POINT BLANK: V IS FOR VICTORY è un wargame la cui componentistica è formata essenzialmente da mazzi di carte e completata da un po’ di tessere e marcatori di diverso tipo. Il gioco è sicuramente ispirato al veterano UP FRONT della Avalon Hill, ma l’editore fa riferimento anche ad alcuni giochi tattici di sua produzione.

La scatola include due grandi fogli di cartoncino leggero, divisi in caselle rettangolari (settori), che rappresentano il campo di battaglia e servono soprattutto a facilitare il posizionamento ed il movimento delle unità. Ci sono carte per soldati, carri armati ed armi di reparto (cannoni, mitragliatrici, mortai, ecc.) degli eserciti americano, tedesco e britannico (e sicuramente usciranno delle espansioni per altri).

Le carte rimanenti sono divise in tre mazzi differenti: il primo contiene il terreno da piazzare nelle caselle della mappa, il secondo indica gli “obiettivi” di ogni scenario ed il terzo è quello delle “Azioni”. Gli scenari elencano le unità in gioco, chi le comanda (carte Leader), di che armi di reparto sono dotate ed in quali “zone” possono essere schierate. Poi le regole “speciali” indicano dove piazzare gli obiettivi e come si fanno i Punti Vittoria (PV).

I giocatori ad inizio partita devono pescare due carte “Terreno” per ogni casella occupata dalle loro unità e sceglierne una da assegnare ai loro uomini (terreno aperto, case di legno o di cemento, boschi, cespugli, ecc.). Poi ognuno prende 5 carte “Azione” e la partita può iniziare (vedere dettagli della sequenza di gioco nella sezione “commenti”).

I due avversari devono muovere le loro unità verso gli obiettivi dello scenario cercando di tenerle al coperto dai tiri del nemico: per questo conviene per prima cosa effettuare una ricognizione delle caselle in cui si vuole spostare un gruppo e poi assegnare un terreno adatto che offra la maggiore protezione possibile. Avanzare senza avere prima esplorato il luogo potrebbe comportare cattive sorprese perché in una casella vuota l’avversario potrebbe piazzare un terreno a sua scelta (filo spinato, fiume, palude) che renderebbe la pattuglia estremamente vulnerabile.

Naturalmente per conquistare un obiettivo spesso si arriva al Corpo a Corpo fra unità dei due schieramenti. Il gioco è interessante ed abbastanza realistico: da notare che, come in Up Front, anche qui i lanci dei dadi si eseguono girando le carte e leggendo il valore indicato. 

Ci vogliono almeno un paio di partite di prova per riuscire a comprendere al meglio le regole di POINT BLANK: V IS FOR VICTORY. Se infatti le operazioni sul terreno hanno tutte una logica ben definita, come realizzarle è un po’ più complicato finché non si ha dimestichezza con i dettagli. La sequenza di gioco per ogni fazione è la seguente:

1. – Fase di UPKEEPING (Risoluzione): è qui che si risolvono i movimenti e/o i combattimenti generati dalle azioni del turno precedente. Inoltre in questa fase è possibile piazzare un terreno in una qualsiasi casella adiacente o occupata da unità proprie o del nemico (purché sia in vista). Poi si verificano eventuali danni dovuti agli incendi, si raddrizzano i leader utilizzati nel turno precedente, si trasferiscono armi fra le varie squadre che si trovano nello stesso settore, ecc.
2. – FASE DELLE AZIONI: il giocatore di turno esegue un’azione giocando una carta dalla sua mano, applicandone gli effetti sulle unità che occupano lo stesso settore oppure su una singola unità. I Leaders possono intervenire utilizzando le loro azioni personali (la loro carta viene allora “tappata” girandola in orizzontale) e gli Eroi (se ce ne sono nel settore) possono eseguire la loro azione con l’unità a cui appartengono. A fine turno si ripescano carte dal mazzo per averne sempre 5 in mano.
3. – FASE DI FINE TURNO: un turno finisce quando il mazzo delle azioni è completamente esaurito ed ogni scenario indica il numero di turni previsto. In questa fase le unità “affaticate” si riposano, gli incendi si spengono, lasciando del fumo sul campo, le unità “individuate” si nascondono nuovamente (se sono su terreni che coprono al visuale), ecc.

La partita viene vinta da chi raggiunge uno o più obiettivi fissati dallo scenario, il che significa normalmente che una fazione è in posizione difensiva forte (ma con meno uomini) e l’altra ha più armi e truppe per effettuare un assalto. Il gioco comprende anche una serie di regole che lo rendono più realistico: verifica della linea di vista prima di ogni sparo, effetto dei proiettili dei carri armati in base alla loro forza di penetrazione, effetto di mortai e bazooka, corpo a corpo, fumo sul campo di battaglia, unità “scoraggiate”, attacchi ai fianchi, ecc. Tutto come in ogni buon wargame a scala tattica.

Non è facile studiare il “voluminoso” libro delle regole a cui bisognerà dedicare, più o meno, una decina di ore (96 pagine sono tante) ma una volta imparato il sistema il gioco si rivela davvero interessante e pieno di suspence fino all’ultimo.