Justinian (PG) (2006)
My evaluation:
Designer: Colovini Leo
Saragosa Alessandro
Artist: Lieske Harald
Edited by: Phalanx Games
Number of players: 2 - 4
Plying time: 45 minutes
Users: Da 10 anni
Ambient: Lotta fra notabili per avere il favore dell'Imperatore
Categorie: Development-Increase
Mechanics: Majorities
To place tiles, pawns, etc.
Motor: Tiles
Cards
Components: See the components
Graphics: 8
Rules: 7
Pleasure: 7
Luck: 3
Complexity: 3
BGG rating:
Voto: 5.91
Votes: 687
Ranking: #9544
Rating on Magazine
Ilsa: N.A.
Plato: N.A.
Spielbox: N.A.
Win Magazine: N.A.

Description

Ogni tanto mi capita fra le mani un gioco un po’ diverso da tanti altri appartenenti alle “abituali” categorie (piazzamento lavoratori, maggioranze, deck building, draft, ecc.) e questo JUSTINIAN (creato dagli italianissimi Colovini e Saragosa) è proprio uno di quelli, al punto da “colpire” l’occhio e suscitare la curiosità dei partecipanti fin dall’apertura.

Viene infatti piazzato sul tavolo un tabellone a “sandwich”, formato cioè da due diversi cartoni incollati l’uno sull’altro in modo da creare una parte più “bassa” sulla quale vengono collocate 12 grandi tessere rettangolari, numerate da 1 a 12, che rappresentano i più alti dignitari dell’Imperatore Giustiniano.

La parte “bassa” del tabellone è suddivisa a sua volta in 12 caselle (grandi quanto le tessere) su ognuna delle quali sono stampati 20 numeri (si parte dal più basso, un 13 che compare nella casella più a sinistra per arrivare al 75 di quella più a destra). Ogni tessera “Personaggio” ha tre fori quadrati che permettono di leggere altrettanti numeri della casella sottostante e questi fori sono ricavati in posizioni diverse su ogni tessera.

I giocatori ricevono inizialmente uno schermo separatore, 1 marcatore per i Punti Vittoria (PV) e 22 piccole tessere “Influenza” che riportano dei numeri da 1 a 3, rossi o neri, e più esattamente: cinque “1 rosso”, cinque “1 nero”, quattro “2 rosso”, quattro “2 nero”, due “3 rosso” e due “3 nero”. La confezione contiene anche 48 carte “Personaggio” divise in quattro serie uguali di 12 carte (con gli stessi personaggi delle tessere grandi) in quattro colori: rosso, verde, giallo e blu.

Ad inizio partita i giocatori pescano a caso 12 segnalini della loro “dotazione” e li mettono a faccia in su dietro al loro schermo, mentre i rimanenti 10 sono tenuti in riserva, coperti, davanti allo schermo. Sui mescolano poi i quattro mazzi “Personaggio” dando due carte per colore ad ogni partecipante e lasciando le altre a disposizione di fianco al tabellone. La tessera segnapunti viene pi9azzata sull’apposita tabella, in corrispondenza dello “0”.

I giocatori, a turno, piazzano una tessera sul tabellone principale, sopra ai personaggi (fino ad un massimo di tre segnalini per tessera) oppure sulle caselle del loro colore stampate sotto al segnapunti (in un’area chiamata “Totalizzatore”). Non è obbligatorio giocare tutte le tessere (anzi è assolutamente sconsigliato) quindi quando un giocatore si ritiene soddisfatto può “passare” e ritirarsi provvisoriamente dal gioco, prendendo due tessere a caso dalla sua riserva e mettendole con le altre dietro lo schermo: quando tutti hanno passato la “FASE 1” della partita termina e si passa al calcolo parziale dei PV.

Si scoprono prima i segnalini di ogni Personaggio, muovendolo verso destra se il totale dei punti ricevuti (sottraendo i numeri rossi a quelli neri) è positivo, oppure verso sinistra se è negativo, e facendo scorrere le altre tessere. Poi si passa al Totalizzatore e tutti segnano i punti indicati sulle tessere giocate (spostare il marcatore sulla tabella), poi chi ha messo più punti (i rossi qui non sono negativi e si sommano ai neri) decide quale coppia di carte giocare (le due rosse, o le blu, o le verdi, ecc.). Tutti scoprono queste carte e sommano i PV che appaiono nel foro in alto dei due personaggi (quelli del centro nella seconda fase e quelli in basso nella terza).

La partita termina dopo aver giocato la terza fase: chi totalizza il punteggio più alto vince.

Comment

La prima partita a JUSTINIAN deve essere presa come un semplice “esercizio” per capire il gioco ed imparare la meccanica: i concetti usati dagli autori infatti sono abbastanza “singolari” e serve un piccolo rodaggio per entrare nella meccanica. Non si tratta di regole “strane” o “complicate”, ma semplicemente abbastanza diverse dal solito, per cui bisogna adattarsi un pochino.

Dalla seconda partita in poi diventa chiaro che il buon utilizzo dei propri segnalini è davvero fondamentale e poiché si parte con 12 soltanto la “sorte” potrebbe non esser stata benigna, facendoci avere molti “1” e pochi o nessun “3”: niente paura però, perché il gioco è talmente interattivo che potrete sempre contare sui vostri avversari per … darvi una mano (inconsciamente, mi sembra chiaro!). 

Se avete delle carte Personaggio di valore molto alto (dal “8” al “12”) in uno dei vostri colori dovrete cercare di “vincere” la gara al Totalizzatore, in quella Fase, quindi dovrete investire i vostri segnalini nel Totalizzatore: poiché servono almeno 5 punti nella prima fase, 9 nella seconda e 12 nella terza sarà necessario dosare bene quelli che avete dietro lo schermo per non lasciare poi l’iniziativa agli altri.

Chi vince al Totalizzatore inoltre ha la facoltà di effettuare il conteggio delle tessere sul tabellone decidendo da che parte iniziare: partendo cioè da destra o da sinistra. Potrebbe sembrare un “non senso” ma in realtà questa scelta è molto importante perché spesso si possono annullare o ammortizzare mosse penalizzanti se si sceglie il lato giusto.

Ma il vantaggio più grosso che ottiene chi vince al Totalizzatore è che può scegliere il colore della coppia di carte da giocare: ovviamente indicherà il colore con i due personaggi più a destra sul tabellone per essere certo di fare un buon bottino, mentre gli altri dovranno accontentarsi (non ci sono doppioni all’interno di ogni colore di carte).

Da notare che i personaggi che partono nelle prime posizioni (da 1 a 5) sembrerebbero i più “sfortunati”, ma in realtà sono quelli che guadagnano più punti di tutti (a parità di casella): per esempio il personaggio n° 1 sulla casella 12 guadagna 75 PV nella terza fase, mentre il n° 12 ne guadagnerebbe appena 40. Quindi chi si ritrova in mano carte con i personaggi di più basso valore non deve cominciare a lamentarsi della cattiva sorte ma darsi da fare per spostare le tessere verso destra: tornando al nostro esempio il personaggio n° 1 può guadagnare 38-43 PV arrivando semplicemente alla sesta o settima casella.

La fortuna incide naturalmente sia nella pesca delle tesserine che nelle carte con i personaggi, ma, come ho detto, bisogna far buon viso a cattiva sorte e districarsi cercando di sfruttare anche gli altri. E spesso proprio chi era in condizioni critiche all’inizio della partita ha poi ribaltato le sorti nella seconda e terza fase.

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