Bonaparte in Italy: The Castiglione Campaign 1796 (2021)
Mon avis:
Auteur: Rabier Jaques
Illustrateur: Faura José Ramòn
Mahaffey Mark
Editeur: White Dog Games
Nombre de joueurs: 2
Durée moyenne: 180 minutes
Public: Wargamers
Milieu: Campagan di Napoleone nel Lombardo-Veneto (1796)
Genre: Jeu d'Histoire
Mécanique: Wargames à déplacements alternés
Moteur: Combats avec lancer des dés
Graphique: 7
Règles: 6
Agrément: 6
Hazard: 3
Complexité: 4
Evaluation BGG:
Voto: 7.48
Votes: 9
Classement: N.D.

Ce jeu ne m'appartient pas. Il a été mis dans cette liste car je l'ai essayé ou car il a été cité dans un magazine o un livre de cette Base de données

Description

BONAPARTE IN ITALY: THE CASTIGLIONE CAMPAIGN è un wargame sulla campagna del 1796 nel lombardo-veneto che fece brillare il giovane generale Napoleone, il quale sconfisse più volte l’esercito austriaco e fece capitolare Mantova dopo un lungo assedio. La mappa è del tipo “punto a punto” dove ogni “punto” corrisponde a una città o ad una località di pianura o montagna. Inizialmente le forze francesi sono un po’ disperse nella parte pianeggiante, con qualche avamposto ai due lati del lago di Garda per sorvegliare le due strade d’accesso che stanno per utilizzare gli austriaci.

Mantova è assediata e in pochi turni normalmente lo sarà anche Vicenza, dove Napoleone vorrebbe concludere in fretta le operazioni per affrontare il corpo principale dell’esercito austriaco, il quale inizialmente sembra davvero inarrestabile ed è in grado di spazzare via le poche unità che rallentano la sua marcia.

Le unità si distinguono per la loro forza in combattimento (in Punti di Forza, o PF), un valore di “coesione” (che cala man mano che si prendono colpi) ed una capacità di movimento. Una unità che subisce più di tre colpi (coesione) viene eliminata: le unità indebolite invece possono cercare di recuperare a fine turno, con l’aiuto dei loro comandanti, in modo da tornare a posto per il successivo.

I combattimenti sono preceduti dal bombardamento delle artiglierie: poi ogni giocatore conta i PF delle sue unità e tira un dado su un’apposita tabella per verificare il risultato (applicando eventuali modifiche dovute al terreno, alla cavalleria, ai generali, ecc.). Non mancano le regole sulle marce forzate ed anche una più originale, sul movimento “al suono del cannone” che permette di aggiungere unità ad una località prima di risolvere il combattimento.

Vince chi, a fine partita, ha ottenuto più Punti Vittoria (PV), tenendo conto sia delle unità eliminate che delle città obiettivo conquistate.

Commentaire

Come già è successo per altri giochi della White Dog, anche BONAPARTE IN ITALY: THE CASTIGLIONE CAMPAIGN soffre di alcune lacune del regolamento: e purtroppo nel passato nessuno ha mai risposto alle mie richieste di chiarimenti, quindi … bisogna arrangiarsi. Preparatevi dunque ad una prima partita con alcuni interrogativi da risolvere, anche importanti, con conseguente rallentamento del gioco.

Tuttavia l’idea di base non è male e la grafica è ben riuscita: la situazione è abbastanza “asimmetrica” con due colonne molto forti degli austriaci da un a parte, alle quali Napoleone può opporre inizialmente poche unità, e molto sparse in tutta l’area che va da Brescia a Vicenza e da Cremona a Mantova.

La prima importante decisione per il piccolo corso è quella che riguarda proprio l’assedio di Mantova, dove occorre mantenere almeno 10 PF per continuare a bloccare la città: quelle truppe però sono molto più importanti, almeno all’inizio, nel centro dello schieramento francese per arginare l’avanzata austriaca. Se poi il francese riesce a bloccare il corpo austriaco di Vicenza, magari espugnando anche la città, Napoleone si ritroverà con nuove truppe da gettare nella mischia.

L’Austriaco ha ovviamente il peso dell’attacco e deve sfruttare le due potenti colonne partite da Trento per spazzar via le deboli difese francesi, poi potrà dedicarsi agli attacchi contro le città al centro della mappa ed eventualmente dirigersi verso Mantova per riprendere la città. Il solo problema, e non dei più lievi, è il mantenimento delle vie di rifornimento verso Trento, cosa che più l’esercito avanza nella pianura e più si complica.

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