Designer: |
Lehmann Thomas ![]() |
Artist: |
Hoffmann Martin
Stephan Claus ![]() Suzuki Mirko ![]() |
Edited by: |
Rio Grande Games (RGG) ![]() |
Number of players: | 2 - 4 |
Plying time: | 90 minutes |
Users: | Da 12 anni |
Ambient: | Commercio spaziale |
Categorie: |
cards
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Mechanics: |
Combinations-Line up
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Motor: |
Cards
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Components: | See the components |
Graphics: | 7 |
Rules: | 7 |
Pleasure: | 7 |
Luck: | 3 |
Complexity: | 5 |
BGG rating: | |
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Voto: | 7.74 |
Votes: | 57.135 |
Ranking: | #84 |
Rating on Magazine | |
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Ilsa: | A |
Plato: | A |
Spielbox: | N.A. |
Win Magazine: | N.A. |
Usando soltanto delle carte e qualche gettone RACE FOR THE GALAXY ci trasporta nel futuro e ci mette nei panni di esploratori galattici alla ricerca di nuovi mondi da conquistare, sviluppare e sfruttare. Le carte hanno la duplice funzione di servire come “tabellone” da costruire turno dopo turno e come “denaro” per pagare il proprio sviluppo.
Ad inizio partita ognuno riceve una plancia personale (con il riassunto delle azioni da eseguire nel turno e la spiegazione delle icone stampate sulle carte), un “mondo” di partenza (preso a caso da un apposito mazzo), sette carte “azione” del colore preferito (giallo, verde, rosso o blu) e sei carte dal mazzo principale, ma se ne possono tenere solo due, scartando quelle in eccesso. Si crea poi una riserva di gettoni “Punti Vittoria” (PV) prendendone 12 per ogni partecipante e tenendo da parte quelli di valore 10 PV.
All’inizio di ogni turno tutti scelgono una delle sue carte “azione” e la mettono coperta sul tavolo: poi esse vengono girate contemporaneamente e così si scopre quali azioni saranno eseguite:
Alla fine del turno nessuno può avere in mano più di 10 carte e quindi quelle in eccesso vanno scartate. La partita finisce al termine del turno in cui:
Tutti conteggiano i PV già in loro possesso a cui aggiungono quelli dei mondi e delle carte “sviluppo” giocate, e chi ha il totale più alto vince.
Dalla descrizione avrete capito che RACE FOR THE GALAXY è soprattutto un gioco di “combinazioni” di carte in cui i partecipanti devono “cercare” nel mazzo le carte più utili alla loro strategia per poi usarle al momento opportuno e con la sicurezza di avere una mano sufficiente per poter pagare il costo di quelle posate.
Sulla parte sinistra di ogni carta sono stampati i simboli dei turni ed accanto ad alcuni di essi ci sono dei disegni o delle icone che spiegano qual è il bonus o l’azione speciale che quella carta permetterà quando si giocherà quella fase. Purtroppo le icone sono talmente tante che l’autore ha dovuto aggiungere tre pagine con spiegazioni più dettagliate di ognuna di esse in relazione alla fase che si deve giocare, spiegazioni riprodotte, anche se in maniera più schematica, sulla plancia dei giocatori.
In base al “mondo” ed alle quattro carte ricevute ad inizio partita è possibile abbozzare una strategia iniziale a cui attenersi in linea di massima per la scelta di nuove carte o per capire su quale delle cinque azioni puntare nel turno. Sono talmente tante le carte che è praticamente impossibile dare indicazioni su quali siano le migliori, ma è certo che nella prima parte dalla partita bisognerà puntare su quelle dal costo contenuto (1-3) ma che abbiano la massima flessibilità (ovvero si possano usare in più di una fase). Anche i mondi “militari” di piccolo valore solitamente sono abbastanza ricercati per poterli sfruttare nella seconda metà della partita e conquistare quelli più importanti.
È anche necessario valutare bene il colore delle “merci” prodotte dai singoli mondi perché possono avere effetti diversi: le carte blu, per esempio, se scartate singolarmente nella fase IV (Trasformazione) fanno semplicemente pescare una nuova carta, ma in combinazione con un’altra merce permettono di ottenere 3 PV, mentre se si utilizzano nella fase “V” (produzione) danno una merce e fanno pescare una carta; le verdi, usate singolarmente in fase IV, danno 1 PV ed una nuova carta, ma nella fase “V” danno una merce e fanno pescare due carte; ecc.
In linea di massima quindi i giocatori meno esperti dovranno fare molta attenzione, nelle prime partite, ad esaminare accuratamente le carte per decidere quelle da tenere in mano (per metterle in tavola appena possibile) e quelle che potrebbero invece essere “spese” come denaro. Per questo motivo non è consigliabile mettere allo stesso tavolo giocatori esperti e novellini, perché i primi, conoscendo già le carte ed i loro effetti, vincerebbero senza sforzo la partita lasciando agli altri una sensazione di … impotenza e poca voglia di riprovarci.
L’oggetto di questa recensione è un gioco di carte veramente unico, che mi ha intrattenuto per innumerevoli ore: Race for the Galaxy (giochix). Non si tratta di un LCG, questa volta: tranquilli, il vostro portafogli è (quasi) salvo! Quasi, perché il gioco conta ben quattro espansioni: comunque l’esborso totale è pur sempre inferiore a quello necessario per acquistare un LCG, ovvero 35€ per il gioco base e 25€ circa per ciascuna espansione.Race for the Galaxy (RftG nel seguito) è uno spettacolare gioco di carte per 2-4 giocatori (usando le espansioni diventa un gioco per 1-6 giocatori), al ventiduesimo posto nella classifica di tutti i giochi da tavolo su BGG, quella che io chiamo (con le dovute eccezioni) la “zona capolavori”. L’età consigliata è da 12 anni in su.
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