Auteur: |
Brunnhofer Bernd
|
Illustrateur: |
Menzel Michael
|
Editeur: |
Hans im Gluck
Filosofia Editions Stupor Mundi |
Nombre de joueurs: | 2 - 5 |
Durée moyenne: | 90 minutes |
Public: | Da 10 anni |
Milieu: | Estensione di Stone Age |
Genre: |
Développement
Développement |
Mécanique: |
Placement de travailleurs
|
Moteur: |
Tuiles
|
Expansion de: |
Stone Age |
Titres alternatifs: |
Stone Age : Alla moda con stile
|
Composants: | Voir les composants |
Graphique: | 8 |
Règles: | 8 |
Agrément: | 8 |
Hazard: | 2 |
Complexité: | 4 |
Evaluation BGG: | |
---|---|
Voto: | 7.38 |
Votes: | 3.219 |
Classement: | N.D. |
Evaluation sur Magazines | |
---|---|
Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | B |
Win Magazine: | N.D. |
Il tabellone di STONE AGE ci mostra una comunità preistorica ed i luoghi che la circondano: i giocatori sono invece a capo di un villaggio che devono cercare di fare evolvere aggiungendo nuove capanne, per aumentare la popolazione, e creando oggetti e manufatti che dimostrino le fasi della loro civilizzazione. Il tabellone mostra i 10 diversi luoghi previsti sul tabellone: campo da coltivare, territorio di caccia, bosco, cava di argilla, cava di pietra, miniera d'oro, costruzione capanne, carte civilizzazione, capanna dell'amore ed artigiano costruttore di attrezzi.
L'espansione STYLE IS THE GOAL contiene una plancia da sovrapporre alla parte inferiore sinistra per creare una nuova zona, quello degli "scambi".
Prima della partita si mettono tutte le risorse nel rispettivo luogo (legno sulla foresta, oro nella miniera, ecc.) poi si formano 4 pile di 7 capanne ciascuna (a faccia scoperta) e si piazzano 4 carte civilizzazione nelle rispettive caselle. Tutti iniziano la partita con una plancia "villaggio", 5 "abitanti" e 15 punti di "cibo".
Al suo turno ogni giocatore assegna uno o più lavoratori ad uno dei 10 luoghi del tabellone: non sarà possibile aggiungerne altri del proprio colore in un luogo dove ne esiste già uno o più, per cui la scelta deve essere ragionata. I giocatori, a rotazione, continuano a piazzare sui vari luoghi finché tutti i lavoratori non sono esauriti.
A questo punto, partendo dal primo giocatore e proseguendo in senso orario, ognuno esegue, nell'ordine che preferisce, tutte le operazioni generate dai luoghi dove ha piazzato uno o più lavoratori, lanciando, dove necessario, uno o più dadi (uno per lavoratore) e verificando cosa ha ottenuto (si veda sotto il commento per i dettagli sui luoghi).
Con le risorse accumulate sarà possibile acquistare carte "civilizzazione" o costruire nuove "capanne" (da piazzare sulla propria plancia), o aggiungere nuovi abitanti al proprio villaggio, fino ad un massimo di 10. A fine turno bisogna però nutrire tutti i lavoratori (1 punto cibo per ciascuno di essi) se non si vuole subire la penalità di 10 Punti Vittoria (PV).
La partita termina se non ci sono più carte civilizzazione per ripristinare quelle sul tabellone oppure se una delle pile con le capanne si esaurisce completamente. Si sommano i PV dovuti alle carte con i manufatti (si fa il quadrato del numero di oggetti diversi posseduti, per esempio 25 PV con 5 pezzi) ai PV delle capanne costruite, aggiungendo 1 PV per ogni risorsa residua. Infine si verificano gli ultimi obiettivi (dati dalle carte Civilizzazione) per arrivare al totale definitivo: chi ha più punti vince e probabilmente sarà nominato Gran Capo di tutta la comunità.
Anche STONE AGE: STYLE IS THE GOAL è fondamentale la buona "programmazione" delle azioni, e cioè l'assegnazione dei propri lavoratori nei luoghi e nella quantità necessari ad ottenere il risultato cercato. Il fatto che sia ora possibile giocare in cinque e che esista un luogo extra (quello degli scambi, piuttosto interessante) rende il gioco un pochino più elaborato e quindi le azioni debbano essere ancor più ponderate. Per il resto nulla cambia. In certi luoghi ogni lavoratore darà diritto a lanciare un dado D6 per ottenere risorse in base alla somma dei numeri usciti: a caccia, per esempio, si ottiene un cibo ogni 2 punti dado (PD), nel bosco un legno ogni 3 PD, oppure un'argilla ogni 4 PD, una pietra ogni 5 PD o un oro ogni 6 PD.
Il primo che piazza un segnalino nel "campo" fa salire di un punto il valore "agricoltura" (ogni punto agricoltura serve a sfamare gratis un lavoratore a fine turno); i primi due segnalini nella "capanna dell'amore" fanno nascere un nuovo lavoratore (da prelevare dalla riserva); il primo segnalino nella "bottega dell'artigiano" assegna una tessera "attrezzatura" che potrà essere usata in seguito per aumentare il valore dei dadi.
Per costruire una nuova capanna bisogna "prenotarla" mettendoci sopra un lavoratore: a fine turno la capanna viene acquisita solo se si hanno le risorse necessarie a pagarla. Per prendere una carta civilizzazione bisogna prenotarla con un lavoratore: a fine turno potrà essere acquisita pagando il numero di risorse indicato (da 1 a 4, indipendentemente dal tipo).
Queste carte sono divise in due parti:
(a) - in alto ci sono delle risorse che si guadagnano immediatamente e
(b) in basso ci sono dei manufatti (fondo verde) o dei lavoratori (omini di diverso tipo su fondo sabbia).
Raccogliendo manufatti diversi a fine partita si ottiene un punteggio pari al quadrato del numero di oggetti raccolto, mentre raccogliendo "lavoratori" si ottengono altri PV in base alle scelte fatte. Con i "contadini" si moltiplica il loro numero per il valore raggiunto dal marcatore "agricoltura"; oppure si moltiplica il numero di "artigiani" per il valore totale delle tessere "attrezzo" raccolte; oppure i "costruttori" per il numero di capanne del proprio villaggio; infine gli "sciamani" per il numero totale di lavoratori acquisiti.
Ovviamente a metà partita ogni giocatore dovrà "specializzarsi" un po' per massimizzare i bonus di fine partita. Ottimo gioco, adatto a tutti, comprese partite in famiglia, e quindi assolutamente indispensabile in ogni ludoteca.
Magazine | Numéro | Année | Titre | Page | Auteur | Genre |
---|---|---|---|---|---|---|
Spielbox | 2011/6 | 2011 | To be continued | 59 | Ruschitzka Edwin | Recensione breve |
WIN The Game Journal | 432 | 2012 | Played for you | 27 | Recensione breve |