Auteur: |
Non disponibile
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Illustrateur: | |
Editeur: |
Invicta Games ![]() |
Nombre de joueurs: | 2 |
Durée moyenne: | 30 minutes |
Public: | Da 10 anni |
Milieu: | Cercare di allineare 5 pedine |
Genre: |
Abstrait
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Mécanique: |
Combinaisons-Alignements
Poser tuiles-pions-etc. |
Moteur: |
Usage de ressources, pions, etc.
Logique-Raisonnement |
Composants: | Voir les composants |
Graphique: | 8 |
Règles: | 6 |
Agrément: | 7 |
Hazard: | 0 |
Complexité: | 3 |
Evaluation BGG: | |
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Voto: | 5.91 |
Votes: | 74 |
Classement: | #22098 |
Evaluation sur Magazines | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
Nonostante abbia consultato parecchie fonti non sono riuscito a stabilire se ERGO sia stato davvero IL GIOCO DEGLI ANTICHI ROMANI come indicato nel sottotitolo e come sottolineato dalla foto sulla scatola. Comunque, romano no, questo gioco “astratto” per due a me è piaciuto molto e, nonostante l’età, lo considero ancora estremamente valido.
Il tavoliere utilizzato è di plastica beige (stesso colore delle confezioni di Mastermind, prodotte dalla stessa ditta) e ad una prima occhiata sembra proprio ricavato da una lastra di legno di circa 30 mm di spessore: al centro c’è una griglia di 8x8 fori (l’arena) circondata da una serie di postazioni esterne in linea con le righe e le colonne dell’arena (corona esterna). Ai due lati opposti del tavoliere sono ricavate due “trincee” che contengono le pedine, costituite da cilindri cavi di plastica bianca e nera con un leone dorato stampato in alto.
Il nero è sempre il primo a muovere, poi le mosse si alternano, con il giocatore di turno che ha la scelta fra:
I giocatori alternano in questo modo le loro mosse finché uno dei due non riesce a vincere la partita mettendo 5 pedine in fila (adiacenti) in orizzontale, verticale o diagonale.
Come si è capito dalla descrizione ERGO è un gioco dalle regole molto semplici, ma nel corso della partita la situazione non è altrettanto facile da gestire. La meccanica ricorda molto quella di “Forza 4” o di “Morpion” (altri giochi in cui si devono allineare 4 o 5 pedine), ma nel nostro caso la situazione è complicata dal fatto che le pedine possono essere giocate rovesciate o dritte e dalla possibilità dello scorrimento lungo la corona (spesso decisivo).
Di solito la partita inizia con i due giocatori che piazzano un paio di pedine (rovesciate) al centro del tabellone, adiacenti fra loro, in modo da … darsi fastidio fin dall’inizio: poi iniziano le minacce perché ogni eventuale “tris” deve essere subito “contrato” bloccandolo ad una estremità, ma in maniera intelligente, e cioè mantenendo la possibilità di inserire in seguito la propria pedina in una combinazione interessante.
È a questo punto che i due avversari cominceranno a piazzare alcune pedine sulla “corona”, con il leone in alto, il più possibile vicine alla zona del tavoliere in cui si sta svolgendo la battaglia: diventa infatti inutile continuare a fare dei tris, che saranno sicuramente contrati dall’avversario, per arrivare quasi certamente ad una impasse.
Inizia allora la fase cruciale del gioco, con entrambi i contendenti che cercano di spostare la “battaglia” verso il bordo del tavoliere dove hanno piazzato alcuni dei loro “leoni, pronti ad entrare nell’Arena, avendo maggiore flessibilità delle pedine rovesciate (queste infatti muovono solo ortogonalmente) oppure per contribuire a formare una fila (le caselle della corona solo valide per fare “filetto”).
E sono proprio i “leoni” a fare la differenza, sia perché possono muovere anche in diagonale, bloccando facilmente le mosse delle pedine rovesciate, e sia perché sulla corona possono scivolare da una casella ad un’altra qualsiasi se la pista sia libera.
La qualità dei materiali è davvero eccellente (considerando che il gioco è stato prodotto nel 1977 ed era un periodo in cui le case editrici italiane cercavano di risparmiare su tutti i componenti per avere un prezzo competitivo) ed il gioco assolutamente valido ed emozionante fino all’ultimo: basta infatti un piccolo errore per essere sconfitti, quindi ogni mossa va ponderata come merita.