Auteur: |
Ruhnke Volko
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Illustrateur: | |
Editeur: |
GMT Games
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Nombre de joueurs: | 1 - 2 |
Durée moyenne: | 360 minutes |
Public: | Wargamers |
Milieu: | Guerra fra Cavalieri Teutoni e Russi Ortodossi(1240-1242) |
Genre: |
Jeu d'Histoire
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Mécanique: |
Wargames avec cartes pour les ordres
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Echelle: | Stratégique |
Armées: |
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Période historique: | Moyen Age |
Moteur: |
Combats avec lancer des dés
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Graphique: | 8 |
Règles: | 5 |
Agrément: | 5 |
Hazard: | 2 |
Complexité: | 4 |
Evaluation BGG: | |
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Voto: | 8.03 |
Votes: | 888 |
Classement: | #2003 |
Ce jeu ne m'appartient pas. Il a été mis dans cette liste car je l'ai essayé ou car il a été cité dans un magazine o un livre de cette Base de données
Ogni tanto vengono pubblicati dei wargames un po’ ai margini delle meccaniche “classiche” che possono incontrare o meno il gusto dei giocatori. Nonostante tutta la buona volontà, le tante ore spese con amici esperti a cercare di far ingranare finalmente il gioco, NEVSKY non ci è piaciuto: in realtà ci sono alcune meccaniche molto interessanti (come la preparazione “programmata” delle Campagne e la risoluzione dei combattimenti praticamente senza dadi) ma ci sono talmente tante regolette, postille, azioni “condizionate” che ci siamo trovati a passare più di 10 ore a consultare il regolamento, distruggendo il piacere del gioco sulla mappa
Il gioco è ambientato in Russia fra il 1240 ed il 1242 e vuole simulare la guerra che oppose i Cavalieri Teutonici (ed i loro alleati) ai Russi Ortodossi. Il gioco Campagna è lungo 16 doppi turni (due cicli di due turni per Estate, Inizio Inverno, Fine Inverno e Primavera) e vede pochissime unità sulla mappa: i Nobili attivati ed i segnalini per assedi, città saccheggiate, ecc.
La sequenza di gioco è la seguente:
Vince chi, a fine scenario, ha ottenuto più punti vittoria, conquistando o saccheggiando le città nemiche.
Come dicevo sopra NEVSKY ha alcuni spunti interessanti (la programmazione delle campagne, le battaglie, la logistica, i saccheggi, il reclutamento) e per questo meritava i vari test effettuati. Purtroppo però il continuo ricorso al regolamento per ogni piccolo chiarimento riguardo i vari aspetti di ogni operazione ci ha costretti alla resa: i wargames necessitano tutti di un certo impegno, ma sempre di “giochi” si tratta, e impiegare un’ora per cercare di capire come eseguire una mossa sul campo non è divertente.
Ciò premesso la strategia generale è quella di entrare in territorio nemico e cercare di saccheggiare il maggior numero di villaggi, cittadine, forti, abbazie o grandi città: ognuna di esse garantisce infatti un minimo di 0,5 Punti Vittoria (PV). Apposite tessere vengono allora messe sulle città distrutte.
Le città più grandi possono essere anche conquistate (dopo una battaglia o dopo un assedio) ed in questo caso assegnano tutte 1 PV: rispetto ai villaggi però esse possono essere riprese dal padrone d’origine che quindi annulla il PV.
Le battaglie andrebbero accettate solo se il difensore (lo schieramento non attivo in quel momento) ha un esercito comparabile a quello dell’attaccante: infatti la sequenza per risolvere una battaglia inizia dal lancio degli arcieri della difesa, e tutti i colpi a segno non parati hanno effetto immediato, riducendo la forza attaccante, e così di seguito per le fasi successive (cariche di cavalleria e corpo a corpo delle fanterie).
Ogni unità ha anche un valore di “protezione” (da “1” per la milizia e gli arcieri a “4” per i cavalieri corazzati) ed i “colpi a segno” dell’avversario devono essere comparati a questa protezione. Così, per esempio, se ho incasso due colpi e li do ad un cavaliere devo tirare due volte il dado: con 1-4 i colpi sono parati, ma con 5-6 il cavaliere viene messo in fuga.
Infine ci sono le carte “Arte della Guerra” che possono intervenire in un combattimento per aiutare chi le gioca o fare danno all’avversario: esse vengono “scelte” dai diversi Nobili durante la fase di reclutamento.
Il risultato è un gioco che davvero invoglia a provarlo (oltre ad essere basato su fatti storici abbastanza sconosciuti e quindi ancor più interessanti) ma che, almeno nel mio caso, arriva quasi a paralizzare la partita: chi ha tempo in abbondanza, è interessato all’argomento e gli piacciono i giochi innovativi può provarlo varie volte e riuscirà senz’altro a districarsi ed a giocare normalmente. Chi non ha questo tempo difficilmente vorrà dargli una seconda opportunità.
Magazine | Numéro | Année | Titre | Page | Auteur | Genre |
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