Auteur: |
Hart Steve ![]() |
Illustrateur: | |
Editeur: |
Front Porch Classics ![]() University Games ![]() |
Nombre de joueurs: | 3 - 6 |
Durée moyenne: | 60 minutes |
Public: | Da 8 anni |
Milieu: | Caccia allo scettro di Amun Re fra scavi archeologici e mummie. |
Genre: |
Exploration
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Mécanique: |
Courses
Combinaisons-Alignements Charger et livrer |
Moteur: |
Cartes
Jeux avec dés |
Composants: | Voir les composants |
Graphique: | 8 |
Règles: | 7 |
Agrément: | 6 |
Hazard: | 4 |
Complexité: | 2 |
Evaluation BGG: | |
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Voto: | 5.77 |
Votes: | 148 |
Classement: | N.D. |
Evaluation sur Magazines | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
Dal punto di vista grafico ed estetico … tanto di cappello a VALLEY OF THE PHARAOHS, a cominciare dalla scatola di legno che si apre a libro, passando poi alle miniature di metallo verniciato a mano, alle monete metalliche e al tabellone di tela dipinta da aprire sul tavolo per mostrare la valle del Nilo (siamo in Egitto) con le sue città, le sue oasi ed una serie di località dove i giocatori (nei panni di egittologi) cercheranno tracce dell’antica civiltà.
Dopo aver messo 9 pile di tre tessere “reperto archeologico” in altrettanti centri di scavo ed una tessera “Scettro di Amun Re sulla casella “Valle dei Faraoni” (protetto da una mummia) i giocatori piazzano il loro segnalino (un cammello) nella città di Alessandria e ricevono 7 carte “Risorsa”, 4 monete ed una “Chiave Scarabeo”. Quest’ultima serve a prendere lo scettro di Amun Re, purché si abbiano già in mano le tre tessere “reperto archeologico” che sono stampate sulla chiave. Per ottenere un reperto bisogna recarsi sul luogo dello scavo dove sono posizionate le tessere di quel tipo e “pagare” due carte risorsa che hanno lo stesso “simbolo” stampato sul luogo.
Al suo turno il giocatore lancia due dadi “D6” e sposta il suo cammello sulle piste che attraversano l’intera area di un numero di caselle variabile da “0” (resta fermo) al valore mostrato dai dadi, poi esegue una delle seguenti azioni:
Quando raccoglie l’ultima tessera “reperto archeologico” indicata sulla sua chiave il giocatore può recarsi nella Valle dei Faraoni e prendere lo “scettro di Amun Re” per poi correre verso Alessandria, inseguito dagli avversari che cercheranno di portarglielo via. Chi arriva ad Alessandria con lo scettro vince la partita. E la mummia? Vi chiederete. La risposta è nel commento qui sotto.
VALLEY OF THE PHARAOHS è un gioco per famiglie, soggetto anche ad una buona dose di fortuna, dove tutti si impegneranno a cercare i propri reperti e ad ostacolare gli altri attaccandoli direttamente (basta portare il proprio cammello nella casella di un avversario e dichiarare un “raid”), giocando carte “ostacolo” o sfruttando le maledizioni della mummia.
In caso di “raid” entrambi tirano un dado e se l’attaccante vince o pareggia il difensore deve dargli 2 monete oppure fargli prendere (a caso) una delle sue carte.
Le carte Ostacolo sono l’ultima azione del proprio turno e se ne può giocare una sola alla volta, posandola di fronte ad un avversario: questi, all’inizio del suo turno, ha la possibilità di eliminarla saltando completamente il suo turno oppure pagare 2 monete a chi ha giocato l’ostacolo o, in alternativa, facendogli pescare una carta risorsa. Il giocatore che fa i dadi doppi invece prende il controllo della mummia e la muove a piacere cercando di raggiungere e “maledire” uno o più avversari (i quali dovranno stare fermi un turno).
Il mazzo comprende anche un certo numero di carte “Fortuna” che, se giocate al momento opportuno, permettono di annullare un raid, eliminare una carta ostacolo o impedire l’attacco della mummia. Inoltre possono essere usate come Jolly quando si vuole prendere una tessera “Reperto” e manca un simbolo. Rimanere senza carte è una vera iattura, quindi prima di spenderle pensateci bene e cercate di rimpinguare rapidamente la vostra scorta.
Due parole infine per le Oasi: come abbiamo già anticipato chi arriva qui può vendere carte incassando 2 monete per ognuna di esse, ma nelle oasi è anche possibile sfruttare la “Ruota del Fato”, una specie di “roulette” (simile alla ruota della fortuna di una famosa trasmissione televisiva) che permette di ricevere soldi, carte extra, spostamenti gratuiti, ma può anche far perdere carte a favore dei vicini.
I materiali sono davvero molto belli e ben curati e fanno venire subito voglia di provare il gioco: esso però non è adatto al palato “fine” di tanti giocatori esperti perché la fortuna gioca un ruolo importante nella pesca delle carte, nel lancio dei dadi e nella ruota del fato. È invece sicuramente adatto e divertente per partite in famiglia o con giocatori saltuari che non vogliono imparare regole troppo difficili (dove spesso “difficile” significa il regolamento del Monopoli).