Designer: |
Sabia Danilo
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Artist: |
D'Amico Alan
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Edited by: |
Placentia Games
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Number of players: | 1 - 4 |
Plying time: | 150 minutes |
Users: | Da 14 anni |
Ambient: | Espansione e sviluppo d tribù di nativi americani |
Categorie: |
Conquest
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Mechanics: |
Workers placement
Combinations-Line up |
Motor: |
Tiles
Cards |
Expansions: |
Wendake: New Allies
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Components: | See the components |
Graphics: | 8 |
Rules: | 8 |
Pleasure: | 8 |
Luck: | 1 |
Complexity: | 4 |
BGG rating: | |
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Voto: | 7.47 |
Votes: | 2.283 |
Ranking: | #1227 |
Rating on Magazine | |
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Ilsa: | N.A. |
Plato: | B |
Spielbox: | B |
Win Magazine: | B |
WENDAKE è un gioco ispirato alla vita dei nativi dell'America del Nord, in quell'area situata fra i Grandi Laghi (al confine fra Stati Uniti e Canada) che fu il campo di battaglia di Francesi ed Inglesi durante la Guerra dei Sette Anni. Curioso che sia uscito quasi in contemporanea con 1754: French and Indian Wars (della Academy Games) che tratta lo stesso periodo ma dal punto di vista della simulazione storica a livello strategico.
Qui invece le Grandi Potenze hanno una influenza molto relativa perché in evidenza è piuttosto è la vita di tutti i giorni delle tribù locali: Shawnee, Seneca, Oneida, Cayuga, Mohawk, ecc. noti come nazione "Irochese".
Il tabellone è composto da due plance rettangolari (da scegliere in base al numero di giocatori) sulle quali sono indicate la posizione di partenza di ogni tribù, i territori circostanti ed i grandi laghi (che funzionano un po' come "spartitraffico").
Ogni giocatore ha poi una sua plancia personale, formata da due strati di cartone spesso in modo da creare degli spazi in rilievo all’interno dei quali si creerà una griglia di 3x3 tessere "azione" (ricevute in dotazione al set-up).
In campo, nel suo villaggio, si posano 5 guerrieri (meeples di legno colorato), 5 cacciatori (tessere quadrate) e 5 squaw (gettoni rotondi). Due pezzi di ogni tipo restano in riserva sulla plancia.
Al suo turno il giocatore sceglie una delle tessere della sua plancia ed esegue l'azione corrispondente, marcandola poi con uno degli appositi "indicatori" (cilindretti di legno): al turno successivo potrà scegliere un'altra tessera, purché essa sia sulla stessa riga, colonna o diagonale della prima.
Al terzo turno sarà così costretto a scegliere l'unica tessera che, come da regolamento, è in linea con le altre due (avete presente il gioco del tris?). Grazie alle azioni delle tessere i giocatori muovono i loro guerrieri sul tabellone, conquistano, coltivano o cacciano nei nuovi territori, espandendo così la loro area di influenza.
Prima o poi verranno però a contatto con altre tribù e dovranno decidere se combattere fra loro per conquistare più risorse o convivere pacificamente, dividendosi caccia e coltivazioni. Quando tutti hanno concluso le loro azioni, le tessere che sono state utilizzate vengono girate sul dorso e tutte e 9 le tessere della plancia vengono abbassate di una riga, scoprendo quindi le tre caselle in alto.
In ordine di turno i giocatori possono scegliere una nuova tessera fra quelle del livello più avanzato (esposte di fianco al tabellone) sostituendola ad una di quelle di base, per poi ripristinare la prima riga della plancia: man mano che si avanza nel gioco le tessere diventano più potenti e permettono anche di eseguire azioni più articolate.
Nel frattempo, in base alle azioni scelte, i marcatori dei giocatori avanzano anche sulle quattro piste del punteggio (commercio, guerra, maschera e rituale). La partita termina alla fine del settimo turno: i giocatori rivelano le tessere "tartaruga" acquisite durante la partita (in base alla situazione sul territorio quando usano un'azione militare) e modificano la posizione dei loro marcatori sulle quattro piste del punteggio.
Verificano per ogni coppia di piste il marcatore con valore più basso, sommano i due valori e chi ha il totale più alto vince la partita e diventerà sicuramente il Capo Supremo della nazione Irochese
E' evidente che il cuore di WENDAKE è nell'uso più appropriato e più puntuale delle proprie tessere azione: con esse infatti è possibile muovere unità sul territorio (creando nuovi insediamenti), cacciare (e quindi incassare un certo numero di "pelli di castoro"), coltivare per ottenere prodotti della terra (zucche, fagioli o mais), pescare (per portare a casa segnalini pesce), combattere, commerciare (barattando e rischiando però di beccare il terribile vaiolo) e effettuare riti (pescando delle carte "maschera" da collezionare per poter "calare" al momento opportuno delle combinazioni che diano dei bonus).
Con le risorse acquisite sarà possibile acquistare anche delle tessere "progresso" che danno subito un certo numero di PV su uno dei quattro tracciati e garantiscono inoltre degli effetti speciali per il resto della partita.
Combattendo con i rivali sarà inoltre possibile portare a casa le speciali tessere "tartaruga", sul retro delle quali sono indicati dei bonus per il punteggio finale: esse sono di tre tipi e vengono acquisite in base alla situazione sul campo.
Con 3-4-5 caselle produttive occupate (con i gettoni squaw) si può scegliere una tartaruga di livello 3-4-5 con l'immagine della squaw; per cacciatori e canoe il discorso è lo stesso, verificando quante casella "caccia" (con le tessere cacciatore) sono occupate o quante canoe sono piazzate sui laghi.
