Auteur: |
Bernard Pascal
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Illustrateur: |
Madura Christophe
Marty Julien |
Editeur: |
Sirius Products
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Nombre de joueurs: | 2 - 5 |
Durée moyenne: | 45 minutes |
Public: | Da 8 anni |
Milieu: | Riportare il Collier alla Regina prima del ballo |
Genre: |
Parcours
Exploration |
Mécanique: |
Controle des Zones
Risquer avec les cartes, les dés, etc. |
Moteur: |
Combats avec lancer des dés
Cartes |
Titres alternatifs: |
Les 3 Mousquetaires: Les Ferrets de la Reine
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Composants: | Voir les composants |
Graphique: | 8 |
Règles: | 7 |
Agrément: | 6 |
Hazard: | 4 |
Complexité: | 2 |
Evaluation BGG: | |
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Voto: | 6.8 |
Votes: | 477 |
Classement: | #5302 |
Evaluation sur Magazines | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | B |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
Destinato ad un pubblico familiare, questo THREE MUSKETEERS> THE QUEEN PENDANT colpisce inizialmente per la ventina di miniature di plastica colorata e per il grande tabellone (il palazzo reale del Re di Francia) diviso in una sessantina di stanze fra loro collegate da porte e corridoi. Sulla destra del tabellone c’è un tracciato di 15 caselle sul quale si muoverà la Regina al gran ballo di corte per raggiungere il Re, seduto sul trono. Lo scopo del gioco è quello di riuscire a consegnare alla Regina il suo “Collier” prima che arrivi da Re.
Da una parte ci sono i quattro moschettieri (D’Artagnan, Athos, Porthos e Aramis) e dall’altro il Cardinale Richelieu che può contare su 14 guardie, una spia (Milady) ed un Capitano (Rochefort) per impedire ai Moschettieri di raggiungere in tempo la Regina con famoso collier (do per scontato che tutti abbiate letto l’opera di Dumas e ricordiate, almeno vagamente, la trama del libro).
Ogni giocatore riceve una carta personaggio (i quattro Moschettieri, che giocheranno cooperando fra loro, o il Cardinale): i primi ricevono anche una tessera “collier” a testa (una sola però è vera, mentre le altre sono false e servono ad ingannare l’avversario) ed un “armamento” (una sorta di bonus utilizzabile una sola volta, ma ce ne sono altri da raccogliere all’interno del palazzo) mentre Richelieu riceve un mazzo di carte. Un secondo mazzo viene utilizzato per determinare le mosse dei personaggi in ogni turno: su ogni carta è infatti indicato una sequenza ben precisa (per esempio D’Artagnan, Cardinale, Athos, Aramis, Cardinale e Porthos) da seguire proprio in quell’ordine.
Ad inizio partita i moschettieri sono schierati all’esterno del palazzo mentre una decina di guardie è già all’interno e presidia alcune stanze. Al suo turno ogni moschettiere può avanzare di 1 o 2 stanze e prendere tessere bonus (se si trovano nella casella di arrivo e non ci sono guardie) oppure combattere in duello se ci sono una o più miniature “rosse”. Le tessere permettono di fare movimenti extra, di guarire una ferita, di far fuori una guardia prima del duello, ecc.
I duelli si combattono tutti nello stesso modo: i giocatori tirano in contemporanea un certo numero di dadi (in generale due per ogni moschettiere e ed uno per ogni guardia) e verificano quanti colpi sono andati a segno (i moschettieri colpiscono con 4-5-6 mentre le guardie solo con 5-6). Una guardia colpita viene tolta dal tabellone e rimessa nella riserva, mentre ogni colpo a segno sui moschettieri gli fa perdere uno dei tre punti vita che posseggono: dopo il terzo colpo svengono e la miniatura viene sdraiata, ma nel turno successivo si rialza e riceve nuovamente 3 segnalini vita (ma può muovere solo a partire dal prossimo turno).
I giocatori vincono se quello che ha il collier VERO riesce a raggiungere il salone con la Regina prima che essa arrivi dal Re: Richelieu vince invece se la Regina raggiunge il Re o se riesce a trovare la tessera “collier” VERA durante le scaramucce all’interno del palazzo, frugando un moschettiere caduto a terra.
Come dicevo sopra questo THREE MUSKETEERS: THE QUEEN’S PENDANT è un gioco per famiglie o amici che vogliano passare 30-40 minuti duellando furiosamente o cercando di ingannare il Cardinale su chi sia il Moschettiere con vero collier: è bene però chiarire subito che si tratta di un titolo dove la fortuna ha un ruolo abbastanza importante, sia per quanto riguarda l’esito dei tiri di dado nei duelli, sia per la successione delle carte “turno”: questo probabilmente farà storcere il naso ai più esperti ma non impedirà agli altri di divertirsi tutti insieme.
Esiste anche una grande componente di “cooperazione” fra i Moschettieri, i quali devono decidere per prima cosa chi terrà il collier e che tattica adottare all’interno del palazzo: disperdersi per costringere il Cardinale a dividere le sue forze oppure concentrarsi per attaccare e sconfiggere tutte le guardie che si presentano sul percorso ed arrivare nel salone del ballo usando la “forza”?
Per capire meglio come comportarsi è forse necessario dare un’occhiata alle caratteristiche specifiche dei vari personaggi:
Grazie proprio a Milady, se ben pilotata, il Cardinale riesce quasi sempre a scoprire chi ha il collier, ed a quel punto tocca ai moschettieri ingannarlo di nuovo: se due o più personaggi si trovano insieme nella stessa stanza possono infatti scambiarsi sia le tessere “Collier” che quelle “Armamento” (ma non possono averne mai più di tre a testa) e quindi se uno di loro viene scoperto è quasi obbligatorio riunirsi (Ricordate? Tutti per uno ed uno per tutti) per ripartire in direzioni diverse (ma non troppo lontane) subito dopo lo scambio.
La forza del Cardinale sta invece nel numero di guardie che può mettere, come indicato sia sulla carta turno stesso che su apposite carte “azione” che pescherà durante la partita: naturalmente una stanza presidiata dalle guardie costringe i moschettieri a fermarsi e combattere, ritardando la loro marcia verso il salone. Il gioco è piaciuto molto ai più giovani, soprattutto per il gran numero di duelli da combattere, mentre i più grandi hanno apprezzato la missione “segreta”, la cooperazione fra i Moschettieri e gli inganni del Cardinale.
Magazine | Numéro | Année | Titre | Page | Auteur | Genre |
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Plato | 30 | 2010 | Un pour tous, tous pour un ! | 25 | Forget Benoit | Recensione dettagliata |