Designer: |
Abascal Acebo José Antonio ![]() |
Artist: |
Hernàndez Oriol ![]() |
Edited by: |
Devir Games ![]() |
Number of players: | 2 |
Plying time: | 45 minutes |
Users: | Da 8 anni |
Ambient: | Costruzione di edifici ed illuminazione nel centro di Parigi |
Categorie: |
Abstract Games
Reflection |
Mechanics: |
Combinations-Line up
To place tiles, pawns, etc. |
Motor: |
Use of different resources, pawns, special pieces
|
Components: | See the components |
Graphics: | 7 |
Rules: | 7 |
Pleasure: | 8 |
Luck: | 0 |
Complexity: | 3 |
BGG rating: | |
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Voto: | 7.26 |
Votes: | 5.358 |
Ranking: | #862 |
Rating on Magazine | |
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Ilsa: | N.A. |
Plato: | N.A. |
Spielbox: | A |
Win Magazine: | N.A. |
La “Tetrismania” che ha colpito molti autori e case editrici negli ultimi anni (soprattutto dopo il successo di Patchwork) aggiunge un nuovo titolo ai seguaci di questo mitico titolo: però fortunatamente in PARIS LA CITE DE LA LUMIERE la meccanica è molto diversa dai soliti standard e ne risulta un gioco per DUE molto piacevole e competitivo. Una partita poi dura circa 30 minuti, per cui la immediata rivincita è d’obbligo.
La parte inferiore della scatolina diventa parte integrante del gioco: sul fondo rialzato infatti è stampato un “pavé” di pietre diviso in 4x4 caselle quadrate (settori). Il compito dei giocatori è quello di pavimentare in maniera definitiva quel quartiere, aggiungendo dei lampioni per illuminarlo (fase 1), e poi di costruire degli edifici (fase 2).
Ognuno inizia la partita con 8 tessere quadrate divise in quattro caselle più piccole, colorate di arancione, di blu o di viola: il giocatore arancione ha una maggioranza di caselle rosse (16), insieme a 7 blu e 5 viola (queste ultime sono una specie di Jolly e possono essere usate da entrambi), mentre il blu ha esattamente l’inverso. Se a questo punto avete effettuato il totale vi sarete già accorti che la somma di queste caselle fa 28, quindi che ne è delle ultime quattro? Sono dedicate ai lampioni e nessuno potrà costruirvi sopra: il loro compito finale è quello di assegnare i Punti Vittoria (PV).
Completano la dotazione personale 7 “camini” di legno colorato e quattro gettoni. All’inizio della partita si mette il fondo della scatola fra i due avversari e si posano 8 cartoline tutto intorno (due per lato): si tratta di riproduzioni di immagini dell’epoca (il 1889) che sul retro hanno tutte un’icona differente, corrispondente a delle tessere speciali (che vedremo meglio più avanti, nel Commento). Completano la componentistica 12 tessere di dimensioni e forme varie (alla Tetris, appunto) che rappresentano gli edifici.
Nella Fase 1 i giocatori, a turno, posano una tessera “pavé” all’interno della scatola, in uno dei 16 settori, OPPURE prendono un edificio dalla riserva e lo mettono sul tavolo, davanti a loro. Quando tutte le tessere sono state inserite scatta la Fase 2: questa volta i giocatori, al turno, possono piazzare sul pavé uno degli edifici che avevano raccolto, facendo attenzione a coprire esclusivamente caselle del loro colore e/o quelle viola che sono comuni: per riconoscerli a fine partita lasciano sul tetto uno dei loro camini.
In alternativa possono utilizzare uno dei bonus delle cartoline, prendendo la tessera relativa e lasciando al suo posto un gettone del proprio colore.
A fine partita si contano i punti in base alla grandezza dei palazzi ed al numero di lampioni che li illuminano: un palazzo è illuminato se è adiacente (ortogonalmente) a caselle con un lampione. Per fare un esempio, se un palazzo di 5 caselle è illuminato da 2 lampioni il suo valore sarà di 10 PV, e così via. Intervengono anche eventuali punti bonus dovuti alle tessere “cartolina” e alla fine chi ha più PV vince la partita.
Da quanto scritto nella descrizione si evince che per PARIS LA CITE DE LA LUMIERE la parentela con Tetris non è poi così stretta, e lo “scarto” maggiore deriva proprio dalle “cartoline” e dalle loro azioni speciali, che elenco qui di seguito:
Come si vede c’è abbastanza varietà di azioni per creare situazioni nuove ad ogni partita: tuttavia è bene tenere marcato a vista il proprio avversario, sia durante la posa delle tessere “pavé” (mai lasciargli 2-3 tessere alla fine perché potrebbe posarle in maniera da mettere gli edifici più grandi) ma soprattutto nella “pesca” degli edifici più adatti che potrebbero servire ad entrambi, come quelli di poche caselle che si possono inserire abbastanza facilmente. Naturalmente sarebbe meglio creare delle aree del proprio colore così ampie da potervi installare gli edifici di 4-5 caselle, purché siano libere da possibili “intrusioni” nemiche (caselle dell’altro colore adiacenti a quelle viola).
In definitiva si tratta di un gioco molto interessante ed interattivo che però non ha avuto finora un’adeguata copertura pubblicitaria e quindi è ancora poco noto ai giocatori.
Paris: La cité de la lumière (edito da DEVIR nel 2019) può essere giocato in una mezzoretta da due partecipanti di età superiore ai 10-12 anni: è vero che le regole sono semplici, ma l’età consigliata sulla scatola (8 anni) ci sembra decisamente troppo bassa perché le partite possono diventare alquanto articolate e spesso decidere il tipo di azione o la mossa giusta richiede una buona riflessione.
Il titolo si riferisce al fatto che in occasione della Esposizione Universale del 1889 la capitale francese fu la prima città al mondo a dotarsi di una illuminazione elettrica, abbandonando piano piano quella a gas, al punto da meritare l’appellativo, appunto, di “città della luce” (cité de la lumière).
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