Ad inizio partita le tessere "azione" disponibili permettono di eseguire solo poche cose e quindi vanno "dosate" bene, soprattutto per espandersi in nuovi territori e coltivarli (piazzando gettoni squaw) o andando a caccia (posando i cacciatori).
Purtroppo gli spazi utili sono abbastanza ridotti e dopo qualche turno si dovranno fare i conti con le tribù rivali. Fare la guerra sistematicamente non produce effetti spettacolari perché i rivali si rinforzeranno e continueranno ad espandersi, quindi inizialmente è meglio cercare di accordarsi e vivere in pace in qualche territorio, magari tenendo un guerriero di ... sentinella (non si sa mai!).
Queste sentinelle infatti proteggono cacciatori e lavoratrici dagli attacchi diretti: prima di espellere uno di essi da una casella è infatti necessario mettere fuori combattimento la sentinella e per questo basta utilizzare un guerriero e scartare entrambi i pezzi. Poi, in base al numero di guerrieri inviato dalla tribù attaccante, potranno essere scacciati i nemici dalle caselle produttive per sostituirli con i propri.
Il gioco diventa man mano più complesso con il passare dei turni e l'utilizzo di tessere avanzate (livello 1, 2 o 3) che permettono un numero maggiore di azioni, alcune delle quali anche potenziate. Si tratta di un titolo per giocatori esperti che, pur sembrando in partenza abbastanza tranquillo, poi li impegnerà a fondo per non farsi scavalcare dagli avversari, soprattutto nei turni cruciali di fine partita.
It was the year 1754 and the French colonists in the North America succeeded in ally with the local natives against the British, to try to take full control of the area that today includes the territories from East Canada to Louisiana. But the British reacted quickly sending regular troops; thus, the FrenchIndian War started and was carried on until the French lost it and a peace treaty was signed in Paris in 1763. This was also the first know bacteriological conflict as the British gave to the natives a lot of blankets infected with smallpox that caused more death than the battles. But in the meantime, how was life in the natives’ camps? Wendake try to give an answer to that question and bring us inside the Hurons territory around 1754. The game was financed through Kickstarter and therefore its components are particularly well done and of good quality.
Continua a leggere su Win the Games JournalStava per iniziare luglio, nel 2016, quando nella sezione “Tabletop Games“ di Kickstarter comparve Wendake, nuovo prodotto della casa editrice Post Scriptum, che già aveva saputo conquistare giocatori nostrani e d’oltralpe con il titolo Kepler 3042. Veniva così richiesto il pledge per il primo gioco ideato da Danilo Sabia, un “eurogame” davvero particolare, con protagonisti i nativi del Nuovo Mondo, dove sistemi collaudati come il controllo area, il set collection e la gestione delle risorse venivano affiancati a quella che, durante la campagna, è stata battezzata la meccanica del “tile building”.
Continua a leggere su GioconomiconOggi vi parlerò di quello che - almeno a giudicare dai commenti espressi qui in Tana - sembra essere il grande escluso dalla lista dei candidati al Goblin Magnifico. Lo dico subito qui senza aspettare le conclusioni: il gioco mi è piaciuto, ma non scrivo la recensione per volermi mettere in contrasto con la giuria, perché - oltre al fatto che sono ben conscio che il lavoro dei giurati è difficile e delle scelte vanno fatte - ho provato al momento solo due degli otto finalisti (Progetto Gaia e Vast per la precisione). Dopo quella che considero una doverosa premessa ovviamente oggi vi presento Wendake, un gioco di Danilo Sabia che ha visto la luce grazie ad una campagna Kickstarter portata avanti da Placentia Games e Post Scriptum. In questo gioco del 2017 da uno a quattro giocatori si siederanno attorno al tavolo per una durata compresa tra i 60 e i 120 minuti. In quanto finanziatore (dal basso… anzi bassissimo) del progetto, mentre scrivo ho sul tavolo la versione uscita dalla campagna Kickstarter.
Continua a leggere su La tana dei GoblinCorreva l’anno 1754. Nel Nord America i coloni francesi ed alcune tribù di nativi avevano stipulato un’alleanza anti-Inghilterra. L’obiettivo comune era quello di eliminare gli insediamenti britannici nella fascia di territorio che oggi andrebbe dall’Est del Canada alla Louisiana. La risposta inglese fu il pronto invio delle truppe regolari ed il conflitto (noto a Londra come Guerra Franco-Indiana) proseguì fino alla sconfitta francese e alla pace stipulata a Parigi nel 1763. Una curiosità: fu il primo conflitto “ufficialmente” noto per l’uso, da parte degli inglesi, di armi batteriologiche: coperte infettate dal vaiolo distribuite ai nativi per fiaccarne la resistenza. Ma cosa c’entra questa guerra con un gioco di gestione risorse? O, se vogliamo metterla in termini più storici, come vivevano le popolazioni dei nativi in quel periodo? Wendake prova a dare una risposta a questa domanda e ci trasporta dunque nella terra degli Uroni attorno all’anno 1754. La sorridente Squaw sul coperchio della scatola è il primo indizio che la guerra in questo gioco ha un’importanza veramente marginale. Lo scopo principale di Wendake è infatti lo sviluppo economico delle tribù dell’epoca e la loro necessità di allargare i territori di caccia.
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WIN The Game Journal | 519 | 2018 | A worker placement game with some difference | 7 | Cremona Pietro (To read) | Recensione dettagliata |
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