A Game of Thrones: Hand of the King (2016)
Giudizio complessivo:
Autore: Cathala Bruno
Artista: Dimitrievski Mihajlo
Editore: Asterion Press
Fantasy Flight Games (FFG)
Numero giocatori: 2 - 3
Durata media: 30 minuti
Tipologia giocatori: Da 14 anni
Ambientazione: Caccia ai personaggi della saga del Trono di Spade
Categoria: Carte Speciali
Meccanica: Combinazioni-Allineamenti
Motore: Carte
Nomi alternativi: Trone de fer (Le): La main du Roi
Trono di Spade: Il Primo Cavaliere
Componenti: Visualizza la lista dei componenti
Grafica: 7
Regolamento: 6
Gradimento: 5
Fortuna: 0
Difficoltà: 2
Valutazione BGG
Voto: 6.61
Votanti: 4.395
Classifica: #1910
Valutazione riviste
Ilsa: N.D.
Plato: A
Spielbox: N.D.
Win Magazine: N.D.

Descrizione

Bruno Cathala è uno degli autori più prolifici di questo nostro piccolo mondo, e da alcuni anni questa è diventata anche la sua unica professione, anche se non tutte le ciambelle vengono col buco, come suol dirsi: ed in fatti questo suo GAME OF THRONES: HAND OF THE KING (Il TRono di Spade; Primo Cavaliere) non possiamo proprio definirlo un capolavoro.

Si tratta in pratica di un gioco “astratto” dove bisogna collezionare carte di varie “categorie” (o colori, se preferite) ed avere la maggioranza nel maggior numero di colori a fine partita. Per rendere il gioco più appetibile al grande pubblico è stata scelta l’ambientazione della famosissima saga del “Trono di Spade”, ma non c’è nessuna relazione fra la meccanica usata ed i protagonisti del libro (e delle serie televisiva).

Le 35 carte “personaggio” (quadrate) sono mescolate insieme ad una carta speciale (Varis, che nella saga è il consigliere dei Re e il grande maestro dello spionaggio) e vengono stese sul tavolo a formare una griglia di 6x6 chiamata “Approdo del Re”. Naturalmente Varis occuperà una di queste “caselle”.

A turno i giocatori devono spostare Varis per metterlo al posto di una carta che si trova ortogonalmente sulla stessa fila o colonna: prima di muovere il giocatore sceglie una “casata” (colore) e poi sposta Varis sul personaggio più lontano (sulla fila o sulla colonna) di quella categoria. Infine raccoglie il personaggio sotto a Varis e tutti quelli della stessa “casata” che lo spione ha attraversato lungo il suo cammino.

Al termine del turno il giocatore verifica se ha raccolto il maggior numero di personaggi di quella casata e, se la risposta è sì, prende il relativo scudo araldico: in seguito lo scudo potrà essergli “rubato” se un altro giocatore riuscirà ad ottenere un numero di personaggi di quel colore pari o superiore al suo. Esempio: se raccolgo 2 carte “Stark” ed un avversario ne aveva già due gli porto via lo scudo. Se invece prendo due carte Tyrrel nessuno potrà più portarmi via lo scudo (perché ne resta una soltanto).  

Ogni volta che un giocatore cattura l’ultima carta di una “casata” ottiene il diritto di prendere una delle sei carte “Compagno” (tratte da un mazzo di 14 ed estratte a sorte ad inizio partita) per usufruire del suo bonus (immediato o permanente).

La partita finisce quando Varis non può essere spostato perché non ci sono più carte nella fila e nella colonna ortogonali alla casella in cui si trova: tutti i giocatori contano allora il numero di scudi posseduti e chi ne ha di più vince. In caso di parità la vittoria sarà assegnata a chi ha il vessillo della “casata” più numerosa (vedere sotto).

Commento

GAME OF THRONES: HAND OF THE KING è un gioco molto semplice da insegnare ma possiede alcune caratteristiche che possono piacere a chi ama i giochi veloci ed un po’ “cattivi” perché c’è molta interazione fra i giocatori. Nessuno dovrebbe infatti muovere Varis a caso, se vuole pensare di vincere la partita, ma occorre valutare bene non solo quali e quante carte verranno catturate, ma anche quali possibilità verranno lasciate al giocatore successivo se verranno scelte mosse alternative.

Lo scopo finale è ovviamente quello di ottenere la maggioranza in almeno 2-3 casate e quindi le prime mosse serviranno ad accumulare il maggior numero di personaggi dello stesso colore, ma sarà bene ricordare che TUTTE le casate hanno un diverso numero di personaggi:

  • Gli Stark sono 8  
  • I Greyjoy sono 7
  • I Lannister sono 6
  • I Targaryen sono 5
  • I Baratheon sono 4
  • I Tyrrel sono 3
  • I Tully sono solo 2

Come dicevamo più sopra chi cattura l’ultima carta di una casata ha diritto a scegliere uno dei sei “Compagni” disponibili a fianco del tabellone: essi vengono prelevati a caso da un piccolo mazzo di 14 carte e procurano dei bonus diversi. Eccone alcuni esempi:

  • John Snow aggiunge “2 carte” ad una casata scelta dal giocatore (e quindi gli può dare facilmente la maggioranza);
  • Hodor (ovviamente) permette di prendere Bran Stark dal tavolo o da un avversario;
  • Khal Drogo (e chi poteva dubitarne) prende Daenerys ed uccide Viserys;
  • Melisandre (la maga rossa) permette di fare subito un altro turno;
  • Brienne di Tarth prende Sansa o Arya;
  • Bronn prende Tyrion, ovunque egli sia; ecc.

Per chi conosce i libri di Martin o ha visto la serie alla TV si tratta, come si vede, di azioni “logiche” ed in linea con la saga.

Il gioco non è stupido, anzi per vincere una partita con giocatori agguerriti bisogna non solo fare delle buone mosse, ma anche mettere gli avversari in condizioni di non ottenere risultati superiori. Purtroppo in presenza di giocatori poco motivati o che giocano solo “ad istinto” la partita può essere rovinata dopo poche mosse per scelte che facilitano il gioco di uno degli avversari.

Articoli su riviste:

Rivista Numero Anno Titolo articolo Pagina Autore Tipo articolo
Plato 105 2018 Varys en a plein les jambes 46 De Grimouard Bruno Recensione

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