Auteur: |
Borg Richard
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Illustrateur: |
Design Edge
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Editeur: |
F.X. Schmid
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Nombre de joueurs: | 2 - 6 |
Durée moyenne: | 30 minutes |
Public: | Da 8 anni |
Milieu: | Scommesse coi dadi: chi verra sbugiardato per primo ? |
Genre: |
Hazard-Bluff-Pari
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Mécanique: |
Combinaisons-Alignements
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Moteur: |
Jeux avec dés
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Titres alternatifs: |
Perudo
Liar's Dice |
Composants: | Voir les composants |
Graphique: | 6 |
Règles: | 6 |
Agrément: | 7 |
Hazard: | 8 |
Complexité: | 2 |
Evaluation BGG: | |
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Voto: | 6.92 |
Votes: | 15.484 |
Classement: | #837 |
Evaluation sur Magazines | |
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Ilsa: | N.D. |
Plato: | N.D. |
Spielbox: | N.D. |
Win Magazine: | N.D. |
“Perudo” è un gioco di dadi praticato già nell’800 e rispolverato nel 1993 da Richard Borg, che ha riorganizzato ed attualizzato le sue regole, ha aggiunto un tabellone per memorizzare il livello delle scommesse e lo ha chiamato BLUFF. In seguito ci sono state altre edizioni con il nome originale, con qualche regoletta in più e con materiali naturalmente sempre più belli, ma la versione che descriverò qui di seguito è quella del 1993.
Dopo aver messo il tabellone sul tavolo, insieme al dado “rosso” che si trova nella confezione, i giocatori prendono un bicchierotto di plastica nera e cinque dadi a testa. Da notare che in questa versione al posto del “6” c’è una stella, il cui uso è spiegato poco più avanti. Dopo aver deciso chi sarà il primo di mano TUTTI i partecipanti mettono i loro dadi nel bussolotto, lo agitano per bene e lo posano coperto sul tavolo in modo che nessuno possa vedere i numeri: naturalmente i “proprietari” sbirceranno sotto al bussolotto per sapere cosa è uscito.
Il primo giocatore prende il dado rosso, annuncia la sua sfida (“credo che ci siano X dadi con il numero Y”) e posa il dado rosso sulla casella X del tabellone mostrando la faccia con il numero Y (da 1 a 5); il giocatore successivo può accettare la sfida e continuare a giocare chiamando però un numero di dadi superiore ad X oppure un numero di dadi uguale ad X ma con un valore Y più elevato. Per esempio, su una chiamata di quattro “3” può rilanciare con cinque “3”, oppure con cinque “2”, oppure con quattro ”5”, ecc.
Naturalmente è anche possibile effettuare una sfida chiamando X “stelle” (cioè il disegno stampato su tutti i dadi al posto del “6”) e gli altri giocatori dovranno aumentare il numero di stelle, come al solito, oppure ritornare ai numeri, ma chiamano un valore pari al doppio delle “stelle”: se per esempio un giocatore ha dichiarato 4 “Stelle” il seguente può continuare con 5 stelle oppure passare a “8” di una cifra a sua scelta. Il tabellone aiuta molto nel chiarire quale può essere la sfida successiva.
In alternativa un giocatore può “dubitare” il numero di dadi chiamato dallo sfidante: in tal caso tutti i partecipanti alzano i loro bicchierotti e si effettua una verifica: se i dadi X sono uguali o più di quelli dell’ultima chiamata effettuata lo sfidante ha detto la verità e chi ha dubitato deve scartare uno dei suoi dadi; se invece sono di meno lo sfidante ha … barato e sarà lui a scartare un dado. Da notare che se si gioca con i numeri da 1 a 5 ogni stella si considera un jolly e si aggiunge al conteggio.
Chi perde una sfida (e quindi un dado) diventa il primo giocatore del turno successivo e sarà dunque lui a fare la prossima “dichiarazione”: se però un giocatore perde il suo quinto dado esce dal gioco e gli altri continuano senza di lui. Vince naturalmente chi resta in gioco per ultimo.
Nonostante le nuove versioni di Perudo siano state corredate da alcune regole supplementari (palifico, calza, vedi sotto) io continuo a preferire la versione “standard” del gioco come è presentata in BLUFF, che ha anche il vantaggio di semplificare i “calcoli” perché invece di farli a mente utilizza un pratico tabellone dove tutto è perfettamente chiaro.
Si tratta pur sempre di un gioco di dadi, per cui la sorte può avere un grande peso nel corso della partita, tuttavia è il “bluff” che costituisce il vero sale della sfida: spesso chi ha una bella ”faccia di bronzo” riesce a superare anche l’ostacolo della mala sorte costringendo i giocatori dopo di lui a sforzare le meningi, spesso guardandolo dritto negli occhi per capire se sta mentendo o se è sicuro della sua chiamata.
Una “regola a braccio” per giocare a BLUFF/PERUDO permette di fare una valutazione di massima e molto rapida delle percentuali di riuscita di una sfida in base al numero di dadi rimasti in gioco:
Quindi con 12 dadi una sfida “sei 3” è già un po’ troppo spinta (12:3 = 4 di media) mentre una sfida a 2 “Stelle” è ancora più che plausibile. Questo se stiamo alle statistiche, naturalmente, ma voi sapete come me che con i dadi spesso non le seguono affatto, quindi continuate pure a fissare negli occhi il vostro avversario e cercate di capire se sta mentendo o no.
NOTE per la versione “PERUDO” moderna:
- “Calza” significa che lo sfidante accetta il numero X chiamato dal giocatore che lo precede e si effettua subito un controllo: se il numero dei dadi è effettivamente (ed esattamente) pari ad X chi ha dichiarato “calza” riprende in mano uno dei dadi precedentemente perduti
Questo gioco tradizionale andino (peruviano, per l’esattezza) viene importato in Italia da Giochi Uniti in una versione moderna e funzionale: 1 paginetta di regole, 6 bicchieri di plastica colorati diversamente, ognuno dei quali corredato da 5 dadi del colore corrispondente. L’unica particolarità è che i dadi al posto del numero “1” riportano il muso di un lama, al secolo denominato “PERUDO“, che nel gioco ha la funzione di un vero e proprio “jolly” (per esempio, se un giocatore lancia quattro “6” e un “PERUDO” è come se avesse lanciato cinque “6” o qualsiasi altro risultato “quattro sei e un X”).
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