Un gioco di carte e di “prese” dove il premio sono degli uomini che le bellicose guerriere Amazzoni vorrebbero catturare e maritare: AMAZONES ci porta nella foresta brasiliana e ci mette nei panni di alcune autentiche principesse a caccia di marito. Purtroppo però gli uomini “interessanti” non sono tanti e la concorrenza delle altre guerriere è molto forte, per cui a volte il talamo nuziale ospiterà degli individui non proprio al top: ma che possiamo farci se i possibili mariti sono così scarsi? Forse perché una volta esaurito il loro compito vengono trucidati?

Ogni Amazzone riceve un pacchetto 11 di carte del suo colore, numerate come segue: -2, -1, 1, 1, 2, 2, 2, 5, 5, 5 e10. Il tabellone del “dolce sacrificio” (dove verrà “consumato” il matrimonio e dove uno scheletro ci ricorda quale sarà il premio finale) viene posato al centro del tavolo e sugli appositi spazi verranno messe tre pile di tessere “uomo”: la prima è composta da “teste”, la seconda di “tronchi” e la terza di “gambe” ed ognuna di queste pile contiene 12 tessere con un valore in Punti Vittoria (PV) che va da “-4” a “+4”. Si scopre la prima tessera di ogni pila e la partita può cominciare.

A turno ogni Principessa, dopo aver preso visione del valore delle tessere sull’altare, gioca una o più carte dello stesso colore (all’inizio è “automatico”, ma in seguito le carte si mescoleranno fra le giocatrici), seguita da tutte le altre: è anche possibile “passare” e non è obbligatorio rispondere al colore né giocare un numero maggiore di carte, quindi la scelta è completamente libera.

Dopo questo primo “giro” tutti i partecipanti hanno un secondo turno a disposizione, durante il quale devono scegliere fra:

1. – Giocare ancora UNA (ed una sola) carta a faccia coperta;
2. – Riprendere in mano UNA carta di quelle giocate nel giro precedente;
3. – Passare.

Tutte le carte coperte vengono in seguito girate e chi ha in tavola il totale più alto vince la “mano” e sceglie DUE delle tessere “uomo”, piazzandole davanti a sé per “costruire” piano piano uno o più mariti, oppure davanti alle concorrenti (dando loro ovviamente le tessere più negative). Non è però possibile mettere “in cantiere” più di due uomini alla volta e solo dopo averne completato uno la giocatrice può iniziare a costruirne un terzo, e così’ di seguito. La principessa arrivata seconda in quel giro prende a sua volta UNA tessera e la mette davanti a sé nella sua area “harem”.

Infine la vincitrice prende le carte della seconda arrivata, queste prende le carte della terza, ecc. con l’ultima che prende le carte giocate dalla vincitrice. In questo modo chi ha “speso” poco in una manche rafforza pian piano la sua mano fino ad avere un bel gruzzolo di punti da usare per vincere una manche importante.

Quando due delle pile “uomo” sono esaurite la partita finisce e si passa al conteggio dei Punti Vittoria: si considerano solo gli uomini “completi” e sommano i PV positivi e/o negativi che hanno accumulato, poi si aggiungono, se del caso, un premio 5 PV per l’uomo più bello (cioè quello che vale più punti) e per chi ha “terminato” il maggior numero di uomini, oppure una penalità di -5 PV per chi ha l’uomo più brutto (quello di valore più basso). La Principessa con il totale più alto vince.

All’inizio di una partita a AMAZONES tutte … le concorrenti sono alla pari, quindi diventa fondamentale l’esame delle tessere “uomo“ disponibili sull’altare del “dolce sacrificio”: se sono di valore modesto infatti non vale la pena di spendere tante carte, ed a volte è persino meglio “passare” per non sprecarne alcuna, a meno che non sia necessario completare uno o due uomini in costruzione (ma anche in questo caso meglio non esagerare). Se invece le carte sono di valore alto (3-4 PV) sarà bene fare qualche considerazione in più e poi giocare una bella combinazione, sperando che le concorrenti abbiano già speso le carte di più alto valore.   

Quando invece alcune delle carte disponibili sono di valore negativo (e specialmente quando mostrano un “-3” o un “-4”) bisogna fare attenzione, perché il rischio di beccarsi una brutta carta è alto, quindi il secondo “giro” diventa fondamentale per decidere l’esito della manche (cerco di vincere per assegnare le tessere negative alle concorrenti oppure mi limito ad arrivare al secondo posto per … minacciare la prima di renderle il favore se mi attacca?).

Ma la cosa più importante del gioco è cercare di accumulare nei primi turni il maggior numero di carte (possibilmente forti) in uno o due colori diversi dal proprio: questo impedirà alle avversarie di giocare una sequenza molto forte (avete voi le sue carte migliori) ma al momento giusto darà a voi la “potenza” necessaria ad aggiudicarvi un paio di manches consecutive per prendere delle tessere di gran valore. Per questo spesso è necessario decidere anche in che posizione classificarsi, proprio perché ognuno pesca le carte della giocatrice arrivata subito dietro, e potrebbe essere interessante prendere proprio quelle carte.

Un gioco di “prese” abbastanza particolare, come si vede, che unito all’insolito tema ed agli eccellenti disegni del grafico lo rende interessante, competitivo e divertente.