Designer: |
Rieneck Michael ![]() Stadler Stefan ![]() |
Artist: |
Menzel Michael ![]() Pohl Anke ![]() Thilo Rick ![]() |
Edited by: |
Kosmos ![]() |
Number of players: | 2 - 4 |
Plying time: | 120 minutes |
Users: | Da 12 anni |
Ambient: | Costruzione di Cattedrale |
Categorie: |
Development-Increase
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Mechanics: |
Workers placement
Combinations-Line up |
Motor: |
Cards
Use of different resources, pawns, special pieces Money-Banknotes |
Expansions: |
Pillars of the Earth : 5/6 giocatori
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Alternate names: |
Pilastri della Terra (I)
Die Saulen der Erde Piliers de la Terre (Les) |
Components: | See the components |
Graphics: | 7 |
Rules: | 7 |
Pleasure: | 7 |
Luck: | 3 |
Complexity: | 5 |
BGG rating: | |
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Voto: | 7.26 |
Votes: | 18.192 |
Ranking: | #436 |
Rating on Magazine | |
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Ilsa: | B |
Plato: | N.A. |
Spielbox: | N.A. |
Win Magazine: | N.A. |
Il gioco PILLARS OF THE EARTH (I PILASTRI DELLA TERRA) usa fondamentalmente una meccanica di "piazzamento lavoratori", completata però da alcune "variazioni" piuttosto interessanti. I giocatori partono inizialmente con 12 lavoratori, 3 architetti, una ventina di monete e tre carte "Artigiano" che permettono di scambiare delle risorse per Punti Vittoria (PV).
Viene "apparecchiato" il tavolo con delle carte: 2 Artigiani a turno (di valore e costo crescenti) e 7 carte "Materiale da costruzione".
Nella prima fase di ogni turno i giocatori, a rotazione, scelgono una di queste 9 carte e ne pagano il costo (soldi per gli artigiani, lavoratori per i materiali) accumulando le risorse pertinenti (sabbia, legno e pietra).
Nella seconda fase vengono "pescati" casualmente da un sacchetto gli architetti ed i giocatori estratti decidono se pagare un certo costo (in monete) per usarli subito o se lasciarli in riserva. Il costo per usare il primo architetto è di "7 monete", il secondo 6, ecc. fino ad arrivare a zero.
Nella terza ed ultima fase si eseguono le azioni applicandone il risultato ai giocatori che hanno un architetto in quella zona:
A fine turno tutti i giocatori utilizzano le risorse accumulate per guadagnare PV (o soldi) con i loro artigiani. Poi viene costruita una sezione della Cattedrale (che è formata da 7 diversi pezzi di legno da montare). Al termine del settimo turno chi ha più PV è dichiarato vincitore.
È chiaro fin dall'inizio che una partita a PILLARS OF THE EARTH (I PILASTRI DELLA TERRA) si gioca su due fronti: da un lato bisogna cercare di sfruttare al meglio i propri artigiani, sostituendo man mano quelli iniziali con altri più forti (si possono avere al massimo 5 artigiani in mano) e facendo già una prima scelta sul tipo di risorse da utilizzare.
È infatti praticamente impossibile accumulare tutti i tipi di risorse ad ogni turno per poi distribuirle a tutti gli artigiani. Col passare dei turni gli artigiani diventano sempre migliori (se, per esempio, all'inizio della partita con 3 cubetti sabbia si otteneva 1 PV, in seguito si passa a 1 PV con 2 cubetti ed a 1 PV per cubetto, ecc.) per cui si dovrà fare una "dolorosa" scelta sul chi tenere in gioco e chi scartare.
Dall'altra parte c'è il gioco degli architetti: non possiamo mai sapere in anticipo quando verranno estratti quelli del nostro colore, per cui bisognerebbe cercare di mantenere sempre una scorta di denaro tale da permetterci di "pagarli" se sono fra i primi estratti (7-6-5 monete).
Chi gioca per primo infatti può scegliere la località dove mandare il suo architetto per massimizzare i benefici in quello o nei turni successivi (se accumula carte bonus o artigiani).
Essere primi di mano permette ovviamente di scegliere una delle carte offerte (2 artigiani e 7 materiali da costruzione) in modo da accantonare le risorse giuste per sfruttare al massimo gli artigiani disponibili.
Andare a "omaggiare" il Re evita di perdere soldi con le tasse (si tira un dado e chi non è andato da Sua maestà deve sborsare 2-3-4-5 monete) ma se si arriva per primi si riceve in omaggio una risorsa "FERRO" che non è possibile trovare altrove e che vale ben 5 monete, al mercato, ma soprattutto vale molti PV se viene utilizzata a fine partita con alcuni artigiani specializzati.
Il gioco è indirizzato soprattutto a giocatori abituali o esperti, cui lo consiglio vivamente, specialmente se avete già letto il libro omonimo di Ken Follett.