Auteur: |
Werden David
Mosca Rob |
Illustrateur: |
Simonsen Redmond
|
Editeur: |
Simulation Publications Inc. (SPI)
|
Nombre de joueurs: | 2 |
Durée moyenne: | 180 minutes |
Public: | Wargamers |
Milieu: | Inghilterra : Re Artù contro i Ribelli in Inghilterra (Ipotetica battaglia di Stonehenge : 536 DC) |
Genre: |
Jeu d'Histoire
|
Mécanique: |
Wargames à déplacements alternés
|
Echelle: | Tactique |
Armées: |
|
Période historique: | Moyen Age |
Moteur: |
Combats avec lancer des dés
|
Ce jeu fait partie de: |
Great Medieval Battles 1 |
Composants: | Voir les composants |
Graphique: | 7 |
Règles: | 7 |
Agrément: | 7 |
Hazard: | 3 |
Complexité: | 5 |
Evaluation BGG: | |
---|---|
Voto: | 6.94 |
Votes: | 108 |
Classement: | N.D. |
Era il 1979 quando la SPI (Simulation Publications Inc.) decise di pubblicare GREAT MEDIEVAL BATTLES, una scatola con quattro diverse battaglie medievali all’interno, ognuna con la sua mappa, le sue pedine e delle regole specifiche da affiancare al regolamento di base valido per tutte: si parte da quella (ipotetica) di Stonehenge fra l’esercito “buono” del mitico Re Artù e l’avversario cattivo, Modred.e si procede con quelle storiche: Bannockburn Navarrette (o Najera) e Angora (o Ankara).
Le regole di base sono uguali per tutte le battaglie, ma ognuna di esse ha un foglio di regole specifiche che tengono conto del tipo di unità in campo, delle condizioni iniziali e tattiche dei due eserciti, e contiene anche le tabelle ad hoc per risolvere tiri e combattimenti basandosi sul tipo di “armatura” delle unità che stanno combattendo e sul lancio di due dadi “D6”.
La sequenza di gioco è un po’ più complessa di quasi tutti gli altri giochi del tipo (e di quell’epoca) ed è anche piuttosto interattiva:
(a) – Eliminazione dei segnalini “rotta” dalle unità impilate con un comandante;
(b) – Movimento delle unità di turno;
(c) - Fase di tiro di entrambe le fazioni (considerato simultaneo);
(d) – Combattimenti corpo a corpo della formazione del giocatore attivo;
(e) - Combattimenti corpo a corpo della formazione del giocatore avversario;
e ripetizione della sequenza a parti invertite
Naturalmente il movimento deve tenere conto del tipo di terreno attraversato e delle eventuali penalità, mentre per tirare con gli archi occorre “vedere” il nemico o (in certi casi e solo con l’arco lungo) tirare al di sopra della propria cavalleria. La risoluzione dei tiri e dei combattimenti utilizza invece un sistema specifico che si basa molto sul “morale” delle unità, classificate da “A” (le migliori) ad “E” (le meno affidabili). Ognuna di esse porta anche l’indicazione del tipo di armatura posseduta (P-M-L, ecc.).
Per i tiri si guarda il tipo di arma (arco lungo, arco normale o balestra), si misura la distanza e si verifica il valore che devono avere 2D6 per colpire un nemico protetto da corazza, cotta di ferro, protezione di cuoio o senza protezione. Nel corpo a corpo si confronta invece per prima cosa il tipo di armatura dell’attaccante con quello del difensore per vedere quali sono i valori dei dadi che permettono di colpire. Per esempio se un cavaliere corazzato (armatura P) attacca una fanteria con difesa di Cuoio (L) l’attacco va a segno con un valore fra 2 e 8, mentre se l’attacco fosse ad una cavalleria con corazza per colpire occorre un valore di 2-4; ecc.
Se l’attacco o il tiro sono andati a segno è indispensabile consultare un’apposita tabella del Morale per vedere cosa succede al nemico: si lancia 1D6 e si modifica il risultato sulla base di eventuali bonus/malus, poi si verifica se la tabella assegna dei valori di “rotta” o meno.
