari, quindi accumularne quattro in un’area sarà sempre molto difficile e troppo dispendioso.
Insomma, un vero “classico” Randolphiano: poche regole, materiali ridotti al minimo e molto da pensare prima di effettuare una mossa.
Da alcuni anni stiamo assistendo alla riedizione di vecchi giochi di successo, naturalmente rielaborati graficamente e, in molti casi completati con eventuali espansioni, modifiche alle regole, ecc. e Big Shot è proprio uno di questi. La prima edizione uscì infatti nel 2001 ed era firmata da Alex Randolph, famoso e prolifico autore di giochi, noto anche per essere stato il primo “professionista” del ramo.
Allora fu la Ravensburger a pubblicare il gioco mentre la riedizione moderna è ad opera di Gameology (una ditta della Corea del Sud, nota anche con il nome “Open ‘n Play”), mentre la versione italiana è stata curata da Oliphante 2: è praticabile da 2 a 4 giocatori di età superiore agli 8 anni, ed una partita dura in genere circa 45 minuti (dipende in parte dal tempo impiegato dai giocatori a decidere la loro mossa).
Nella recensione che segue abbiamo ovviamente utilizzato la nuova versione del gioco, ma al termine troverete anche qualche nota comparativa con la versione originale.
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