Designer: |
Seyfarth Andreas
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Artist: |
Mascarenas Ramon
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Edited by: |
Hans im Gluck
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Number of players: | 2 - 4 |
Plying time: | 45 minutes |
Users: | Da 10 anni |
Ambient: | Costruzione di grattacieli in varie metropoli |
Categorie: |
Development-Increase
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Mechanics: |
Majorities
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Motor: |
Cards
Use of different resources, pawns, special pieces |
Components: | See the components |
Graphics: | 7 |
Rules: | 6 |
Pleasure: | 7 |
Luck: | 2 |
Complexity: | 3 |
BGG rating: | |
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Voto: | 6.73 |
Votes: | 5.829 |
Ranking: | #1488 |
Rating on Magazine | |
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Ilsa: | D |
Plato: | C |
Spielbox: | N.A. |
Win Magazine: | N.A. |
In MANHATTAN i giocatori si calano nei panni di costruttori di grattacieli e cercano di superare i rivali in sei grandi Metropoli del mondo: New York (a Manhattan, appunto), Hong Kong, San Paulo, Francoforte, Il Cairo e Sidney. Ognuna di queste città è rappresentata sul tabellone da una griglia di 3x3 quadretti ed i giocatori hanno a disposizione 25 segnalini di plastica “impilabili” con la forma di “elementi” di grattacielo.
Un mazzo di 45 carte costituisce l’ultimo componente del gioco e ne vengono date 4 ad ogni partecipante: ogni carta mostra una griglia quadrata 3x3 con uno dei nove quadretti marcati di rosso. Il giocatore che usa quella carta potrà posare uno dei suoi “elementi” in una qualsiasi città ma esclusivamente nella posizione indicata in rosso: quale elemento usare dipende dalla situazione tattica.
Ognuno dispone infatti di:
All’inizio di ogni fase i giocatori scelgono 6 dei loro “pezzi” (4 nel gioco a tre) che piazzeranno sul tabellone in giri successivi, giocando una carta e piazzando il pezzo nel quadretto indicato (e riportando la mano a 4 carte pescandola dal mazzo). Se la posizione scelta è già occupata da un proprio pezzo si può alzare il grattacielo: se invece c’è un pezzo avversario si può giocare il proprio SOLO se il numero dei piani del nostro colore supera quelli dell’avversario. Così, se per esempio il nero ha tre piani ed il verde uno soltanto, per riprendere possesso del grattacielo il verde dovrà giocare almeno 3 piani (superando il nero per 4 a 3).
Quando tutti gli elementi sono stati posati sul tabellone il turno termina e si fa un calcolo parziale dei Punti Vittoria (PV): ognuno riceve infatti
Si prosegue poi prendendo altri 6 pezzi (4 in tre giocator) e ricominciando l’intera procedura. Terminati TUTTI gli elementi e fatto l’ultimo conteggio si assegna la palma di miglior costruttore a chi avrà il totale più alto in PV.
Come abbiamo visto qui sopra nella descrizione, MANHATTAN è un gioco semplicissimo da imparare (le sue regole non raggiungono le due paginette) ma piuttosto subdolo da giocare ed estremamente interattivo.
La prima decisione da prendere riguarda i sei elementi da scegliere ad ogni turno: inizialmente ci si potrà accontentare magari di 5 elementi da “1 piano” ed uno da “2 piani” per difendersi da un eventuale attacco. Tutti cercheranno di installare il maggior numero di pezzi nelle varie metropoli, cercando di ottenere la maggioranza in almeno un paio di esse.
Nei turni successivi invece, prima di scegliere i propri elementi è bene dare un’occhiata attenta alla situazione sul campo: se in una città abbiamo una maggioranza buona (2-3 grattacieli in più degli avversari) si può anche rischiare di giocare un pezzo in un’altra città, ma negli altri casi è prioritario consolidare le proprie maggioranze per incassare ogni volta i 2 PV di fine turno. Se poi un avversario diventa minaccioso occorre coprire al più presto uno dei suoi grattacieli più bassi per ripristinare la situazione.
Inutile intestardirsi nel volere a tutti i costi il grattacielo più alto: è vero che esso regala 3 PV ad ogni turno, ma difficilmente chi ottiene questo risultato si è concentrato anche sulle maggioranze e sul numero dei grattacieli, a meno che i suoi avversari non siano davvero incompetenti. Certamente se verso la fine del turno si vede la possibilità di avere il grattacielo più alto pur mantenendo almeno una maggioranza … perché no? Ma spendere elementi solo per riprendere questo primato spesso è controproducente.
L’ultimo turno spesso è fondamentale ed arrivarci con un paio di elementi da “4 piani” e un paio di “3 piani” diventa molto importante, sia per evitare di essere surclassati dagli avversari, sia per avere la forza di effettuare un paio di attacchi in posizioni chiave sul tabellone.
Due parole infine sulle carte: ci sono 9 tipi di carta (ognuna con un diverso disegno di grattacielo ed una diversa posizione del segnalino rosso sulla griglia) ed ogni tipo è riprodotto 5 volte. Prima di giocare una nuova carta è bene esaminare la situazione nelle aree scelte come “prioritarie” ed assicurarsi di avere in mano almeno un paio di carte con le quali sia possibile intervenire attaccando un avversario (se necessario) oppure rinforzando uno dei propri grattacieli. Meglio non avere mai dei “doppioni” (perché riducono la flessibilità della vostra mano) a meno che la posizione indicata non sia proprio quella che cercavate.
Normalmente in partita ci si “allea” provvisoriamente fra giocatori per contrastare chi ha una posizione dominante, ma attenzione agli alleati perché spesso… manderanno avanti voi (creando una “frizione” col terzo giocatore) e vi colpiranno quando vi sarete indeboliti. Insomma la vecchia massima di Roma Antica vale anche in questo gioco molto interattivo: “Divide et Impera”.
Magazine | Number | Year | Title | Page | Writer | Type |
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ILSA Magazine | 15 | 2012 | Sotto la lente | 40 | Di Marco Mauro | Recensione dettagliata |
GiocAreA | 13 | 2000 | Spiel des Jahres 1994 | 36 | Di Giorgio Domenico | Recensione dettagliata |
Plato | 11 | 2006 | SdJ - La folie des hauteurs | 41 | Goetynck Etienne | Recensione dettagliata |
Plato | 114 | 2019 | Construction d'antan | 47 | Graveleau Lionel | Recensione breve |