Auteur: |
Nakaguro Yasushi ![]() |
Illustrateur: |
Maud Chalmel ![]() |
Editeur: |
Bonsai Games ![]() Nuts! Publishing ![]() Ergo Ludo Editions ![]() |
Nombre de joueurs: | 2 |
Durée moyenne: | 90 minutes |
Public: | Wargamers |
Milieu: | Battaglie navali durante la guerra Russo-Giapponese (1904-1905) |
Genre: |
Conquete |
Mécanique: |
Controle des Zones
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Moteur: |
Combats avec lancer des dés
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Composants: | Voir les composants |
Graphique: | 8 |
Règles: | 8 |
Agrément: | 7 |
Hazard: | 3 |
Complexité: | 3 |
Evaluation BGG: | |
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Voto: | 7.24 |
Votes: | 162 |
Classement: | #8367 |
PORT ARTHUR è un gioco di strategia per due partecipanti che include un modo innovativo per risolvere le battaglie navali fra le flotte Russa (28 navi in tutto) e Giapponese (22 navi). Ogni nave ha tre indicazioni: un nome, una potenza di fuoco e la velocità: se colpite in battaglia vengono girate sul retro, dove possono avere potenza e velocità ridotte, ma soprattutto dove appaiono dei nuovi simboli (dei piccoli rombi) che indicano quanti colpi può subire una nave prima di affondare definitivamente.
La sequenza di gioco di Port Arthur prevede:
Quando due flotte avversarie si trovano nello stesso settore durante la fase operativa (D) si genera un combattimento navale se il giocatore “attivo” decide di ingaggiare il nemico.
Per prima cosa decide quanti dadi utilizzare (fino a un massimo di 6) sapendo che:
Quando il round finisce e si passa al conteggio dei PV:
Si fa la differenza fra i due punteggi e si sposta il segnapunti sul tracciato in direzione del giocatore che ha vinto. La partita termina alla fine del sesto round e la vittoria viene assegnata ha chi ha il segnalino PV dalla sua parte del tracciato. I Russi vincono automaticamente anche se i giapponesi non hanno occupato Mudken con un loro esercito.
Il sistema di risoluzione dei combattimenti di PORT ARTHUR non lo avevo mai visto prima e mi è piaciuto molto: notate che i tiri non sono contemporanei, quindi le navi affondate dal primo giocatore non saranno disponibili per la risposta.
Invece le navi danneggiate potranno essere riparate rientrando a fine round in un bacino di carenaggio di Port Arthur e Vlaivostok (russi) o in Giappone (giapponesi) dove spenderanno l’intero round successivo prima di ritornare operative.
Durante la fase operativa è possibile spostare una flotta da un settore a un altro adiacente, ma per farlo non basta dare l’ordine di spostamento, bisogna anche lanciare un dado e ottenere un valore uguale o inferiore alla velocità della nave più lenta.
I giapponesi devono ottenere il controllo dei settori Tsushima o/e Mar Giallo per sbarcare truppe terrestri in Manciuria: qui è indicato un “percorso” di 7 caselle che parte dal Nord della Corea e arriva sia a Port Arthur che a Vladivostok con alcune conseguenze importanti:
È chiaro che la strategia giapponese deve essere inizialmente piuttosto aggressiva, non solo per cercare di affondare il maggior numero di navi russe limitando i danni, ma anche per invadere rapidamente la Manciuria e sbarcare il maggior numero di truppe nei primi due turni (4 segnalini) in modo da assicurarsi Mudken e impedire la vittoria automatica dell’avversario.
Nonostante l’apparente semplicità della sua meccanica, questo gioco non deve essere sottovalutato: ci sono solo 6 round (e in una partita è facile che almeno uno “salti” perché i giocatori hanno ottenuto lo stesso numero sul dado) quindi ogni mossa va ponderata attentamente, creando le flotte giuste al momento giusto e mandandole sull’obiettivo più importante.
Ergo Ludo Editions ci aveva già proposto nel 2023 un gioco di strategia francese sulle Crociate: era un titolo abbastanza semplice, della durata di circa un’ora, e trattava in maniera davvero innovativa due battaglie delle Crociate: si trattava di Saladin e potete trovare la nostra recensione a questo link.
Nel 2024 recidiva proponendoci un altro gioco dello stesso livello di difficoltà, Port Arthur, rielaborato graficamente in Francia ma con un autore giapponese: l’argomento è la guerra Russo-Giapponese del 1904-1905, quando il Paese del Sol Levante, preoccupato dalla influenza sempre più pressante della Russia sulla Cina, decise di intervenire militarmente.
Fu una guerra prevalentemente navale, ma con una invasione terrestre dei giapponesi in Manciuria, e si risolse con la sconfitta della Russia, a seguito della quale essa dovette rinunciare al suo espansionismo nella regione, mentre il Giappone ne ottenne il controllo.
A suivre sur balenaludens.it