MAYA è sostanzialmente un gioco di “maggioranze in cui i giocatori cercano di costruire un certo numero di piramidi sfruttando delle “pietre” (cubetti) del loro colore. In base al numero dei partecipanti si mettono in tavola le tessere “Cava di Pietra”, ognuna delle quali ha un certo numero di caselle, e le plance “Piramide” appropriate, mentre ogni giocatore riceve un mazzetto di otto carte numerate -3, 3, 4, 4, 5, 6, 7 e 8.

Nella prima fase di ognuno dei tre turni della partita i giocatori, a giro, depositano un certo numero di carte (coperte) sotto ad ogni casella delle “cave”: quando tutti avranno “passato” (trattenendo in mano qualche carta per la seconda fase) si scoprono tutte le carte, cava dopo cava, assegnando un certo numero di “cubetti” a chi ha la maggioranza ed alle posizioni di rincalzo.

I giocatori possono però trattenere soltanto un numero di cubetti pari o inferiore al valore delle carte che hanno tenuto in mano, scartando eventuali eccessi. Si passa poi alla seconda fase del gioco: sempre a turno ognuno posa un “cubetto” del suo colore su una casella delle piramidi, così poco alla volta verrà riempito il piano terra di ognuna di esse e si potrà passare a quello superiore.

Esauriti i cubetti si procede con il calcolo dei Punti Vittoria (PV), prendendo in esame tutti i piani costruiti o in costruzione: soltanto chi ha più cubetti ed il secondo arrivato fanno PV, ma tutti i giocatori che hanno ottenuto dei PV devono infine scartare un cubetto da ogni “piano” in cui sono stati premiati e questo potrebbe costringere ad eliminare i cubetti dei piani superiori se si resta a zero in quelli inferiori. Vince chi ottiene il maggior numero di Punti Vittoria.

Se la prima parte di MAYA non riserva particolari sorprese (tutti devono soltanto decidere a quali cave puntare e che carte utilizzare in ognuna di esse) la fase dell’assegnazione dei cubetti ed il calcolo dei punti di fine turno sono un po’ più ostici da gestire. Ogni cava, oltre ai cubetti, regala un “bonus” a chi ottiene la maggioranza con le carte, per cui la scelta del “dove” giocare deve essere ponderata accuratamente, guardando non solo a quanti cubetti si guadagnano nella prima posizione e nelle successive, ma anche agli eventuali vantaggi per il vincitore: aggiungere un cubetto gratis ad una piramide, fare spostamenti di cubetti, cancellare un attacco, ecc.

Le carte “-3” sono dei veri e propri attacchi e dovrebbero essere utilizzate nelle cave su cui abbiamo puntato e dove si teme che gli avversari abbiano giocato forte: esse permettono infatti di togliere 3 punti ad un avversario quando si calcolano le maggioranze.  

Cercate di non restare con carte troppo basse in mano: rischiate infatti di dover buttar via parte dei cubetti raccolti perché non avete sufficiente “manodopera” per trasportarli tutti alle piramidi: un 6 ed un 3 dovrebbero essere sufficienti a garantirvi un buon flusso di pietre al cantiere.

Quando costruite le piramidi ricordate che non potrete partecipare ai lavori dei piani superiori se non avete cubetti del vostro colore in quelli inferiori: di solito è meglio concentrarsi su 2-3 piramidi (e quindi non si tutte) per fare il maggior numero di punti su di esse senza “sprecare” preziosi cubetti dove gli altri hanno già un grosso vantaggio. Ricordate di mettere sempre almeno un paio di cubetti sui piani inferiori per garantirvi la…sopravvivenza quando, a fine turno si scarteranno quelli di chi ha fatto punti.