Designer: |
Rivero José Antonio
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Artist: |
Càceres Ivàn
|
Edited by: |
Compass Games
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Series | Sekigahara |
Number of players: | 2 |
Plying time: | 240 minutes |
Users: | Wargamers |
Ambient: | Guerra di liberazione in Spoagna: Aragona e Castiglia contro i Mussulmani Nasrid (1482-1492) |
Categorie: |
Wargame
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Mechanics: |
Card Driven Wargames
|
Armies: |
|
Historical period: | Middle Ages |
Motor: |
|
Components: | See the components |
Graphics: | 8 |
Rules: | 8 |
Pleasure: | 8 |
Luck: | 3 |
Complexity: | 4 |
BGG rating: | |
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Voto: | 8.12 |
Votes: | 154 |
Ranking: | #6340 |
This game is not in my collection. It is listed here because I tested it or it was cited in magazines or books already inserted in the DB
GRANADA: LAST STAND OF THE MOORS 1482-1492 è ambientato negli ultimi anni della “Reconquista”, la lunga guerra per l’indipendenza della Spagna dai Maomettani che l’avevano conquistata 700 anni prima. La meccanica di gioco è mutuata da “Sekigahara” della GMT ed utilizza le carte sia per le azioni delle unità in campo (dei blocchi di legno colorato) sia per la risoluzione dei combattimenti. Le unità restano “in piedi” sulla mappa in modo che il nemico non possa conoscerne tipo e forza
La mappa è del tipo “a punti” e vi sono rappresentate tutte le località e le roccaforti del Sud della Spagna, unite fra loro da una rete di strade e sentieri sulle quali si effettua il movimento delle unità. Il giocatore di turno decide quante carte giocare dalla mano per determinare quanti gruppi potrà muovere in quel turno. Se un gruppo entra in una località che contiene già una o più unità nemiche si deve effettuare un combattimento per determinare chi controllerà quel posto al termine della battaglia.
Nella parte della mappa che divide il sud della Spagna dal Nord Africa sono previste anche delle zone di mare dove agiscono le flotte dei due contendenti: se si trovano due flotte nemiche nella stessa zona può generarsi una battaglia navale utilizzando uno speciale mazzo di carte.
A fine turno i giocatori devono scartare metà delle carte rimaste in mano e pescarne sei nuove dal loro mazzo: poi aggiungono 3-4 nuove unità (pescate a caso da un sacchetto) da posizionare nel riquadro dei rinforzi e da spostare in seguito in uno o più gruppi. Il controllo di Castelli e Torri di avvistamento permette di pescare più unità di rinforzo o ricevere più carte all’inizio del round successivo.
Al termine del settimo turno si verifica chi ha vinto contando il numero di città, castelli e torri controllate il cui valore in PV cambia a seconda della nazionalità.
Il cuore di GRANADA: LAST STAND OF THE MOORS 1482-1492 sono ovviamente le carte, che hanno tutte delle illustrazioni simili a quelle di dipinti e arazzi dell’epoca: ci sono così fanti, arcieri, cavalieri, bombarde, ecc. nei quattro “colori” delle fazioni coinvolte in ogni esercito, più alcune carte speciali (comandanti, controllo del morale, difesa delle torri, ecc.) da utilizzare soprattutto per risolvere i combattimenti. Ogni giocatore ha un suo mazzo personale.
La gestione delle battaglie è un po’ particolare: l’attaccante per primo scopre un blocco giocando una carta che abbia lo stesso tipo di “scudo araldico” (colore) e fa avanzare un cursore sul tracciato dei combattimenti di tante caselle quant’è la forza” dell’unità scoperta (si contano gli scudi stampati sul blocchetto).
Il giocatore col cursore più indietro scopre a sua volta un suo blocco (sempre usando una carta di quel colore) e muove anch’egli il cursore: si continua così finché una delle due fazioni non può più scoprire truppe o se non ne ha più in campo). Lo sconfitto perde un’unità e deve ritirarsi in una località adiacente (cioè collegata da una strada): poi entrambi perdono un’unità ogni 7 Punti Forza mostrati sul cursore delle battaglie.
I Cristiani hanno l’onere dell’attacco e soprattutto ad inizio partita, quando le località controllate dei Mori sono ancora abbastanza deboli e possono essere conquistate senza troppi sforzi, devono avanzare il più possibile: poi i Maomettani riusciranno a portare in prima linea truppe fresche e contrattaccare, sapendo che il loro compito è comunque quello di ritardare al massimo la conquista di nuove località da parte del loro avversario, visto che la conta dei PV si basa, appunto, sul controllo di castelli, torri e città di reclutamento.
Il gioco è molto interessante, facile da capire ma intrigante da giocare, soprattutto perché sarà necessario spostare unità da un gruppo all’altro per avere formazioni un po’ più omogenee che verranno spostate alternativamente in base al tipo di carte possedute.
Granada: Last Stand of the Moors è uno di quei giochi che noi definiamo “di strategia”, a cavallo fra il gioco da tavolo e il wargame: ideato dallo spagnolo José Antonio Rivero è ispirato a Sekigahara (della GMT Games) di cui ha utilizzato i meccanismi di base. Si può giocare in due, per una durata massima di 3-4 ore, e lo ha pubblicato la Compass Games nel 2021.
L’ambientazione è quella della fase finale della “Reconquista”, cioè della lotta di liberazione degli spagnoli contro la dominazione musulmana, cominciata nel 722 e finita il 2 gennaio 1492 con l’ingresso dei Re di Castiglia e Aragona (Isabella e Ferdinando) nella città di Granada, ultimo baluardo del Sultanato dei Nasridi.
Il gioco utilizza dei “blocchetti” di legno per le unità combattenti e i leaders, e una mappa a “a punti” del Sud della Spagna sulla quale sono rappresentate le principali città e roccaforti, unite fra loro da una rete di strade.
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