La battaglia viene vinta da chi riesce a mandare in disordine l’avversario (per avere perso troppe unità di gran valore).
La battaglia descritta in KING ARTHUR fu “probabilmente” combattuta a Camlann (località vicina a Stonehenge) perché storicamente non è certo che questo scontro sia mai avvenuto e nessuno comunque sa esattamente neppure in quale località: si trovavano di fronte i cavalieri di Artù e quelli di Mordred (o almeno così sembra, altre leggende tendono a dire che i due fossero nello stesso esercito e ad un certo punto duellarono fra loro) per reclamare il Trono d’Inghilterra. Sempre secondo le leggende i due protagonisti si uccisero a vicenda e questo ha permesso agli autori del gioco di inserire non solo delle regole specifiche per i duelli leader contro leader, ma anche una grande quantità di comandanti. Si tratta di una battaglia molto rapida e questa variante dei combattimenti individuali lo rende più interessante di quello che dovrebbe.
Ogni battaglia della serie GREAT MEDIEVAL BATTLES va studiata preventivamente per capire quali sono i punti di forza e di debolezza dell’esercito che saremo chiamati a comandare, ed in particolare bisognerebbe passare in rassegna le proprie truppe per verificare la loro “qualità”. Naturalmente più l’unità è buona e meno saranno le possibilità che il nemico la mandi nel panico: con un valore di 3 del dado, per esempio, alle unità di classe “A” non succede nulla, le “B” e le “C” subiscono 1 PR (Punti di Rotta) e nella successiva fase dovranno ritirarsi di 1 esagono verso le proprie linee, le “D” e le “E” dovranno ritirarsi di 2 esagoni, ecc.
Nella fase (a) di ogni nuovo turno i Comandanti potranno rimuovere questi segnalini PR dalle unità a cui sono sovrapposti: tutte le altre invece continueranno a ritirarsi del numero di esagoni indicato sui segnalini subiti.
Colpire per primi è molto importante, sia per minare subito il morale del maggior numero di unità (che non potranno effettuare quindi i combattimenti di reazione visti a punto (e) della sequenza) sia per acquisire un vantaggio tattico sul nemico. La cavalleria ovviamente ha la possibilità di “caricare” in terreno aperto (cosa che aumenta considerevolmente la capacità di colpire il nemico) mentre gli arcieri, tirando PRIMA della mischia, possono ridurre il numero delle unità attaccanti capaci di combattere.
Le situazioni “tattiche” sul campo sono molto diverse da una battaglia all’altra, e proprio per questo un’occhiatina alle note storiche che accompagnano il gioco può davvero aiutare a capire cosa è successo nella realtà ed a cercare una soluzione per fare meglio… o confermare i risultati della controparte “reale” che stiamo comandando.
Ovviamente il gioco ha una certa età e le tecniche per realizzare un buon wargame sono cambiate molto, tuttavia sia la grafica (ancora piacevole) che il sistema utilizzati permettono di giocarlo ancora oggi senza trovare troppe “rughe”.
Ho lasciato per ultima la battaglia di Camlann (località vicina a Stonehenge) perché storicamente non è certo che questo scontro sia mai avvenuto e nessuno comunque sa esattamente neppure in quale località sia stata combattuta.
Si trovavano di fronte i cavalieri di Artù (i cui leader sedevano alla famosa tavola rotonda, come vedete nel quadro qui a fianco) e quelli di Mordred.
O almeno così sembra perché altre leggende tendono a dire che i due fossero invece nello stesso esercito e ad un certo punto, per motivi che nessuno ha mai veramente capito, iniziarono a duellare fra loro: probabilmente c’era in palio il Trono d’Inghilterra.
A suivre sur balenaludens.itMagazine | Numéro | Année | Titre | Page | Auteur | Genre |
---|---|---|---|---|---|---|
Notiziario del Torneo Masters | 20 | 1987 | Re Artù e i cavalieri della tavola ... esagonal | 38 | Crippa Oscar | Recensione dettagliata |